Lo sapevate che l’Urss voleva entrare nella Nato? E quando?

Storia
RUSSIA BEYOND
Poco dopo la firma del Patto Atlantico, i sovietici provarono a trovare una linea di dialogo con i Paesi occidentali, che però posero condizioni talmente gravose di ritiro e disarmo che equivalevano a un no secco

Alla fine degli anni Quaranta, Iosif Stalin sondò il terreno allo scopo di aderire al Patto Atlantico, che era stato firmato il 4 aprile 1949. In seguito, circa un anno dopo la morte di Stalin, il 31 marzo 1954, l’Urss inviò ai governi di Usa, Gran Bretagna e Francia una nota ufficiale in cui chiedeva l’adesione alla Nato in nome del “consolidamento della pace universale”.

L’iniziativa sovietica fu categoricamente respinta dall’Occidente. Si credeva che l’intenzione dei sovietici fosse quella di minare l’alleanza dall’interno per espellere gli americani dall’Europa occidentale.

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Ciononostante, alla parte sovietica fu comunicato che, in via di principio, l’accordo era possibile. Per questo Mosca doveva però ritirare immediatamente le sue truppe dalla Germania e dall’Austria, chiudere le sue basi militari nell’Estremo Oriente del Paese e firmare un trattato sul disarmo. Condizioni che, ovviamente, erano inaccettabili.

Dopo il fallimento delle trattative, il governo sovietico espresse il suo rammarico per il fatto che gli alleati occidentali stessero favorendo la distensione soltanto a parole, ma non nei fatti. La reazione non si fece attendere: un anno dopo l’Urss creò una propria alleanza politico-militare, il Patto di Varsavia.

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