C’è una sola parola per descrivere le auto ufficiali di Joseph Stalin: lussuose. Negli anni in cui è stato al potere, infatti, il leader sovietico si è ritrovato a guidare almeno cinque automobili VIP. Vediamo quali.
La prima auto ufficiale di Stalin arrivò subito dopo la Rivoluzione del 1917, quando si formò il governo bolscevico. Stalin assunse la carica di Commissario del popolo per le nazionalità e iniziò a usare una lussuosa Vauxhall del 1914. L'auto era stata portata dall'Inghilterra ed era inizialmente destinata alla madre dell'imperatore Nicola II, Maria Feodorovna.
Durante la guerra civile, Stalin si innamorò dell'industria automobilistica americana grazie alla sua Packard Twin Six. Questa macchina dalle dimensioni impressionanti poteva raggiungere una velocità massima di 130 km/h: un fattore chiave per Stalin, grande appassionato di guida sportiva. Chiese espressamente questo modello, e lo ottenne facilmente visto che auto simili erano già diffuse tra l'élite del Partito.
“Stalin amava girare per le strade vicino a Mosca con la sua Packard a 12 cilindri con la cappotta abbassata”, ha ricordato Stepan Gil, capo del garage del Commissariato del Popolo e autista personale di Lenin.
Quando la nomenklatura sovietica decise di guidare auto identiche, si scelse la Rolls-Royce 40/50 Silver Ghost. Tra il 1922 e il 1925, 73 di queste vetture furono portate in Unione Sovietica dall'Inghilterra. Lo scrittore tedesco Adolf Hoffmeister annotò nelle sue memorie: “Non ho mai visto una tale quantità di Rolls-Royce come una sera sull'argine della Moscova. Non ho mai capito perché le Rolls-Royce siano entrate in URSS…”.
Probabilmente perché erano auto affidabili, spaziose e con prestazioni eccellenti. La Silver Ghost fu utilizzato, tra gli altri, anche da Stalin.
Nel 1935, consapevole della passione di Stalin per le Packard, il Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt fece un regalo al leader sovietico: una Packard Twelve limousine bianca blindata. All'epoca era il modello più avanzato in termini di specifiche tecniche. L'auto vantava una velocità massima di 130 km/h e un peso rispettabile di 6 tonnellate (ogni porta pesava 350 kg).
Stalin gradì il regalo. La guidava periodicamente, anche quando l'intera élite politica era ormai passata all’uso di auto nazionali. Fu apportata una sola modifica: la Packard fu riverniciata in nero.
ZIS-110
Hulton Archive / Getty ImagesNonostante il suo amore per le auto americane e britanniche, Stalin decise di sostituire il parco auto con vetture locali: le auto straniere gettavano un'ombra sul prestigio dello Stato operaio e contadino.
Ma anche le auto di lusso sovietiche furono realizzate prendendo spunto dai modelli americani.
Inizialmente, in uno stabilimento di Leningrado si tentò di creare un equivalente della Buick Model 80, ma non fu mai messo in produzione. L'esperimento successivo ebbe più successo: la Moscow ZIS-101 si ispirò alla Packard e fu a lungo utilizzata dai vertici del Partito. Ma la ZIS-101 non poteva ancora raggiungere il livello della macchina di Stalin.
ZIS-110
KEYSTONE-FRANCE/ Gamma-Rapho / Getty ImagesLa ZIS-110, versione sovietica della Packard Custom Super Eight, si adattava molto meglio. La sua versione blindata, la 115, fu costruita alla fine degli anni Quaranta e divenne l'auto ufficiale di Stalin.
Aveva un'armatura a guscio unico, rivestita all'esterno da pannelli di carrozzeria. La ZIS-115 era considerato l'auto più sicura al mondo, oltre che un progetto segreto. È stata prodotta in soli 65 esemplari.
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