Perché il rosso era il colore principale dell'URSS?

Russia Beyond (Ufficio stampa del Presidente; Markelov/Sputnik)
Bandiera rossa, stella rossa, cravatta rossa dei pionieri... Come mai i sovietici hanno scelto proprio questo colore?

Come sono apparse le stelle rosse

Tutto ebbe inizio ancor prima della nascita dello Stato sovietico: esisteva infatti la “Guardia Rossa”, un gruppo armato di volontari che sosteneva i bolscevichi. Subito dopo la presa del potere, durante la Rivoluzione del 1917, fu istituita l'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini, che sostenne i bolscevichi nella guerra civile e nella loro lotta per il potere contro l'Armata Bianca dei monarchici. L'Armata Rossa fu il titolo ufficiale delle forze armate del Paese fino al 1946, quando fu rinominata “Armata Sovietica”. 

A sinistra, il simbolo dell'esercito sovietico; a destra, il famoso manifesto di propaganda della guerra civile “Ti sei arruolato volontario?”

Non sorprende che il simbolo dell'esercito fosse una stella rossa a cinque punte. In origine rappresentava Marte, il dio romano della guerra, per cui fu utilizzata negli eserciti di diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti (la stella rossa era l'insegna nazionale di qualsiasi tipo utilizzata dagli aerei militari statunitensi, usata nel 1916-1917 nella Spedizione Messicana). Anche l'esercito del defunto Impero Russo utilizzava una stella, ma di colore giallo, con al suo interno il simbolo dell'aquila bicipite

Una delle stelle rosse che svettano sul Cremlino di Mosca

Così, la stella rossa apparve anche sull'uniforme dell'Armata Rossa… e poi un po’ ovunque! Negli anni '30 le stelle rosse sostituirono anche le aquile dorate sulle torri del Cremlino. 

Le stelle rosse furono addirittura poste in cima agli alberi di Capodanno sovietico e sulle lapidi al posto delle croci cristiane. 

Il rosso rivoluzionario

Il rosso ha però anche un altro significato: dalla Rivoluzione francese del 1789 è stato considerato il colore della rivoluzione e del sangue versato dal popolo nella sua lotta per la libertà.

Henri Félix Emmanuel Philippoteaux. Lamartine rifiuta la bandiera rossa davanti all'Hôtel de Ville nel 1848

I bolscevichi dovettero sbarazzarsi di tutti i simboli e dei colori imperiali (tra cui l'aquila bicipite e la bandiera nazionale bianco-blu-rossa), e furono costretti a inventare nuovi simboli, altrettanto forti, per sostituire quelli vecchi.

La bandiera rossa divenne così il “simbolo della sovranità statale dell'URSS e dell'unione indissolubile di operai e contadini nella lotta per la costruzione di una società comunista”. Conteneva l'emblema della falce e del martello (raffigurante l’unione della classe operaia e dei contadini) e la stella rossa a cinque punte, spiegata come “simbolo del trionfo finale delle idee del Comunismo nei cinque continenti (abitati, cioè escluso l'Antartide) del globo”.

Il colore del Comunismo

La bandiera rossa è stata il simbolo ufficiale sovietico fino al crollo dell’URSS, nel 1991, ed è diventata il simbolo del Comunismo nel suo complesso. Anche i Paesi del blocco orientale, dove l'URSS aveva una grande influenza, avevano colori rossi nelle loro bandiere (o addirittura stelle rosse), mentre le bandiere di Paesi come la Cina, il Vietnam e la Corea del Nord alludono ancora oggi alla bandiera rossa sovietica. 

In sovietologia, una scienza che studia la storia sovietica e la sua influenza sull'ordine mondiale, si parla di "Impero rosso" o "Impero sovietico". L'impero rosso e il blocco orientale dei Paesi nel suo campo d'influenza erano, ovviamente, avversari dei Paesi “capitalisti” nella Guerra Fredda.

 

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