“…Non c’era nessuno che potesse fare da traduttore per una questione tanto importante, e così abbiamo trasmesso a voce… le informazioni su questi affari segreti di grande importanza, nel desiderio dell’amicizia con te… Abbiamo chiesto di mandare Anton [l’ambasciatore Anthony Jenkinson; ndr] proprio perché volevamo assicurarci che ti avesse riferito le parole che gli avevamo detto, e sapere se tu fossi d’accordo con la nostra proposta e quali fossero le tue intenzioni”. Così Ivan il Terribile scriveva alla regina Elisabetta I d’Inghilterra il 24 ottobre 1570.
Quella lettera e le testimonianze dei contemporanei sono le prove dell’inizio della fallita opera di unione tra le due dinastie. Ma che tipo di “affari segreti di grande importanza” erano in ballo?
Il ritratto della regina Elisabetta I // Ivan IV il Terribile ritratto da Weigel, 1882
Nicholas Hilliard/Walker Art Gallery; Hans Weigel der ÄltereCome spesso accade, tutto ebbe inizio con gli affari commerciali. Nel 1551, su iniziativa del famoso astronomo inglese John Dee, fu fondata in Inghilterra la “Compagnia di mercanti-viaggiatori per la scoperta di terre, Paesi, isole e luoghi sconosciuti”. L’obiettivo era quello di trovare il cosiddetto Passaggio a Nord-Est per la Cina. Ma invece di far questo i mercanti inglesi stabilirono legami commerciali permanenti con lo Zarato di Mosca. Gli inglesi fondarono la “Muscovy Trading Company” (nota in italiano anche come “Compagnia di Mosca”) e iniziarono a esportare in Russia stagno, stoffa e armi. In cambio ricevevano canapa, legname, olio di balena e catrame. Ivan il Terribile concesse alla compagnia inglese il diritto di effettuare scambi commerciali in esenzione doganale.
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La crescita del fatturato commerciale tra i due Paesi portò a una fitta corrispondenza d’affari tra Ivan il Terribile ed Elisabetta I. La regina d’Inghilterra è l’unica donna a cui Ivan abbia mai scritto. Non tutti gli argomenti potevano essere affidati alla carta e le informazioni venivano quindi trasmesse attraverso una persona di fiducia, l’ambasciatore inglese Anthony Jenkinson. Alla fine, il sovrano russo passò dalle trattative d’affari alle richieste di matrimonio.
"Ivan il Terribile mostra i suoi tesori all'ambasciatore inglese Horsey", di Aleksandr Litovchenko, 1875
Aleksandr LitovchenkoSiamo nel 1570. Il quarantenne Ivan il Terribile era allora già rimasto vedovo due volte e in entrambe le occasioni erano circolate voci insistenti di avvelenamento. La trentasettenne Elisabetta I governava l’Inghilterra da 12 anni, evitando con successo le richieste del Parlamento di trovarsi un coniuge e di assicurare un erede al trono inglese.
Jerome Gorsey, un rappresentante della Compagnia Commerciale di Moscovia che ha lasciato un dettagliato memoriale sullo Zarato di Mosca, scrive nei suoi appunti che Ivan il Terribile interrogò il suo medico di corte, Eliseus Bomelius, sull’età della regina Elisabetta e sul successo che avrebbe potuto avere con lei: “E sebbene avesse motivo di dubitare del successo, dal momento che… la regina aveva rifiutato il matrimonio con molti re e granduchi, tuttavia non perse la speranza, considerandosi superiore agli altri sovrani per qualità personali, saggezza, ricchezza e grandezza”. Era insomma deciso a fare un tentativo.
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Gorsey indica anche il motivo per cui Ivan il Terribile cercava una sposa lontana dalla Moscovia: un tale matrimonio avrebbe permesso allo zar di rifugiarsi in Inghilterra in caso di conseguenze disastrose della Prima guerra del Nord (o Guerra di Livonia; 1558 – 1583) o di cospirazioni interne, che lo zar temette, e non senza ragioni, per tutto il corso della sua vita. Le informazioni di Gorsey sono confermate dalla Cronaca di Pskov del 1570, che indica l’intenzione dello zar di fuggire in Inghilterra e sposarsi lì.
Così, nella sua lettera a Elisabetta dell’ottobre 1570, tra le consuete questioni commerciali, lo zar cita ripetutamente alcuni “affari segreti di grande importanza”, che Ivan il Terribile aveva trasmesso alla regina tramite l’ambasciatore Anthony Jenkinson. Gli storici ritengono che si tratti di una proposta di matrimonio, che fu rifiutata. Ivan il Terribile reagì al rifiuto con la consueta durezza. Non solo definì Elisabetta una “ragazza del volgo”, ma ne sottolineò anche l’incapacità di governare il proprio Paese e di prendere decisioni utili per lo Stato. La loro corrispondenza si interruppe per 12 lunghi anni.
La vista della sposa reale da parte dell'ambasciatore di Ivan il Terribile in Inghilterra, incisione da un dipinto di Sergej Solomko, XIX secolo
Dominio pubblicoMa l’insuccesso del matrimonio non dissuase Ivan il Terribile dal pensiero di imparentarsi con la casa reale inglese. Nel 1582 lo zar inviò a Elisabetta il suo ambasciatore Fjodor Pisemskij con l’incarico, in primo luogo, di discutere i termini di un trattato di alleanza con l’Inghilterra e, in secondo luogo, di negoziare i termini di un possibile matrimonio tra lo zar e una parente della regina Elisabetta I, Mary Hastings, che nel regno di Mosca era chiamata “la contessina di Huntingdon”. Alcuni storici ritengono che la questione del matrimonio fosse strettamente legata al problema della firma del trattato di alleanza e praticamente inseparabile da esso.
Il cosiddetto “Vecchio giardino inglese”, la casa in via Varvarka a Mosca dove gli ambasciatori e i mercanti inglesi erano soliti risiedere
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A Pisemskij furono date istruzioni dettagliate sulle questioni delicate che avrebbero potuto essere sollevate da Elisabetta I in merito alla proposta di Ivan. Tra queste problematiche spiccava il fatto che Ivan il Terribile, al momento del tentativo di combinare queste nozze, era sposato con la sua sesta (secondo alcuni resoconti, settima) moglie, Marija, ed era persino riuscito finalmente a diventare padre. Lui, tuttavia, non era minimamente in imbarazzo per questo fatto, e a Pisemskij disse di promettere che lo zar avrebbe divorziato e che i figli del nuovo matrimonio, pur non ereditando il trono, sarebbero stati insigniti di vasti patrimoni.
L’epidemia di peste a Londra e l’evidente riluttanza degli inglesi a contrarre questo matrimonio fecero sì che le discussioni andassero per le lunghe. L’ambasciatore inglese, giunto a Mosca con Pisemskij, invece di discutere i termini dell’alleanza, dissuase in tutti i modi possibili lo zar dal matrimonio con Mary Hastings. Prima ancora che fosse stata presa una decisione finale, nel 1584, Ivan il Terribile morì.
La storia dei due tentativi falliti di imparentarsi con la “Nebbiosa Albione” rafforzò le teorie sulla morte non per cause naturali di Ivan il Terribile. Alcuni storici che sostengono la versione secondo cui lo zar sarebbe morto per avvelenamento da arsenico e mercurio ritengono che l’insistenza di Ivan IV nel voler sposare una donna inglese fu la sua condanna a morte, in quanto l’operazione andava contro le ambizioni di Boris Godunov e del suo clan. Il matrimonio dello zar con una parente stretta della regina d’Inghilterra avrebbe potuto far sì che la sua prole ereditasse il trono, scavalcando il figlio del Terribile, Fjodor Ivanovich, con cui era sposata la sorella di Godunov, Irina. Secondo una teoria furono proprio i sostenitori di Godunov ad “accelerare” la morte di Ivan il Terribile.
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La Russia e l’Inghilterra ebbero un’altra occasione di sposare tra loro i rappresentanti delle reciproche case regnanti solo nel XIX secolo, quando, nonostante l’opposizione di entrambe le famiglie, si sposarono Marija, figlia dell’imperatore russo Alessandro II, e il principe Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha, duca di Edimburgo, secondogenito della regina Vittoria.
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