I lettori del romanzo “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas conoscono il cardinale Armand-Jean du Plessis de Richelieu (1585-1642) come un insidioso intrigante e una persona malvagia. In realtà, fu uno dei più grandi uomini politici della Francia, che fece moltissimo per il suo Paese.
Altrettanto intelligente e brillante fu anche il pronipote del cardinale, Armand Emmanuel du Plessis de Richelieu (1766-1822), il quale però mise i suoi talenti al servizio non solo della Francia, ma anche della Russia.
Il duca si trovò nell’Impero russo sulla scia della Rivoluzione francese. Nel quadro delle truppe russe, partecipò alle guerre contro i turchi (per il suo valor militare ricevette una spada d’oro) e contro Napoleone.
Richelieu fu poi nominato governatore generale della “Nuova Russia” (Novorossija), la regione a nord del Mar Nero, e governatore di Odessa, e dette un enorme contributo allo sviluppo e alla prosperità di questa città portuale.
Nel 1814, l’aristocratico rientrò in Francia, dove fu nominato capo del governo del re Luigi XVIII. Dopo la sua morte, nel 1822, lo zar Alessandro I disse: “Piango il duca di Richelieu come l’unico amico che mi ha detto la verità. Era un modello di onore e sincerità”.
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