Le cinque leggende più diffuse su Grigorij Rasputin, il “monaco” dei Romanov. Cosa c’è di vero?

Russia Beyond (Karl Bulla / Dominio pubblico)
Rasputin ha predetto la fine della dinastia e la Rivoluzione, nonché la Terza guerra mondiale? Riusciva a curare l’emofilia dello zarevic? E, soprattutto: era l’amante della zarina e organizzava grandi orge a Corte? Abbiamo verificato le dicerie più comuni sul consigliere spirituale dell’ultimo imperatore

Leggenda 1. Rasputin era l’amante della zarina russa 

L'imperatrice Aleksandra Fjodorovna con Rasputin, i suoi figli e la governante Maria Vishnyakova

“Ra ra Rasputin Lover of the Russian queen”, cantava a fine anni Settanta il gruppo musicale tedesco Boney M., nella canzone più popolare al mondo sulla guida spirituale degli zar, Grigórij Raspútin (1869-1916). Le voci che Rasputin fosse l’amante dell’imperatrice consorte Aleksandra Fjodorovna, moglie di Nicola II circolavano già durante la sua vita, fin dall’inizio del 1912. Caricature pornografiche, racconti e versi salaci su questo tema erano diffusi in vari strati della società pietroburghese. Questa presunta relazione amorosa ha costituito il mito principale su Rasputin.  

A Rasputin piaceva molto vantarsi della sua influenza sulla famiglia reale, il che ha portato a una varietà di interpretazioni delle sue parole. Tuttavia, a confermare la voce di una relazione sessuale con l’imperatrice non c’è alcuna prova. Per molto tempo è stata usata come argomento una presunta lettera personale di Aleksandra Fjodorovna al suo consigliere spirituale: “Che pena per me stare senza di te. Mi tranquillizzo solo quando tu, maestro, siedi accanto a me, e io bacio le tue mani e la mia testa si china sulle tue spalle benedette…”, si legge in una lettera che è stata pubblicata dallo ieromonaco Iliodor (Sergej Trufanov) nel suo libro “Sviatoj chjort” (“Святой чёрт”; “Il santo demonio”), nel quale denigra Rasputin. Ma anche se questa lettera fosse autentica, non sono stati registrati casi in cui Rasputin e l’imperatrice rimasero soli (i loro incontri a palazzo erano pubblici).

Non ci sono altre basi solide per questa diceria. I diari e la corrispondenza della famiglia reale non contengono un solo accenno a rapporti intimi tra Rasputin e l’imperatrice. Anche la Commissione straordinaria d’inchiesta del Governo provvisorio (istituita nel 1917 subito dopo la Rivoluzione di febbraio per indagare “sui crimini del regime zarista“) si interessò alla loro relazione, ma gli investigatori non trovarono alcuna prova. È possibile che questa lettera sia stata semplicemente inventata.

Leggenda 2. Rasputin influenzò fortemente la politica 

Grigorij Rasputin, il generale Putjatin e il colonnello Loman

Un’altra accusa è stata formulata più volte, anche da membri della Duma di Stato: Rasputin avrebbe influenzato fortemente lo zar Nicola II e le politiche da lui perseguite. Questo è citato in molti libri e memorie. Tuttavia, le cose non sono così semplici. 

Nelle lettere personali la zarina scriveva incessantemente a Nicola II cosa pensava Rasputin della guerra, delle nomine e di altre decisioni politiche. Nella corrispondenza si riferisce a lui come al “nostro amico”, e poi scrive il consiglio di Rasputin su vari temi. L’influenza di Rasputin crebbe molto dopo il 1905, quando ci fu la prima rivoluzione e il potere dei Romanov fu minacciato, e questo irritò diverse autorità. Ma in che misura i consigli di Rasputin furono presi in considerazione dallo zar? A quanto pare, questo non accade molto spesso. Lo storico Sergej Oldenburg ha studiato le lettere della zarina a Nicola e ha verificato se lo zar abbia seguito i consigli di Rasputin. L’analisi ha mostrato che su questioni di principio Nicola, noto per essere abbastanza influenzabile, tuttavia, molte volte ha fatto di testa sua, senza minimamente ascoltare i consigli del monaco. Questo non avvalora dunque l’ipotesi che l’influenza di Rasputin fosse così estesa. 

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Leggenda 3. Rasputin organizzava orge a corte e si ubriacava fino all’inverosimile

Rasputin e i suoi seguaci, 1914

Il Dipartimento di Polizia mise sotto sorveglianza il “monaco dello zar” e raccolse vario materiale sul comportamento di Rasputin. Questi materiali includono riferimenti a prostitute in visita e alle sue orge. Tuttavia, le voci secondo cui avrebbe organizzato orge direttamente a Corte con la partecipazione di dame della cerchia ristretta della famiglia reale non sono mai state confermate. Questo, in particolare, scrisse l’investigatore della Commissione Straordinaria d’Inchiesta del Governo Provvisorio, Vladimir Rudnev, dopo aver studiato tutte le prove nel 1917: “Sembra che le avventure amorose di Rasputin non escano dal quadro delle orge notturne con ragazze di facili costumi e cantanti di chansonnette, e talvolta con alcune delle sue fedeli. Per quanto riguarda la sua vicinanza alle signore dell’alta società, nessun materiale è stato ottenuto dalle attività di sorveglianza nel corso delle indagini”. 

Tuttavia, alcune dame dell’alta società, nelle loro testimonianze, ammisero una relazione intima con Rasputin, ma negarono le voci di orge.  

Tutte queste informazioni compromettenti furono portate all’attenzione di Nicola II, ma l’imperatore le considerò un’ingerenza oltraggiosa nella sua vita familiare, dal momento che la famiglia reale considerava Rasputin quasi un membro della famiglia. La zarina, poi, a queste storie sui bagordi del “vecchio saggio” non credeva. Pensava che fosse un uomo santo. 

Leggenda 4. Rasputin aveva il dono di guarire gli ammalati

La capacità di Rasputin di guarire gli ammalati è stata raccontata non meno delle sue orge. Proprio grazie alla sua fama di guaritore, si avvicinò alla famiglia reale e divenne presto una persona indispensabile a corte. All’epoca era chiaro che la medicina non era in grado di curare l’emofilia, malattia dell’unico figlio di Nicola II, Alessio (Aleksej). Ogni contusione gli provocava un’emorragia interna, che poteva durare diversi giorni e procurargli sofferenze indicibili. Ma ci sono molte testimonianze di come, dopo il contatto con Rasputin, l’erede al trono fosse sollevato. Era lui la sua medicina. 

“Lui [Rasputin] è venuto a palazzo ed è andato da Aleksej Nikolaevich con i suoi genitori per vederlo. A quanto raccontano loro, si è avvicinato al capezzale, ha fatto il segno della croce all’erede, ha detto ai genitori che non c’era nulla di grave e che non dovevano preoccuparsi, si è girato e se n’è andato. L’emorragia si è fermata”, ha ricordato Anna Vyrubova, un’amica stretta dell’imperatrice.

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Ma ci sono altre teorie sulla presunta capacità di guarire di Rasputin. Alcuni ritengono che fosse semplicemente un ciarlatano che si era conquistato la fiducia cieca della zarina. Altri, come il metropolita Veniamin, hanno affermato che Rasputin “non era un ipnotizzatore o un ciarlatano, ma semplicemente aveva la forza di influenzare le persone”. I contemporanei hanno notato che il vecchio saggio era molto bravo a essere convincente, aveva un aspetto appropriato, e uno sguardo pesantemente “ipnotico”.

Pare che Rasputin abbia in qualche modo suggestionato la famiglia imperiale e l’erede, tranquillizzandoli con preghiere e discorsi. Ma possiamo dire con certezza che Rasputin non ha curato Alessio dall’emofilia. L’ultimo caso di aggravamento della malattia capitò all’erede a Tobolsk () nel 1918, pochi mesi prima della sua tragica morte.

Leggenda 5. Rasputin prediceva il futuro e previde il crollo dell’impero e della dinastia Romanov 

Da vivo aveva la reputazione di guaritore, ma l’etichetta di visionario gli è rimasta addosso anche dopo la morte. In particolare, gli viene attribuito il merito di aver previsto la Rivoluzione, la morte dei Romanov e la Terza guerra mondiale.

Nel discutere le profezie di Rasputin, si faceva molto spesso riferimento al diario dell’imperatrice Aleksandra Fjodorovna, che vi registrava i pensieri del suo “mentore spirituale”. O a un opuscolo pubblicato nel 1912 intitolato “Pensieri pii” di Rasputin. Ma in entrambe le fonti non viene fatta alcuna previsione. La più famosa profezia del “monaco dello zar”, è quella secondo cui la sua morte avrebbe significato la fine della dinastia Romanov, ed è contenuta nella testimonianza della figlia Matrona. “Quando non ci sarò più, non ci sarà più neanche la Corte imperiale”, avrebbe avvertito. Tuttavia, se Rasputin ha detto questo, allora può anche essere interpretato come una manipolazione, che lo ha aiutato a rimanere nella cerchia ristretta della famiglia regnante quando varie forze tentavano di estrometterlo da lì.

Vale anche la pena di considerare che molte delle “profezie” di Rasputin non si sono avverate. Ad esempio, promise una rapida vittoria nella Prima Guerra Mondiale e l’ascesa al trono dello zarevic Aleksej.

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