Perché Russia e Danimarca sono state fedeli alleate per secoli? (FOTO)

Kira Lisitskaya (Foto: Dominio pubblico)
Un tempo la Svezia era una delle maggiori potenze europee. Russi e danesi fecero ogni sforzo affinché il periodo sfavillante della storia di Stoccolma si concludesse rapidamente, e fu proprio questo comune nemico a unire i destini di Mosca e Copenaghen

Per quasi cinque secoli, i danesi sono stati una delle nazioni europee con i rapporti più amichevoli nei confronti dei russi. Il motivo per cui le due nazioni, culturalmente e religiosamente così distanti l’una dall’altra, erano così unite era il nemico comune: gli svedesi.

Gustavo II Adolfo di Svezia prima della battaglia di Lützen

Nel 1493 la Russia e la Danimarca stipularono il primo trattato di “Alleanza amichevole ed eterna” nella storia dei due Stati, con il quale le parti si obbligavano ad agire congiuntamente contro il Granducato di Lituania e contro gli svedesi. Ormai da quasi un secolo (dal 1397) gli svedesi facevano parte della cosiddetta Unione di Kalmar (Kalmarunionen), insieme a danesi e norvegesi, ma erano estremamente insoddisfatti del crescente dominio politico ed economico di Copenaghen. Il re Giovanni di Danimarca, a capo dell’Unione di Kalmar, faceva affidamento sul sostegno del sovrano di Russia, Ivan III, come suo alleato nel logorante conflitto interno con gli svedesi.

Ivan III di Russia

In pratica, però, l’alleanza politico-militare, che venne poi rinnovata nel 1516, non entrò mai pienamente in vigore. I danesi non sostennero i russi in diverse guerre scoppiate contro i lituani, e i russi non intervennero per cercare di arginare la Guerra di liberazione svedese (Befrielsekriget), che si concluse con la proclamazione di Gustavo Vasa come re di Svezia nel 1523, la dissoluzione dell’Unione di Kalmar e la fine del dominio danese in Svezia.

Gustav Vasa si rivolge agli uomini di Dalarna a Mora

Nel 1558 Ivan IV (il Terribile) dette avvio con successo a una guerra sul Baltico contro la debole Confederazione della Livonia, con l’intenzione di annetterne i vasti territori alla Russia. Questa manovra espansionistica provocò dure reazioni da parte dei vicini svedesi, polacchi e lituani, che presto furono coinvolti a pieno titolo nel conflitto. Anche i danesi furono coinvolti nella spartizione dell’eredità livoniana, ma già nel 1562 a Mozhajsk stipularono un trattato con i russi in cui gli Stati si impegnavano a non sostenere la controparte nella guerra e a rispettare le reciproche rivendicazioni territoriali in Livonia. Questo evitò un vero e proprio conflitto armato tra gli Stati, anche se si verificarono sporadici scontri.

La presa della fortezza livoniana di Kokenhausen da parte di Ivan il Terribile

La forte opposizione della Svezia durante la Guerra di Livonia impedì a Ivan il Terribile di annettere direttamente i suoi territori e lo costrinse a essere più cauto. Nel 1570 lo zar proclamò il Regno di Livonia, di fatto uno Stato fantoccio, ponendo sul trono il duca Magnus, fratello di Federico II di Danimarca. I russi non riuscirono però a mantenere il controllo sulla regione. Otto anni dopo, il loro Stato vassallo cessò di esistere e un altro paio di anni dopo furono costretti a lasciare il Baltico. La Danimarca, invece, uscì dal conflitto con un piccolo guadagno territoriale sotto forma dell’isola di Øsel (oggi Saaremaa, in Estonia).

Il duca Magnus

Le relazioni tra la Danimarca e la Russia non rimasero sempre tranquille. Un ostacolo era rappresentato dalla questione dei confini tra lo Stato russo e la Norvegia, parte, dal 1536, del Regno di Danimarca e Norvegia. Per molti decenni gli Stati cercarono senza successo di raggiungere un accordo, di dimostrare il loro diritto ai territori del Nord e di ingannare o intimidire i loro avversari. Si arrivò persino al punto che, nel 1599, il re Cristiano IV arrivò personalmente nella Penisola di Kola con uno squadrone di navi e convinse gli abitanti del luogo ad accettare la cittadinanza danese. La “Questione lappone” si concluse solo nel 1826 con la demarcazione del confine russo-norvegese.

Christian IV

Schiacciare la potente Svezia, privarla dei suoi vasti territori e impedirle di trasformare il Mar Baltico nel proprio “lago” erano tra i compiti di politica estera più importanti per la Russia e la Danimarca nel XVII secolo. Più di una volta, nei conflitti diplomatici e militari dell’epoca, le due potenze dovettero schierarsi, come durante la Seconda guerra del nord (1655-1660). Tuttavia, non riuscirono a raggiungere i loro obiettivi fino all’inizio del XVIII secolo.

L'assalto a Copenhagen

La Grande Guerra del Nord del 1700-1721, che pose fine alla grande potenza svedese, iniziò per la Danimarca con un disastro. Il 4 agosto 1700, l’esercito svedese di Carlo XII sbarcò inaspettatamente vicino a Copenaghen, costringendo i danesi a negoziare la pace. Tornarono al conflitto contro i loro antichi avversari solo nel 1709, dopo che i russi avevano già spezzato la reni alla macchina bellica svedese nella Battaglia di Poltava. A seguito della Grande Guerra del Nord, la Danimarca ricevette un contributo monetario dagli svedesi come riparazioni e fu in grado di ottenere un avamposto nello Schleswig. La Russia ne ebbe molto di più: l’Ingria (attorno a San Pietroburgo), la Livonia (Lettonia centrale e settentrionale), l’Estlandia (Estonia) e la parte sud-orientale della Finlandia passarono in suo “possesso assoluto e incondizionato”.

La battaglia di Poltava

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In seguito alla guerra Guerra russo-svedese del 1788-1790, iniziata dalla Svezia contro la Russia con l’obiettivo di riconquistare i territori perduti, l’esercito danese invase il territorio svedese dalla Norvegia e avanzò verso Göteborg secondo i termini dell’alleanza russo-danese del 1773. La campagna bellica, tuttavia, non durò a lungo: quasi subito la Gran Bretagna e la Prussia costrinsero i danesi a sedersi e a negoziare un trattato di pace per il mantenimento dello status quo. La guerra, breve e quasi incruenta, fu soprannominata Guerra teatrale in Svezia e Guerra dei mirtilli in Norvegia, perché i soldati danesi, a causa delle scarse scorte, dovettero integrare la loro dieta con le bacche.

La battaglia di Reval

Nel XIX secolo, il rapporto di alleanza tra le due potenze continuò. Nel 1807, la Russia sostenne la Danimarca nella guerra contro l’Impero britannico; la cosiddetta Guerra delle cannoniere. L’esercito danese non fu molto attivo, ma partecipò alla Guerra di Finlandia (tra Russia e Svezia) del 1808-1809, che si concluse con la perdita della Finlandia da parte di Stoccolma. 

Un soldato ferito nella neve

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Alla fine delle guerre napoleoniche, tuttavia, danesi e russi si trovavano già su lati diversi delle barricate e uscirono dal conflitto paneuropeo in modi diversi: la Russia, che aveva sconfitto Napoleone, aveva acquisito un’enorme influenza sul continente europeo, mentre la Danimarca dovette pagare la sua alleanza con l’imperatore dei francesi con la perdita della Norvegia.

I soldati danesi tornano a Copenaghen nel 1848

Dopo che la Svezia, il principale rivale dei due Stati sul Baltico, aveva optato per la neutralità nel 1814, la tradizionale alleanza tra Danimarca e Russia stava lentamente svanendo. Ciononostante, la Russia fornì ai danesi un enorme sostegno diplomatico durante le due guerre per lo Schleswig-Holstein, nel 1848-1850 e nel 1864, contro i tedeschi in rapida ascesa, minacciando persino, in momenti particolarmente critici per Copenaghen, di entrare nelle ostilità.

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