“Vi mostreremo la madre di Kuzma”, disse Nikita Khrushchev a Richard Nixon nel 1959, lasciando a bocca aperta un po’ tutto il mondo, e principalmente gli interpreti che cercavano di tradurre.
In effetti, questa è un’antica espressione idiomatica russa: “Показать кузькину мать” (“Pokazat kuzkinu mat”) e significa “dare una lezione a qualcuno”, o “punire qualcuno in modo brutale”. C’è anche un’espressione che ha lo stesso senso e che suona letteralmente come “Mostrare dove i gamberi vanno in letargo” (“Показать, где раки зимуют”; “Pokazat, gde raki zimujut”).
Nel folklore, Kuzma (o Kuzka, che è più o meno lo stesso) è considerato un ragazzo rabbioso e combattivo. Allo stesso tempo, i contadini usavano la parola “kuzka” per riferirsi all’Anisoplia austriaca, un tipo di scarabeo molto nocivo per i raccolti. La “madre” di questa “kuzka” è considerata qualcosa di veramente temibile. Quindi è una cosa molto seria se minacci qualcuno con la “madre di Kuzka”.
Perché Krushchev pronunciò questa frase?
Torniamo ora alla nostra storia principale e spieghiamo perché “la madre di Kuzka” è passata alla storia. Ma prima, un po’ di background. Nel 1959, il vicepresidente degli Stati Uniti Nixon visitò l’Unione Sovietica (il presidente allora era Dwight Eisenhower). Il suo obiettivo era negoziare l’imminente visita di Khrushchev negli Stati Uniti. Il leader sovietico invitò Nixon alla Fiera commerciale e culturale degli Stati Uniti, che era in corso nel parco Sokolniki.
Passeggiando, Khrushchev e Nixon discutevano della cucina americana e degli elettrodomestici. Nixon era orgoglioso dell’ultima innovazione statunitense: la lavastoviglie. Khrushchev non era molto contento di questo articolo “di lusso”. Insisteva sul fatto che l’industria sovietica si occupava di prodotti essenziali. Chiese sarcasticamente se gli americani avessero anche una macchina “per mettere il cibo in bocca e mandarlo giù”.
Khrushchev e Nixon discussero anche di modelli abitativi. Il segretario generale del Pcus è il padre delle “khrushchevki”, i grandi palazzoni socialisti, mentre il politico americano difese le case private unifamiliari. A un certo punto lo scontro dialettico si accese e Khrushchev se ne uscì con la frase divenuta storica:“Vi mostreremo la madre di Kuzma”.
Difficile immaginare una situazione più complicata per un interprete. Come tradurlo e non provocare uno scandalo internazionale? Secondo una versione dei fatti, l’interprete la tradusse letteralmente, come “madre di Kuzma”. Confuso, Nixon (e il resto del mondo) poteva solo cercare di indovinare chi fosse questa “donna” misteriosa.
Tuttavia, l’interprete, Juryj Lepanov, insistette poi sul fatto di averlo tradotto a Nixon con un più politically correct “We’ll show you what’s what”; “Vi faremo vedere come stanno le cose”.
Cosa voleva dire Khrushchev?
Più tardi, durante la sua visita negli Stati Uniti, Khrushchev usò di nuovo questa frase. Venne portato in giro per Los Angeles, accompagnato dall’ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Henry Cabot Lodge Jr. Ancora una volta, l’obiettivo era osservare come vivevano le persone comuni. Vedendo la città, i giardini in ordine e le case private, Khrushchev disse: “Sì, certo, tutto è organizzato in modo ordinato, è pulito, e le persone sono vestite bene. Ma non importa! Vi mostreremo ‘la madre di Kuzma’…”
Improvvisamente, Khrushchev si rivolse al suo stesso interprete, Viktor Sukhodrev, e spiegò: “Quando ero alla mostra con Nixon, [questa frase] è stata tradotta in modo errato. È molto semplice, traducila così: ‘Vi mostreremo qualcosa che non avete mai visto’”.
“Mi sono bloccato per un momento: non avevo mai visto questa interpretazione di quell’espressione in nessun dizionario”, ha detto Sukhodrev. Khrushchev aveva semplicemente inventato un nuovo significato per la famosa frase popolare. Ma quello che intendeva dire è che gli Stati Uniti sarebbero stati sorpresi di vedere cosa avevano inventato i sovietici!
La frase, tuttavia, divenne un meme della Guerra Fredda (insieme al mitico colpo con la scarpa di Khrushchev all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in realtà non è mai avvenuto).
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E anche i progettisti sovietici della bomba termonucleare, la “Zar Bomba” AN602, la soprannominarono “la madre di Kuzma”. Ma in questo caso il senso era già più quello tradizionale dell’espressione idiomatica russa.
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