In che anno la Russia si è davvero convertita al cristianesimo?

Storia
GEORGY MANAEV
Ovviamente, il passaggio dal paganesimo all’ortodossia è stato un processo lungo e non indolore, durato secoli. Ma per quanto riguarda il momento di svolta ufficiale, la data più frequentemente citata per il “Battesimo della Rus” è il 988, sotto Vladimir I. Eppure, le fonti storiche lasciano dei dubbi aperti

La “Cronaca degli anni passati”, la storia della Rus’ di Kiev dall’850 al 1110 che si suppone sia stata scritta intorno al 1116, descrive in dettaglio il “Battesimo della Rus’”, ossia la conversione al cristianesimo del Paese, per decisione del Gran Principe Vladimir I, detto il Grande o il Santo (960-1015), e anche come questi scelse la fede greco-ortodossa al termine di una analisi in cui la comparò con l’Islam, il giudaismo e il cattolicesimo romano. Sorprendentemente, le cronache greche non menzionano però il Battesimo della Rus’ del 988, eseguito da Vladimir I. E non ci sono altre fonti storiche russe che sostengano o smentiscano la versione degli eventi presentata nella “Cronaca degli anni passati”.

Uno dei più importanti storici russi che si occupa di quell’epoca, il professor Vladimir Petrukhin, osserva che “non solo è sconosciuta la data esatta del battesimo [del Gran Principe Vladimir], ma anche il luogo della celebrazione. E il silenzio delle fonti bizantine sulla conversione della terra russa appare sospetto”.

Ma allora, cosa sappiamo con precisione? E perché i bizantini avrebbero potuto preferire non menzionare il Battesimo della Rus’ operato di Vladimir?

Battesimo di Fozio I di Costantinopoli (presunto)

Nell’860 i russi attaccarono Costantinopoli. Circa 8000 soldati su 200 navi apparvero dal nulla sulla costa del Mar Nero, saccheggiarono i dintorni della città, ma probabilmente non riuscirono a conquistarla e se ne andarono, portando con sé un enorme bottino e lasciando dietro di sé la paura. La sede papale definì l’attacco come “la punizione del Signore per i peccati dei cittadini di Costantinopoli”.

Fozio I di Costantinopoli, detto il Grande (c. 820-893), patriarca di Costantinopoli, mandò a dire a Roma di aver inviato missionari nelle terre russe per propagare il cristianesimo e battezzare i pagani russi. Battezzando le élite al potere, Bisanzio cercava di consolidare gli Stati pagani nella sua sfera di influenza e di ridurre il rischio di conflitti militari ai suoi confini.

Tuttavia, Fozio (che dette vita a uno “strappo” con Roma, che fu un po’ l’antecedente del Grande Scisma) non specificò né il luogo né l’ora del battesimo dei sovrani della Rus’. Alcune fonti affermano che i principi di Kiev Askold e Dir furono battezzati assieme ad alcuni boiardi e a un certo numero di persone. Se ciò fosse accaduto, allora si spiegherebbe perché il Battesimo del 988 non è menzionato nelle fonti bizantine: i russi erano già percepiti come cristiani a quel tempo. Tuttavia, non sono state scoperte tracce del cristianesimo nella Rus’ di Kiev dell’800. Le prime appaiono nel X secolo, quando fu battezzata la principessa Olga.

Battesimo di Olga

Negli anni Quaranta del Novecento, il principe Igor (878-945), figlio di Rjurik (l’iniziatore della prima delle due dinastie che hanno guidato la Russia, quella dei Rjurikidi), attaccò nuovamente i confini di Bisanzio, ma non con grande successo. Nel 944 fu stipulato un trattato di pace, e ciò che è significativo è che a quel tempo c’erano già così tanti cristiani tra i guerrieri russi che pronunciarono i loro voti di pace in una chiesa di Costantinopoli, separatamente dai pagani, che si inginocchiarono davanti a un’immagine del dio pagano Perun.

Il primo sovrano russo ad essere ufficialmente battezzato al cristianesimo fu la principessa Olga (920-969), vedova del principe Igor. Gli storici discutono, tuttavia, quando e come esattamente il il rito sia stato officiato. La maggior parte concorda sul fatto che Olga sia stata battezzata a Costantinopoli nel 957 da Romano II (938-963), figlio dell’imperatore Costantino VII.

Ma questo battesimo si basava principalmente su interessi politici. Bisanzio aveva bisogno dei guerrieri russi che la aiutassero a combattere i governanti arabi di Creta. Nel contesto di uno scambio politico, Olga accettò di adottare il cristianesimo, pretendendo che Bisanzio riconoscesse la Rus’ di Kiev come uno Stato cristiano separato e indipendente. Fonti affermano che in questo stesso periodo, alla fine degli anni Cinquanta, mandò anche degli inviati da Ottone I, sovrano del Sacro Romano Impero, chiedendogli di inviare sacerdoti e clero per stabilire il cristianesimo nella Rus’. Quindi, Olga giocò sulla rivalità tra Sacro Romano Impero e Impero Bizantino. Costantino VII, probabilmente dopo aver appreso dell’ambasciata di Olga nelle terre tedesche, accettò di soddisfare le sue richieste e l’anno successivo, nel 960, un esercito russo fu inviato a Creta, mentre l’ambasciata tedesca fu rimandata via.

Nel frattempo, nel X secolo, il cristianesimo era già conosciuto e praticato nelle terre russe. I reperti archeologici dell’epoca includono crocifissi e monete bizantine e altri manufatti con simboli cristiani.

Battesimo di Vladimir I il Grande e matrimonio con la figlia dell’Imperatore

Il principe Vladimir era il nipote della principessa Olga. Suo padre, il principe Sviatoslav, detto il Coraggioso (943-972) si rifiutò di farsi battezzare.  A quanto pare avrebbe detto di temere che i suoi coetanei lo deridessero. Il principe Sviatoslav guidò varie campagne contro l’Impero bizantino e alla fine fu ucciso. Con un vicino così forte come Costantinopoli, i russi non avevano altra scelta che cooperare o perdere. Molti russi si battezzarono al cristianesimo ortodosso orientale per lavorare e vivere nelle terre greche.

Vladimir, che non era nato cristiano, inizialmente praticò il paganesimo slavo come sua religione. Ma i pagani erano ormai percepiti come “non civilizzati”. Quando nel 986 Vladimir firmò un trattato di pace con lo Stato musulmano della Bulgaria del Volga (o Idel Bolğaristan; situato nel territorio dell’attuale Repubblica del Tatarstan, in Russia), gli inviati bulgari del Volga sostenevano che le condizioni del trattato non potevano essere paritarie, perché Vladimir “non conosceva le Scritture”.

È stato riferito che, nel 986, i bulgari del Volga inviarono i loro religiosi islamici a Kiev per cercare di convertire Vladimir e la sua cerchia più vicina all’Islam. Presumibilmente, Vladimir ricevette anche missionari da Ottone I, ma alla fine la sua scelta fu predestinata dalla storia: avendo avuto stretti legami militari e commerciali con l’Impero bizantino, Vladimir scelse la fede greco-ortodossa.

Tuttavia, in cambio del battesimo della Russia, Vladimir chiese la mano di Anna Porfirogenita (963-1011), la figlia dell’imperatore bizantino Romano II (che aveva battezzato Olga). Un principe pagano che sposava la figlia dell’imperatore significava che l’Impero bizantino riconosceva Vladimir come pari livello. L’Imperatore era riluttante ad accettare.

Ma a quel tempo, Costantinopoli stava cercando di reprimere la rivolta del generale Barda Foca il Giovane (940-989) e aveva bisogno dell’aiuto dell’esercito russo. Nel mezzo del conflitto, Vladimir prese Cherson, una colonia bizantina in Crimea (posizionata presso l’attuale Sebastopoli), e minacciò di attaccare Costantinopoli. Trovandosi in queste condizioni, l’imperatore acconsentì al matrimonio e Vladimir iniziò la cristianizzazione della Rus’. I russi poi lasciarono Cherson, restituendola all’Impero bizantino.

Ciò che è importante nelle nozze di Anna con il principe russo è che, insieme lei, arrivarono a Kiev sacerdoti e clero, visto che l’istituzione di una nuova Chiesa ortodossa doveva essere portata avanti da sacerdoti. Il processo di cristianizzazione delle terre russe non fu facile, non tanto perché i credenti pagani resistevano alla conversione, ma perché le terre pagane libere non volevano sottomettersi al dominio di Kiev.

Nel XII secolo, la maggior parte delle terre russe praticava ormai il cristianesimo. Particolarmente importante in questo contesto fu la diffusione dell’alfabeto cirillico e della tradizione letteraria: fu dopo il Battesimo della Rus’ che apparvero i primi monumenti dell’antica cultura scritta russa. A questo seguirono altri  profondi cambiamenti culturali: dall’introduzione delle feste cristiane (e dei digiuni) a un graduale cambiamento nelle tradizioni funerarie, con la pratica pagana della cremazione che fu soppiantata dall’inumazione.


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