Prima della Rivoluzione, nelle campagne russe il punto di riferimento per festeggiare gli anni non era la data di nascita, bensì il battesimo. Per i contadini era logico. I neonati non potevano essere assistiti dai medici, perché nelle campagne l’assistenza sanitaria era inesistente, pertanto nei primi giorni dopo la nascita non si capiva se il bambino sarebbe sopravvissuto. Quindi, per evitare che al bambino venisse “dato il malocchio” e per proteggerlo dagli spiriti maligni, i genitori preferivano aspettare il battesimo prima di comunicare a tutti la nascita del figlio.
Quando il bambino poteva essere battezzato dalla levatrice?
Se il bambino nasceva debole e stava per morire, i genitori chiamavano un prete, perché senza il battesimo la creatura, anche se sopravvissuta soltanto per pochi giorni, non poteva andare in paradiso e il suo spirito, dopo la morte, avrebbe tormentato i genitori. Questa credenza era talmente radicata che nei casi di massima urgenza (quando il sacerdote non poteva venire perché già occupato, o quando al bambino restavano pochi minuti di vita), il bambino poteva essere battezzato dalla mammana (la donna che faceva da levatrice), che gli dava un nome e lo spruzzava con l’acqua santa.
Se, invece, il bambino nasceva sano e forte, le cose si facevano con calma, scegliendo prima il padrino e la madrina. I bambini sani venivano battezzati il terzo o l’ottavo giorno dopo la nascita.
Al bambino si dava il nome del santo che veniva ricordato dalla Chiesa in concomitanza con il giorno del battesimo. Se, però, ai genitori non piaceva, potevano dargli il nome di un altro santo, scegliendo tra le date più vicine del Calendario liturgico.
Come si festeggiava l’onomastico?
Battezzato il figlio, si poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo. Adesso il marito poteva finalmente fare i suoi regali alla moglie, e i parenti potevano venire a fare i loro auguri per la nascita del bambino. Ora che il bimbo aveva un suo santo patrono, che lo proteggeva spiritualmente, il santo doveva essere venerato e ricordato. Ai figli dei nobili nel giorno del battesimo veniva regalata un’icona del suo santo protettore.
Nella Russia prerivoluzionaria si usava festeggiare l’onomastico, e non il compleanno. La mattina di questo giorno si andava in chiesa. Il festeggiato doveva obbligatoriamente fare la comunione. In serata si organizzava una cena, invitando parenti e vicini, ai quali si offrivano dei piroghí (torte salate o focacce con vari tipi di ripieno). I nobili e i membri della famiglia reale, in occasione del loro onomastico, mandavano ai parenti dei piroghi e altre paste ripiene: la tradizione voleva che per l’onomastico tutti mangiassero dei prodotti da forno.
Quanto sopra, però, riguardava soltanto le persone benestanti. I contadini poveri raramente organizzavano cene, perché la festa era privata, riguardava un solo individuo, pertanto né il padrone, né l’obshchina (la comunità contadina) esoneravano il festeggiato dal lavoro.
Quando si cominciò a festeggiare il compleanno?
I primi a festeggiare il compleanno furono gli zar russi. Fjodor III di Russia festeggiò per la prima volta il suo compleanno il 30 maggio (9 giugno secondo il nuovo calendario) 1676, quando raggiunse l’età di 15 anni. In seguito anche altri monarchi festeggiarono la ricorrenza della loro nascita. Pietro I (il Grande), ad esempio, fece baldoria per il suo compleanno anche all’estero, mentre in Russia, negli ultimi anni della sua vita, organizzava delle grandi feste con fuochi d’artificio nella reggia di Peterhof.
LEGGI ANCHE: Cinque fatti su Peterhof, la residenza più chic degli imperatori russi (FOTO)
Gli altri cominciarono a festeggiare gli anni soltanto nel XIX secolo. I primi furono i nobili e i mercanti, che sapevano usare l’orologio e il calendario.
Alla fine dell’Ottocento l’onomastico dell’imperatore e dei membri della sua famiglia veniva celebrato dallo Stato. In tutta la Russia si celebravano le liturgie. Dopo la vittoria dei bolscevichi, però, la tradizione dell’onomastico scomparve quasi subito.
Nel Paese dei Soviet si festeggiava il compleanno civile, e non solo perché i bolscevichi lottavano contro la religione. Già nei primi anni dopo la Rivoluzione, il governo di Lenin cominciò a sviluppare l’infrastruttura dello Stato, aprendo uffici di stato civile, creando un sistema di assistenza sanitaria e impegnandosi nella campagna di alfabetizzazione. Grazie a tutto ciò, non c’era più paura del “malocchio” contro il bambino.
Nella società industriale in rapida espansione si stava sviluppando anche la medicina perinatale, le persone non si rivolgevano più alle levatrici improvvisate e alle guaritrici, pertanto non c’era più spazio per le antiche credenze e i vecchi pregiudizi.
LEGGI ANCHE: Come avveniva il parto in Russia prima dell’avvento della medicina moderna?
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
- Iscrivervi al nostro canale Telegram
- Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
- Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
- Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese