Una persona proveniente dall’ex Unione Sovietica può essere riconosciuta dalla sua bocca d’oro, letteralmente. I denti d’oro o le corone d’oro erano molto frequenti in Unione Sovietica e, nonostante il loro dubbio valore estetico – almeno secondo il gusto di oggi – avevano un valore reale molto considerevole. Ma perché le persone custodivano l’oro nei denti?
“Quando mia sorella si diplomò a Samarcanda, nel 1985, la sua compagna di classe Dinara ricevette un regalo dai suoi ricchi genitori. Corone d’oro per tutti i trentadue denti. Non è uno scherzo! Denti sani, bianchi e giovani furono molati e dotati di corone", ricorda Bamsuper, un utente di un forum su Pikabu.
Un regalo del genere era abbastanza frequente. Era un po’ come ricevere un’auto o un orologio costoso per la laurea oggi: qualcosa di prestigioso, che faceva status. La tradizione di regalare denti d’oro in occasione di date ed eventi importanti era più forte nel Caucaso e nelle repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Lì, le corone d’oro venivano spesso applicate su denti sani all’inizio dell’adolescenza.
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Un’altra usanza dell’Asia centrale era quella di regalare denti d’oro alle ragazze prima del matrimonio, se la famiglia aveva i soldi per farlo. In questo modo, la famiglia della sposa mostrava rispetto alla famiglia dello sposo. C’era però anche un altro significato: i denti d’oro erano il “capitale” di una donna; una garanzia che non avrebbe mai vissuto in povertà, qualora fosse stata ripudiata dal marito. Le corone d’oro potevano essere tolte e vendute e perfino passate in eredità: prese da un parente e fuse in modo da essere usate per i suoi denti.
Tuttavia, specificità regionali a parte, in Urss i denti d’oro erano una tendenza della popolazione adulta (non si vedevano quasi mai su giovani e bambini al di fuori dell’Asia centrale e del Caucaso). Inoltre, spesso delimitavano un certo strato di persone: coloro che avevano soldi: speculatori (il commercio era un’attività illegale nel Paese), criminali… Alcuni lo consideravano un investimento redditizio: dopo tutto, il denaro poteva svalutarsi, mentre l’oro si apprezzava sempre. Altri cercavano di “riciclare” in questo modo i capitali ottenuti illegalmente.
In casi estremi, se fossero finiti in carcere, potevano sempre contare sull’oro per ottenere migliori condizioni di vita o per mettersi al riparo dagli attacchi. Ma una tale “miniera d’oro” poteva anche diventare una fonte di problemi, come descritto da Aleksandr Solzhenitsyn nel suo celebre “Arcipelago Gulag”: “I criminali comuni non disdegnano la rapina: se vedono un estone con i denti d’oro, lo mettono a terra e gli strappano i denti a colpi di attizzatoio”.
Infine, l’oro in bocca era popolare per motivi pratici, a causa della mancanza di protesi in ceramica in Urss. Le corone dentali in metallo ceramica non erano disponibili nel Paese. Per questo motivo si usavano corone d’acciaio come protesi, e chi aveva soldi metteva denti d’oro al posto di quelli di metallo più povero.
“Ci è stato spiegato che l’oro purifica il corpo e dura più a lungo del titanio. Si diceva che il titanio assumesse odore e cattivo sapore nel tempo. Chi poteva permetterselo usava l’oro”, dice Zarifa Khasanova, cresciuta nel Kirghizistan orientale.
La tendenza a utilizzare denti d’oro è gradualmente tramontata con il crollo dell’Urss, quando sono state introdotte le moderne protesi dentarie. Ma i denti d’oro si possono ancora vedere nei sorrisi delle generazioni più anziane.
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