Chi sono gli stranieri sepolti nella necropoli bolscevica sulla Piazza Rossa di Mosca?

Storia
ALEKSANDRA GUZEVA
Sono circa duecento le personalità di spicco tumulate alle spalle del Mauseoleo di Lenin (tra cui il primo uomo nello Spazio, Jurij Gagarin). E non ci sono solo russi ma anche… statunitensi, britannici, tedeschi, ungheresi… Ecco chi sono

È cosa nota a tutti che, proprio sulla Piazza Rossa, si trova il Mausoleo di Lenin, il leader della Rivoluzione Russa, morto nel 1924. Tuttavia, il mausoleo è solo una parte della grande “Necropoli centrale”, che sorge sotto alle mura del Cremlino. Dopo la Rivoluzione del 1917, qui si formò una sorta di cimitero monumentale.

Fino al 1985 vi furono sepolti leader di partito e rivoluzionari particolarmente importanti. Su entrambi i lati del mausoleo si trovano numerose tombe con busti-monumento. Inoltre, i soldati morti per la causa della rivoluzione sono sepolti in fosse comuni.

Dalla fine degli anni Venti, quando a Mosca apparve un crematorio, le urne con le ceneri di persone importanti per l’Urss iniziarono a essere tumulate direttamente nelle mura del Cremlino. Lo scrittore Maksim Gorkij, il maresciallo Georgij Zhukov, il cosmonauta Jurij Gagarin e il progettista spaziale Sergej Koroljov sono alcune delle personalità le cui ceneri si trovano nel colombario delle mura.

I primi stranieri comparvero nella necropoli molto presto. Ad esempio, cinque comunisti di diversi Paesi morti vicino a Mosca nel 1921 furono sepolti in una fossa comune vicino alle mura del Cremlino. Si trattava dei tedeschi Oskar Gelbrich e Otto Strupat, del bulgaro Ivan Konstantinov, dell’australiano John Freeman e del britannico William John Hewlett. Tutti combattevano per i diritti dei minatori ed erano venuti in Russia per il congresso dell’Internazionale sindacale rossa. Sulla strada per Mosca da Tula, dove si erano incontrati con i minatori, presero parte al viaggio di prova di un nuovo mezzo di trasporto, l’aerotreno, che terminò in tragedia.

Tra le circa 200 persone sepolte presso le mura del Cremlino, gli stranieri non sono pochi, principalmente leader dei movimenti operai nei loro Paesi. Ecco chi sono.

1 / L’ungherese Antal Horák (? -1918)

Dopo la Prima guerra mondiale, decine di migliaia di prigionieri di guerra ungheresi, compresi contadini, operai e membri degli strati bassi della popolazione, rimasero in Russia. Diversi di loro decisero di unirsi ai bolscevichi e di aiutarli nella lotta per il potere e per la giustizia sociale. 

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Antal (Anton) Khorak si unì ai ranghi dell’Armata Rossa e morì durante la Guerra civile durante le operazioni di repressione da parte dei bolscevichi della rivolta dei Socialisti rivoluzionari di sinistra. È sepolto vicino al Cremlino in una fossa comune.

2 / La norvegese Augusta Aasen (1878-1920)

La comunista norvegese fu tra gli organizzatori del movimento di solidarietà con la Russia sovietica. Nel 1920, fu invitata nella terra dei soviet per partecipare al Congresso del Comintern, nonché alla 1ª Conferenza internazionale delle donne comuniste a Mosca. Morì a Mosca durante un’esibizione aerea a causa di un incidente: fu colpita dall’ala di un aereo precipitato. Venne sepolta in una fossa comune con molti altri comunisti morti nel 1920.

3 / L’americano John Reed (1887-1920)

Questo giornalista americano era, forse, il più amato tra gli stranieri da parte dei bolscevichi. Reed conobbe personalmente Lenin e Trotskij, fu testimone diretto della rivoluzione del 1917 e la glorificò nel suo libro “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Successivamente, divenne persino uno dei fondatori del Partito Comunista negli Stati Uniti. Nel 1919 tornò nella Russia sovietica, lavorò per il Comintern e viaggiò per il Paese per raccogliere dati per un nuovo libro. Reed morì nel 1920 a Mosca, di tifo. È sepolto in una fossa comune vicino alle mura del Cremlino.

4 / L’americano Charles Emil Ruthenberg (1882-1927)

Ex falegname e figlio di uno scaricatore, l’americano Ruthenberg divenne il segretario generale del nuovo Partito Comunista degli Stati Uniti. Ammirava la rivoluzione dall’altra parte dell’oceano e organizzò persino la manifestazione operaia “Giù le mani dalla Russia sovietica!” Ruthenberg morì nella sua terra natale, ma su richiesta dei bolscevichi, le sue ceneri furono portate in Russia e sepolte nelle mura del Cremlino.

5 / Il britannico Arthur McManus (1889-1927)

Già all’inizio degli anni Dieci, questo metalmeccanico scozzese prese parte agli scioperi dei lavoratori e fu membro del Partito socialista laburista, e poi prese la guida dei rappresentanti sindacali di fabbrica. Fu incredibilmente ispirato dalla Rivoluzione del 1917 in Russia e iniziò a sostenere la creazione di un partito comunista in Gran Bretagna, che avrebbe dovuto unire tutte le forze politiche di sinistra. Quando fu creato un tale partito, McManus, che ne divenne il primo segretario, visitò l’Urss per i congressi del Comintern. Per “incitamento all’ammutinamento”, trascorse diversi mesi in prigione in Gran Bretagna e morì nel 1927. Le sue ceneri furono trasferite in Urss e sepolte nelle mura del Cremlino.

6 / L’americano William Dudley Haywood (1869-1928)

Il sindacalista americano Haywood era un membro della Western Federation of Miners e della Industrial Workers of the World, un’associazione militante radicale del movimento operaio statunitense. Era attivo nei partiti di sinistra e nei sindacati, organizzando scioperi. Come molti comunisti, si oppose all’ingresso degli Stati Uniti nella Prima guerra mondiale. Lui e i suoi compagni attivisti vennero così arrestati con l’accusa di spionaggio e incitamento alla diserzione dall’esercito. Fu condannato a 20 anni di carcere, ma venne presto rilasciato su cauzione per poter ricorrere in appello. Ne approfittò per fuggire nella Russia sovietica, visto che mentre era in prigione era diventato un ammiratore della Rivoluzione del 1917. In Urss fu attivo nelle organizzazioni rivoluzionarie dei lavoratori e scrisse anche un’autobiografia e un libro sulla storia del movimento operaio negli Stati Uniti, entrambi pubblicati in russo. Morì a Mosca nel 1928.

7 / L’ungherese Jenő Landler (1875-1928)

Questo comunista ungherese in gioventù fu l’istigatore di numerosi scioperi dei lavoratori, quindi divenne uno dei leader della Repubblica sovietica ungherese, che esistette per alcuni mesi (dal 21 marzo 1919 fino all’inizio di agosto dello stesso anno), e guidò l’Armata Rossa ungherese. Dopo la sconfitta della repubblica, emigrò; partecipò ai lavori del Comintern e morì a Cannes di malattia nel 1928. Le sue ceneri furono sepolte nelle mura del Cremlino. Anche un altro ungherese e dirigente di partito, Jenő Hamburger, fu sepolto nelle mura del Cremlino nel 1936. Ma dopo la Seconda guerra mondiale, le sue ceneri furono restituite alla sua patria.

8 / La tedesca Clara Zetkin (1857-1933)

Il nome della comunista tedesca e attivista nella lotta per i diritti delle donne era noto a tutti i bambini sovietici fin dall’infanzia, e molte strade delle città russe portano ancora il suo nome oggi, e una delle principali feste nazionali russe è proprio la Giornata internazionale della donna, che si festeggia l’8 marzo. La Zetkin fu espulsa dalla Germania quando Hitler salì al potere, e nel 1933 morì vicino a Mosca.

9 / Il giapponese Sen Katayama (1859-1933)

Questo giapponese divenne comunista mentre studiava negli Stati Uniti. Quando tornò in patria, iniziò a organizzare sindacati e movimenti sindacali, e un partito di sinistra. Mentre la Russia era in guerra con il Giappone nel 1904, strinse la mano al socialista russo Georgij Plekhanov: entrambi furono eletti presidenti del Congresso dell’Internazionale dei lavoratori. Durante la repressione per l’organizzazione di rivolte operaie, lasciò il Giappone e nel 1918 si trasferì nella Russia sovietica, dove lavorò nel Comintern. Morì a Mosca nel 1933.

10 / Il tedesco Fritz Heckert (1884-1936)

Figura di spicco del movimento operaio, Heckert era un membro della direzione del Partito comunista tedesco. Conosceva Lenin di persona e ammirava il successo della rivoluzione in Russia. Heckert, come la Zetkin, fu costretto a lasciare la Germania dopo l’ascesa al potere dei nazisti. Visse a Mosca e le sue opere furono pubblicate sulla stampa sovietica.

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