Perché i bolscevichi non cambiarono il nome della capitale sovietica Mosca?

Getty Images, Russia Beyond
Molte città dell’Urss furono ribattezzate in onore di vari dirigenti del partito. Toccò a San Pietroburgo, Tver, Ekaterinburg, Samara, Nizhnij Novgorod… e l’elenco sarebbe davvero lungo. Ma qualcuno ha mai proposto di cambiare il nome di Mosca? Sì, ci sono stati almeno quattro tentativi…

La prima volta fu nel 1927, quando circa 200 funzionari si rivolsero a Stalin, chiedendo di cambiare il nome di Mosca in “Iljich” (il patronimico di Lenin). “Lenin ha fondato la Russia libera”, scrivevano. L’iniziativa però fu bocciata da Stalin: Pietrogrado era stata ribattezzata da poco in Leningrado; pertanto, intitolare a Lenin un’altra grande città sarebbe stato troppo.

Pietrogrado, Repubblica Russa. Barricate presso la Cattedrale di Sant’Isacco; Ottobre 1917

La seconda volta fu nel 1938, quando, per riconquistare la fiducia di Stalin, il Commissario del popolo agli Affari interni, Nikolaj Ezhov, propose di dare alla capitale il nome di Stalinodar (“Dono di Stalin”). Il georgiano definì la proposta una “sciocchezza”. Quanto a Ezhov, poco dopo sarebbe stato fucilato.

Sappiamo di altri due tentativi di modificare il nome storico della capitale. Uno fu intrapreso subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’altro ai tempi di Khrushchev, dopo la morte di Stalin. In quel periodo, però, era già in corso la campagna di destalinizzazione, per cui non ebbe seguito.

Pietrogrado nei primi anni Venti; prospekt (corso) Nakhimson. Questo, in onore del rivoluzionario Mikhail Nakhimson, fu il nome dal 1918 al 1944 del Vladimirskij prospekt

LEGGI ANCHE: In che modo Khrushchev fece fuori l’eredità di Stalin

A tutt’oggi c’è chi considera strana la posizione di Stalin che si oppose al cambiamento del nome di Mosca, specie consideratone il culto della personalità (i suoi ritratti erano dappertutto) nonché il fatto che era stato lo stesso Stalin a voler intitolare altri centri abitati ai vari dirigenti e funzionari.

Mosca, vista del Cremlino dal ponte Bolshoj Kamennyj, 1937

Ma anche in altre occasioni, Stalin avrebbe dimostrato di non essere vanitoso. Al concorso per l’istituzione dell’Ordine della Vittoria (massima onorificenza militare dell’Urss, introdotta nel 1943), Stalin bocciò tutti i progetti che contenevano un suo ritratto. Proibì anche che gli venisse intitolata l’Università di Mosca che prese il nome di Mikhail Lomonosov nel 1940.

PER SAPERNE DI PIÙ: Perché i bolscevichi non cambiarono il nome a Mosca?

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie