Giorgio III e la Regina Vittoria vestiti con pellicce russe
Dominio pubblicoQuando i mercanti inglesi stabilirono contatti con lo Zarato russo nel XVI secolo, le pellicce divennero presto l’articolo più importante, costoso e raffinato che importavano dalle terre russe.
Ma non solo gli inglesi non potevano cacciare zibellini, scoiattoli, volpi argentate e donnole nelle foreste siberiane, ma nemmeno i russi erano in grado di farlo correttamente. Gli animali dovevano essere cacciati con cura, in modo che la loro pelliccia non venisse danneggiata, e solo le popolazioni indigene siberiane sapevano come farlo. Le autorità locali russe ottenevano le pelli degli animali come tributo dalle popolazioni indigene e le vendevano poi ai mercanti inglesi.
In Gran Bretagna, le costose (e caldissime) “pellicce di Moscovia” furono soprannominate “Russian gold” (“l’oro russo”). “Le pellicce pregiate, il cui uso era limitato dalle leggi suntuarie e che erano, in larga misura, un simbolo di carica o di rango elevato, provenivano in gran parte dal Baltico o dalla Russia”, ha scritto lo storico britannico Edwin Rich.
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Una finestra fatta di mica
Dominio pubblicoUn altro oggetto di lusso era la mica proveniente dalla Russia, talmente associata alla sua origine che questo gruppo di minerali fillosilicati divenne noto in inglese come “Muscovy glass” o “Muscovite”; ossia “vetro di Moscovia” o “Moscovita”. La mica è un minerale costituito da cristalli che possono perfettamente sfaldati in fogli sottili. Era quindi utilizzata come sostituto del vetro, ed era molto popolare in Inghilterra nel XVI secolo, e la maggior parte di essa, se non tutta, proveniva dalla Russia.
Gli inglesi la usavano per le finestre delle case, i finestrini delle carrozze e i lampioni, perché il materiale tollerava bene gli abbassamenti di temperatura e non si deformava. Il poeta George Turberville, che visitò la Russia nel 1568, affermò che “nemmeno il vetro può dare una luminosità migliore [della mica]”.
Lo storione beluga (o storione ladano; nome scientifico: Huso Huso), le cui uova sono considerate il miglior caviale nero al mondo, era abbondante nel Mar Caspio, dove i pescatori iraniani e russi gli davano la caccia molto prima che il caviale diventasse noto in Europa. Nel periodo medievale la sua fama si diffuse in tutta Europa e anche in Inghilterra: già nel 1254, il re Edoardo II decretò che lo storione era un “pesce reale”, il che significava che ogni storione catturato in qualsiasi luogo da sudditi di sua maestà doveva essere consegnato alla tavola del re.
Ma non era solo la corte reale inglese a essere ghiotta di caviale: dalla Russia veniva esportato anche nei Paesi Bassi, in Spagna, in Francia e altrove. Solo nel 1651-1653, dal porto di Arcangelo, come scrive il mercante svedese Johan de Rodes, transitarono oltre 320 tonnellate di caviale.
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Le "macchine infernali" disegnate da A. Waud sulla base di una fotografia di James F. Gibson. Queste "macchine infernali" ricordano quelle create da von Jacobi
Biblioteca del CongressoLa guerra di Crimea (1853-1856) fu devastante per la Russia sia dal punto di vista militare che diplomatico. Tuttavia, uno degli episodi si rivelò davvero glorioso per i tecnici dell’esercito russo. Moritz Hermann von Jacobi, un ingegnere prussiano al servizio della Russia, inventò le mine galvaniche. Ancorate al fondo del mare, erano collegate alla riva con un cavo. La potenza dell’esplosione corrispondeva a circa 14 kg di polvere nera.
Nel 1854, 60 mine di Jacobi furono posate nelle vicinanze dei forti Pavel e Aleksandr (a Kronshtadt), per dissuadere la flotta britannica del Baltico dall’attaccare. Quando, nel luglio 1855, la flotta inglese del Baltico si avvicinò a Kronshtadt, quattro navi furono danneggiate dalle mine, dopodiché il viceammiraglio Charles John Napier ordinò alla sua flotta di ritirarsi e si rifiutò di attaccare Vyborg e Sveaborg (oggi Suomenlinna, in Finlandia). La Marina imperiale russa divenne la prima flotta nella storia militare mondiale a utilizzare le mine navali non sporadicamente, ma come elemento di una strategia pianificata. Le mine navali russe rimasero le migliori al mondo fino all’inizio del XX secolo. Nella Prima Guerra Mondiale, la Marina degli Stati Uniti e la Royal British Navy crearono con successo lo sbarramento di mine del Mare del Nord, che aveva lo scopo di proteggere le isole britanniche dalle imbarcazioni e dai sottomarini tedeschi.
Visitando la Russia per il commercio di pellicce, mica o canapa, i mercanti inglesi conobbero un modo insolito di preparare il burro. Il burro chiarificato, ovvero il grasso del latte separato dai solidi del latte e dall’acqua mediante lo scioglimento della crema di latte, era un modo russo di preparare il burro che divenne popolare tra l’aristocrazia inglese.
Ancora oggi, in Inghilterra esiste un burro russo, ma si tratta della “Russian buttercream”, la “crema di burro russa”, preparata con due soli ingredienti: burro e latte condensato zuccherato. E anche quest’ultimo è qualcosa di super russo!
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