Chi viveva in Russia prima degli slavi?

Russia Beyond (Foto: Aleksandr Rou/Gorky Film Studios, 1964; Rustam Mosafir/CTB Film Company, 2018; Aleksandr Ryumin/TASS; Getty Images)
La storia russa affonda le radici nel IX secolo a.C. circa. Ma prima di allora, il territorio di questo grande Stato non era affatto disabitato: ecco cosa sappiamo dei predecessori dei russi che abitarono queste terre

La preistoria delle terre attualmente conosciute come “Russia” è oscura e piena di incertezze. Non esistono infatti documenti o fonti che raccontino la vita in questi territori prima del VI secolo d.C. Perciò le uniche informazioni in nostro possesso provengono da testimonianze archeologiche e linguistiche, ancora oggi ampiamente dibattute. In questo articolo, metteremo insieme fatti e ipotesi concrete.

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Il popolo Arya della cultura Jamna (IV-III millennio a.C.)

Una donna indo-iraniana

Gli indoeuropei non erano né una razza né un gruppo etnico: erano persone che parlavano lingue proto-indoeuropee. Questo è tutto ciò che sappiamo di loro con certezza, e questo fatto è stato dimostrato dai linguisti. Nel IV-III millennio a.C., gli indoeuropei vivevano nella steppa pontico-caspica (che si estende dalla regione settentrionale del Mar Nero fino a oriente del Mar Caspio, nonché dall'Ucraina centrale al Kazakhstan occidentale, passando per la Russia meridionale).

Le prove archeologiche rivelano che queste persone appartenevano alla cultura archeologica Jamna (“la cultura della tomba a fossa”, in russo), conosciuta ​​nella letteratura archeologica anglo-sassone come cultura della tomba a fossa o cultura della tomba di ocra, poiché questo popolo seppelliva i propri morti in posizione supina e con le ginocchia piegate all’interno di fosse scavate sotto i kurgan (tumuli). I corpi, poi, venivano cosparsi di ocra. All'interno di queste tombe sono stati trovati resti di mucche addomesticate, cavalli e maiali, oltre a pezzi di antichi carri, risalenti al 3200 a.C.

La più grande espansione della cultura Jamna

A giudicare dalle prove linguistiche, queste persone appartenevano alla cultura Arya, ed erano di origine indo-iraniana; vivevano nell'Europa sud-orientale, il che è evidenziato dal fatto che nella loro lingua esistevano termini per indicare animali come il leone, la scimmia e il leopardo. Gli scienziati credono che la steppa pontica fosse il luogo dove, nel III millennio a.C., gli indo-iraniani (Arya) si divisero in due rami distinti.

Le tombe della cultura Jamna, regione di Volgograd

Il primo ramo, gli indo-ariani, migrò più tardi a est del Mar Caspio, raggiungendo infine l'India e le parti occidentali della Cina contemporanea. Il secondo ramo, gli iraniani, migrarono a sud e a ovest del Caspio, e più tardi formarono il loro stato etnico: l’Iran (Persia). La parola “Iran” appare per la prima volta come airyānąm in Avestan (una delle prime lingue iraniane), che significa letteralmente “la terra degli Arya”.

Il popolo della cultura della ceramica cordata - II millennio a.C.

Ascia da battaglia svedese-norvegese trovata nel sud della Svezia

Nel II millennio a.C., la cultura della ceramica cordata occupava vasti territori in Europa, dal Reno alla regione del Volga. Le usanze di questo popolo - considerato il progenitore delle tribù baltiche e slave - affondano le radici nella cultura Jamna. La cultura della ceramica cordata si distingueva per due caratteristiche principali: gli uomini venivano sepolti con un'ascia da battaglia, e la ceramica cordata di diversi tipi era ampiamente utilizzata.

Ceramica cordata, Svezia

Questa cultura proto-europea ha generato molte sottoculture di origine regionale. I  membri di questo popolo cacciavano, addomesticavano gli animali della foresta e spesso combattevano tra di loro. Nei campi, lontano dalle aree di sepoltura, sono state trovate diverse asce da battaglia, il che indica scontri militari.

Popoli Uralici (VI-IV millennio a.C.)

Una donna samoieda oggi

Completamente indipendenti dai popoli indoeuropei, nel VI-IV millennio a.C., da qualche parte nelle montagne degli Urali, emersero persone che parlavano l'antica lingua uralica (Proto-Uralico). Questa lingua aveva parole per indicare l’abete rosso, il pino, il cedro siberiano, la renna, lo zibellino, la martora… elementi che ovviamente descrivevano il loro habitat.

Queste persone erano pescatori e cacciatori. Usavano reti e costruivano argini, così come archi e frecce. Non avevano ancora imparato ad addomesticare gli animali, ma avevano dei cani. Come mezzo di trasporto, usavano barche e sci rudimentali, così come slitte per trasportare le loro prede.

I popoli che parlavano il Proto-Uralico si sono poi divisi dando vita alle lingue ungrofinniche e samoiede. Queste tribù occupavano la Russia centrale e orientale, oltre alla zona a est degli Urali. Nel II-I millennio a.C., iniziarono a comunicare con le tribù balto-slave dell'Europa centrale.

Sciti (I millennio a.C.)

Ricostruzione di un cavaliere guerriero scita, VII-VI secolo a.C.

Gli Sciti erano un antico popolo nomade che dominava la steppa pontica nel VII-III secolo a.C. Si distinguono per il metodo di seppellimento dei loro cavalieri guerrieri, che comprendeva la cosiddetta triade scita: armi, briglie dei cavalli e gioielli.

Rovine di una torre-fortezza nella Neapoli Scita

Il nome degli Sciti si traduce approssimativamente come “arcieri”. Sono ampiamente menzionati nei documenti storici del Vicino Oriente e della Grecia antica, in particolare scritti da Erodoto. Nel VII secolo a.C., gli Sciti invasero la Media (una vasta regione dell'antica Persia nord-occidentale), la Siria, la Palestina e, secondo Erodoto, “dominarono” il Vicino Oriente. La loro patria, tuttavia, rimase la regione della steppa pontica. A parte la conquista militare, commerciavano attivamente bestiame, pane, pellicce, gioielli, oggetti di lusso e schiavi.

Elmo d'oro cerimoniale di un sovrano scita, IV secolo a.C., trovato nel 1988 vicino al villaggio di Zrubne, nell'oblast' di  Donetsk, ed esposto nel Museo dei tesori storici dell'Ucraina

Gli Sciti formavano una congregazione di tribù governate da un re. Una delle loro capitali si trovava nella Zaporizhzhia Oblast dell'Ucraina contemporanea. Successivamente, un'altra capitale, chiamata Neapoli Scita, nacque nella penisola di Crimea, vicino all'odierna Simferopoli.

Questo tardo regno scita esistette fino al III-IV secolo d.C. e fu distrutto dai Goti. Alla fine, gli Sciti si sciolsero durante le invasioni barbariche del IV-VI secolo d.C.

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