Prima di diventare Primo Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (in breve, il leader sovietico), Nikita Khrushchev aveva costruito passo dopo passo la sua carriera politica dal basso. Era nato in una famiglia di minatori del Sud della Russia, a due passi dal confine ucraino, ed era un uomo del popolo. Diretto, usava quel linguaggio schietto della gente, spesso lontano dall’etichetta della diplomazia e della politica, e talvolta scioccò le persone in tutto il mondo.
Khrushchev è rimasto celebre per le sue frasi eccentriche e il comportamento troppo sincero, che figure politiche di così alto rango di solito non possono permettersi. Sono fioriti anche molti miti e fake news sul suo conto, che si sono incredibilmente diffusi, come quello che avrebbe sbattuto una scarpa durante un discorso all’Onu, cosa che in realtà non è mai avvenuta.
Nikita Khrushchev e Fidel Castro assistono a un evento sportivo
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C’è stata anche un’altra occasione famosa: Khrushchev promise a Nixon di fargli “vedere la madre di Kuzma”. In quel caso, il leader sovietico aveva usato un modo di dire popolare (di cui aveva un po’ stravolto il significato) confondendo traduttori e interpreti.
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Ciò che Khrushchev non ha mai esitato a fare è stato parlare apertamente delle ambizioni sovietiche di competere con l’Occidente e di superarlo. Ma non sempre è stato attento nella scelta delle espressioni, e una di queste suonò piuttosto lugubre: “Vi seppelliremo”.
Quando, nel bel mezzo della Guerra Fredda, un leader dice “Vi seppelliremo”, non può mancare un’enorme attenzione internazionale. E Khrushchev fece particolarmente rumore pronunciando queste parole davanti a un gruppo di diplomatici stranieri.
Il 26 novembre 1956, a un ricevimento diplomatico presso l’ambasciata polacca di Mosca, Khrushchev prese la parola. La rivista “Time” definì i suoi modi combattivi e scrisse che il “tozzo” Khrushchev aveva pronunciato “un discorso smodato che tradiva il suo atteggiamento minaccioso”. Dopo quelle parole diversi diplomatici lasciarono persino il ricevimento per protesta.
Il suo discorso fu una risposta alle critiche occidentali sulla presenza di truppe sovietiche in Ungheria e in altri paesi dell’Europa orientale. “Ci accusano di interferire negli affari interni dell’Ungheria. Usano le parole più spaventose per accusarci. Ma quando inglesi, francesi e israeliani tagliano la gola agli egiziani, questa è solo un’azione di polizia volta a ristabilire l’ordine!”, iniziò.
“Voi dite che vogliamo la guerra, ma ora vi siete messi in una posizione che definirei idiota”, proseguì, difendendo la politica sovietica. “Ma non vogliamo trarne profitto. Se ritirate le vostre truppe dalla Germania, dalla Francia e dalla Gran Bretagna – parlo delle truppe americane – non rimarremo un giorno di più in Polonia, in Ungheria e in Romania”.
Un discorso lungo e significativo venne, tuttavia, diffuso dai media occidentali in modo sarcastico e ridotto, e la frase “Vi seppelliremo”, tradotta in inglese come “We Will Bury You!” e tolta dal contesto, finì nei titoloni di molti giornali come “minaccia atomica”.
In realtà, il suo “Мы вас похороним!” (“My vas pokhorónim”; “Vi faremo il funerale”) era all’interno della frase “…che vi piaccia o no, la storia è dalla nostra parte. Vi seppelliremo!”, che si rifaceva alla celebre frase di Marx, secondo cui “il proletariato è il becchino del capitalismo”, presente nel “Manifesto del Partito Comunista”: “Perciò quel che la borghesia produce, soprattutto, sono i suoi stessi scava-fossa. La sua caduta e la vittoria del proletariato sono parimenti inevitabili”.
Nikita Khrushchev e J. F. Kennedy
Don Carl STEFFEN/Gamma-Rapho/Getty ImagesGli americani però considerarono la frase di Khrushchev come una minaccia di guerra nucleare, e sembravano sinceramente preoccupati. Più tardi, durante la visita di Khrushchev negli Stati Uniti nel 1959, l’allora sindaco di Los Angeles Norris Poulson disse a Khrushchev: “Non siamo d’accordo con la vostra ampiamente citata frase “Vi seppelliremo”. Voi non ci seppellirete e noi non vi seppelliremo. Noi siamo felici del nostro stile di vita. Ne riconosciamo le carenze e siamo impegnati nel continuo sforzo di migliorarlo. Ma, se sfidati, combatteremo fino alla morte per preservarlo”
La frase è stata cantata anche da Sting nella sua famosa canzone del 1985 “Russians”, che contiene le seguenti parole:
“Conditioned to respond to all the threats
In the rhetorical speeches of the Soviets
Mr. Krushchev said we will bury you
I don’t subscribe to this point of view
It would be such an ignorant thing to do
If the Russians love their children, too.”
L’incomprensione di massa del contesto portò le persone in Occidente a pensare che i sovietici minacciassero in senso letterale di uccidere e seppellire tutti gli americani, senza capire il senso figurato, storico-politico dell’espressione.
Parlando più tardi, nel 1959, in Jugoslavia, Khrushchev ripeté la sua stessa frase e la commentò così: “Una volta dissi: ‘Vi seppelliremo’, e finii nei guai per averlo detto. Certo che non vi seppelliremo con una pala, la vostra classe lavoratrice lo farà. Quello che avevo in mente era la prospettiva di sviluppo della società umana, in cui il socialismo finirà inevitabilmente per succedere al capitalismo, come quest’ultimo ha preso il posto del feudalesimo”.
Nikita Khrushchev parla all’Onu (e non ha alcuna scarpa in mano!)
Bettmann/Getty ImagesInsomma, ciò che intendeva dire è che i bolscevichi (all’inizio del discorso disse orgogliosamente “Noi siamo bolscevichi…”) e, più in generale, il comunismo sarebbero sopravvissuti, mentre il capitalismo era destinato a crollare. Questa non era un’idea di Khrushchev, ma una base dell’intero pensiero marxista, e non era assolutamente una minaccia militare per l’Occidente.
A volte, le persone credono che la frase “Vi seppelliremo” sia pronunciata durante il discorso di Khrushchev alle Nazioni Unite nel 1960. Sbagliano, ma effettivamente disse anche in quell’occasione qualcosa di simile, stavolta riferendosi al colonialismo: “Конец, могила колониальному рабству! Долой его и похоронить его, чем глубже, тем лучше!”; “Basta! Per lo schiavismo coloniale c’è solo la tomba! Abbasso il colonialismo! Bisogna seppellirlo, e il più profondo possibile”
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