Ecco cosa vendevano i negozi di alimentari sovietici (FOTO)

Dmitrij Chernov/Sputnik
È vero che ogni negozio di alimentari vendeva caviale nero e che il latte era così fresco da poter essere conservato solo per un paio di giorni? Guardate queste foto nostalgiche dei negozi di alimentari sovietici

Le persone che hanno vissuto in epoca sovietica tendono ad avere ricordi molto diversi: c’è chi parla di lunghe e caotiche file per il cibo; chi invece sostiene che i generi alimentari fossero disponibili in abbondanza e che la loro qualità fosse migliore rispetto a quella di oggi. 

In realtà, la situazione variava a seconda dei periodi (durante i suoi quasi 70 anni di esistenza, l'URSS ha attraversato diverse fasi di sviluppo economico), così come era diversa a seconda delle varie zone dell’enorme Paese.

Diamo un'occhiata a ciò che si poteva acquistare nei negozi sovietici, a seconda del periodo storico e delle regioni.

Mosca, negozio Eliseevskij, 1950

La denominazione dei negozi in URSS era piuttosto semplice: le insegne sopra le entrate recitavano “Latte”, “Pane”, “Frutta e verdura”. Inoltre, nelle città si potevano trovare gastronomie e supermercati che vendevano ogni tipo di alimento e vari articoli per la casa, proprio come oggi. Nelle zone rurali invece c'era il cosiddetto “Selpo” (acronimo di “negozio rurale”). 

Mosca, 1958

Oggi la gente è abituata al self-service, ma in epoca sovietica il sistema era diverso. In un determinato reparto il cliente sceglieva un articolo (per esempio, salsiccia o formaggio), poi il commesso lo pesava e indicava il prezzo; infine, si pagava alla cassa e solo allora si poteva ritirare l'articolo. 

Un negozio di alimentari a Stalingrado, Russia meridionale, 1960

Di norma, i negozi di alimentari lavoravano dalle 7-8 del mattino alle 7-8 di sera, con una pausa per il pranzo. Un giorno al mese avveniva la cosiddetta “sanificazione”: era il giorno in cui il negozio chiudeva per fare una pulizia approfondita. L'igiene veniva presa molto sul serio in URSS. 

Il principale negozio di alimentari dell'URSS era, ovviamente, l’Eliseevskij, in via Gorkij (oggi via Tverskaja), nel cuore di Mosca. Aperto nel 1901 dal commerciante Grigorij Eliseev, in epoca sovietica si chiamava “Gastronom N. 1”. Esistevano negozi simili anche a Leningrado e a Kiev. La gente veniva qui non solo per fare la spesa, ma anche per ammirare i lussuosi interni.

Regione di Leningrado, Novaja Ladoga, 1989

In questo negozio si poteva trovare di tutto. Anche quando altrove c’era carenza di prodotti, all’Eliseevskij si potevano trovare formaggio, insaccati, vino e caramelle di diverse varietà e di buona qualità. E la cosa per noi curiosa, è che tutti i prodotti avevano dei prezzi “sovietici”, fissati dallo Stato e non dal negoziante. 

Eliseevskij a Leningrado, anni '60

 Chiunque poteva fare acquisti qui, ma il rischio era di stare una giornata intera a fare la fila, e di riuscire a entrare nel negozio quando gli scaffali erano ormai vuoti. Si consigliava quindi di venire la mattina presto. E se il negozio di Kiev è bruciato negli anni ‘40, quello di Mosca ha chiuso i battenti nel 2021. A San Pietroburgo, invece, è ancora aperto. 

Vino e frutta all'Eliseevskij di Mosca, 1965

Cosa c'era sugli scaffali dei comuni negozi sovietici? Questa era la tipica vetrina di un negozio di alimentari di una città sovietica negli anni 1960-1980. Venivano esposti prodotti in scatola sistemati a forma di piramide, succhi di frutta in barattolo, formaggi e insaccati. Biscotti e caramelle erano venduti a peso e di solito se ne trovavano in abbondanza. In qualsiasi negozio di alimentari si potevano inoltre acquistare prodotti caseari locali, che avevano una durata di conservazione di pochi giorni. Le bottiglie di latte e kefir avevano un valore di deposito e potevano essere restituite al negozio.

Un negozio rurale nella regione di Saratov, Russia meridionale, 1967

I prodotti in scatola, in generale, occupavano uno spazio enorme in qualsiasi negozio, ed erano poco costosi. Quasi tutti erano prodotti localmente. In molte città c'erano negozi specializzati in pesce, dove si poteva trovare una gran varietà di pesce in scatola, dagli spratti al caviale rosso e nero. 

Un negozio di pesce a Murmansk, Russia settentrionale, 1976

I negozi di città erano spesso sprovvisti di buoni tagli di carne, per cui ci si recava nei mercati contadini locali, dove la carne era 2-3 volte più costosa rispetto ai negozi. Tuttavia, non tutti potevano permettersela, quindi si preparavano cotolette di carne tritata con qualsiasi cosa si riuscisse a trovare.

Un centro commerciale a Sochi, sul Mar Nero, 1971

Non appena la merce veniva consegnata in negozio, si formavano rapidamente lunghe file. Nel 1990 il Paese introdusse un sistema di razionamento e nella primavera del 1991, a causa della riforma monetaria, i prezzi dei generi alimentari triplicarono. Nel dicembre 1991, l'URSS cessò di esistere

Un negozio rurale nella regione di Cheljabinsk, 1990
In fila per lo zucchero, Mosca, 1988

LEGGI ANCHE: Come era organizzata la ristorazione nell’Urss 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie