I sette più eccezionali giocatori di scacchi sovietici e russi

Storia
VALERIA PAIKOVA
La serie tv “La regina degli scacchi”, su Netflix, ha creato un’ondata di passione globale per questo gioco. Ecco chi ha contribuito a renderlo uno spettacolo meraviglioso ed emozionante

1 / Garri Kasparov (1963-)

Garri Kaspàrov (nato Vajnshtéjn) è conosciuto come uno dei più grandi giocatori di scacchi di tutti i tempi. È nato a Bakù, nell’ex Repubblica Socialista Sovietica Azera, da padre ebreo e madre armena.

Garri ha iniziato a giocare a scacchi quando i suoi coetanei stavano ancora frequentando l’asilo. A 12 anni Kasparov dimostrò di avere davvero stoffa, laureandosi campione giovanile sovietico. Poi, ha fatto notizia a livello internazionale nel 1985 come il più giovane campione mondiale di scacchi nella storia.

Il genio degli scacchi sovietico ha stabilito record dopo record, difendendo il suo titolo cinque volte, inclusa una drammatica serie di partite contro Anatolij Karpov, il suo più grande rivale. Le loro epiche partite hanno tenuto gli spettatori con il fiato sospeso, diventando uno degli eventi più spettacolari nella storia del gioco degli scacchi.

Kasparov, noto per il suo stile di gioco spietato, è rimasto indiscusso campione del mondo dal 1985 al 1993. Ha vinto tanti “Oscar degli scacchi” come miglior giocatore quanti Oscar “Titanic” di James Cameron: undici. Il gran maestro di scacchi ha battuto il record storico di Bobby Fischer nel 1990.

Nel 1996, Kasparov decise di sfidare un computer Ibm progettato appositamente per giocare a scacchi, noto come “Deep Blue”. Kasparov uscì vincitore dalla prima battaglia tra uomini e macchine. Durante la rivincita, dopo che l’intelligenza della macchina era stata potenziata, Kasparov si ritirò nell’ultima partita di una sfida alla meglio di sei, concedendo a Deep Blue la vittoria.

Nel 2000, ha perso una partita di campionato a 16 partite contro Vladimir Kramnik.

2 / Mikhail Botvinnik (1911-1995)

Mikhaìl Botvìnnik è generalmente considerato il padre della scuola scacchistica sovietica. I suoi famosi allievi includono i campioni del mondo Anatolij Karpov, Garri Kasparov e Vladimir Kramnik, solo per citarne alcuni.

Nato nella famiglia di un odontotecnico ebreo, Botvinnik trascorse la sua infanzia a Leningrado (oggi San Pietroburgo) e si interessò attivamente agli scacchi fin dai 12 anni. Due anni dopo, il ragazzo si tolse un’altra grande soddisfazione. Arrivò a Leningrado l’allora campione del mondo, il cubano José Raúl Capablanca, e il 20 novembre nel palazzo della Filarmonica sfidò 30 russi in contemporanea su 30 diverse scacchiere. Vinse 22 a 8, e uno di quegli 8 che riuscì a sconfiggerlo fu il quattordicenne Botvinnik.

Nel 1931, elogiato per la sua tecnica di chiusura delle partite, vinse il campionato di scacchi dell’Urss per la prima di sette volte. Aveva solo 20 anni.

Nel 1932, si diplomò al Politecnico di Leningrado come ingegnere elettrico (durante la sua carriera, Botvinnik combinò le competizioni di scacchi con il lavoro scientifico nel campo della tecnologia elettrica).

Nel 1948 vinse il campionato del mondo (organizzato per la prima volta dalla Fide). Botvinnik perse il titolo (contro l’avversario Vasilij Smyslov) nel 1957, ma lo riconquistò subito dopo. Nel 1960 fu sconfitto da Mikhail Tal, solo per riconquistare il titolo ancora una volta nel 1961. Botvinnik fu infine sfidato dall’armeno Tigran Petrosjan, che divenne campione del mondo nel 1963. Botvinnik abbandonò la competizione per il titolo mondiale, ma continuò a giocare a scacchi ad altissimo livello per più di tre decenni.

Nel 1969 si parlò di una partita tra lui e Bobby Fischer. Purtroppo, non è mai avvenuta, poiché le due leggende degli scacchi non riuscirono a raggiungere un accordo. “Gli scacchi non sono solo un gioco di cifre, ma anche di persone: la psicologia è importante”, ha detto Botvinnik. Il campione del mondo era un uomo con un grande ego e grandi aspettative.

Botvinnik ha cambiato la percezione del gioco, ha sviluppato il proprio metodo di preparazione per le competizioni, ha scritto numerosi libri sugli scacchi e non ha mai smesso di crescere professionalmente. Il suo ruolo nella promozione degli scacchi in Unione Sovietica non ha eguali. La sua scuola di scacchi ha contribuito a far crescere una generazione di giocatori fenomenali.

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3 / Anatolij Karpov (1951-)

Nato nella città di Zlatoùst, nella zona degli Urali, Anatólij Kàrpov ha imparato a giocare a scacchi all’età di quattro anni. A dodici anni si iscrisse alla prestigiosa scuola di scacchi di Botvinnik.

Karpov vinse il Campionato del Mondo juniores nel 1969. Poco dopo divenne Gran Maestro Internazionale. Come candidato al campionato del mondo, sconfisse Viktor Korchnoj nel 1974 per guadagnarsi il diritto di incontrare faccia a faccia il campione del mondo Robert Fischer. Ma l’americano si rifiutò di affrontare lo sfidante sovietico e Karpov divenne automaticamente il campione del mondo di scacchi. Difese poi con successo il suo titolo contro Korchnoj nel 1978 e nel 1981.

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La serie di partite dei due “pesi massimi” che Karpov e Kasparov hanno giocato sono state tra le più emozionanti gare di scacchi degli anni Ottanta. I due maghi degli scacchi hanno giocato un totale di 144 partite per il campionato del mondo (Kasparov ha ottenuto 21 vittorie, Karpov 19 vittorie, 104 furono i pareggi). Nel 1985 Kasparov vinse e difese l’ambito titolo nelle due partite successive. Nel 1993, Karpov fece di tutto per riconquistare il titolo di Campione del Mondo, che mantenne fino al 1999. Nel 2002, Karpov ha finalmente ottenuto la sua vendetta e ha sconfitto Kasparov in un veloce match di esibizione.

4 / Aleksandr Alekhin (1892-1946)

Sulla scacchiera, nulla era impossibile per Aleksàndr Alékhin (noto anche come Alexander Alekhine, dopo la naturalizzazione francese). Era noto per la sua genialità tattica e la capacità di sbloccare le situazioni più complesse. Ha iniziato a giocare a scacchi quando aveva circa sette anni (suo fratello maggiore fu il suo primo insegnante).

La vita adulta di Alekhin fu piena di eventi tragici. Assistette a due guerre mondiali,  perse suo fratello e sua sorella, e, nel 1919, a Odessa, venne condannato all’esecuzione come spia. Solo l’intervento di qualcuno in alto nel partito gli salvò la vita.

Negli anni Venti, Alekhin divenne uno dei contendenti per la corona degli scacchi. Dopo essere emigrato in Francia nel 1921 (parlava correntemente sei lingue) iniziò a vincere torneo dopo torneo. “Alekhine”, come ormai era chiamato, fece scalpore battendo tre volte il record mondiale di scacchi alla cieca, nel 1924, 1925 e 1933. Poi, nel 1927, sconfisse José Raúl Capablanca e salì sul trono degli scacchi.

Il quarto campione del mondo mantenne il titolo per 17 lunghi anni (diventando l’unico campione del mondo a morire in carica). In totale, ha giocato cinque partite per il campionato del mondo: dopo aver sconfitto Capablanca, ha sconfitto due volte Efim Bogoljubov; nel 1935 perse contro il gran maestro di scacchi olandese Max Euwe; ma nel 1937 si vendicò. In totale, Alekhin ha vinto 81 sfide su 112.

Dopo la Seconda guerra mondiale, Alekhin avrebbe dovuto sfidare Mikhail Botvinnik, ma quella partita non si è mai tenuta. La vita di Alekhin finì tragicamente in Portogallo, poco dopo che era stato raggiunto un accordo sulla partita del Campionato del mondo Alekhin-Botvinnik. La causa della morte (asfissia) ha ovviamente dato la stura a vari complottismi.

Alekhin ha lasciato un’enorme eredità di 20 libri sugli scacchi. Diverse importanti variazioni di apertura portano il suo nome, con la più notevole conosciuta come “Difesa di Alekhine”. “Gli scacchi sono una questione di vanità”, diceva.

5 / Vladimir Kramnik (1975-)

Vladìmir Kràmnik ha fatto quello che gli altri non riuscivano a fare: ha sconfitto Garri Kasparov e si è aggiudicato il campionato mondiale della Professional Chess Association nel 2000. Come Kasparov, Kramnik ha imparato a giocare a scacchi quando aveva solo quattro anni. La sua ascesa alla fama fu fulminea, con il prodigio degli scacchi che divenne campione della piccola città sovietica meridionale di Tuapse a soli sette anni. Quattro anni dopo, venne invitato a studiare alla scuola di Botvinnik.

Kramnik era al centro di tutte le attenzioni dopo la sua medaglia d’oro per la squadra russa nelle Olimpiadi di Manila del 1992. All’epoca era solo un Maestro Fide, ma Kasparov insisté fortemente per la sua partecipazione. E aveva ragione! Kramnik ottenne otto vittorie, un pareggio e nessuna sconfitta, e quelle Olimpiadi catapultarono il ragazzo alla fama nazionale.

Nel 1996, Kramnik è cresciuto fino a diventare il giocatore numero uno al mondo (è stato il più giovane a raggiungere il livello più alto, battendo il record precedente di Kasparov). Questo record è rimasto in piedi per 14 anni fino a quando non è stato battuto dal norvegese Magnus Carlsen (1990-). Kramnik ha difeso la sua corona nel 2004 e ha sconfitto l’allora campione del mondo Fide, il bulgaro Veselin Topalov, nel 2006. Nel 2007, tuttavia, Kramnik ha perso il titolo contro l’indiano Viswanathan Anand.

“Gli scacchi sono come il body-building. Se ti alleni tutti i giorni, rimani in forma. Lo stesso vale per il tuo cervello: gli scacchi sono una questione di allenamento mentale quotidiano”, ha detto a sportbox.ru. Nel 2019, Kramnik ha annunciato il suo ritiro da giocatore di scacchi professionista. “Sentivo di non poter più dare il massimo”, ha ammesso.

6 / Mikhail Tal (1936-1992)

Mikhaìl Tal, un ragazzo ebreo nato in Lettonia, ha imparato a leggere quando aveva solo tre anni. Tre anni dopo, per curiosità, ha imparato le basi degli scacchi da suo padre. I suoi sforzi furono ripagati e Tal vinse il suo primo campionato lettone nel 1953, guadagnandosi il titolo di maestro sovietico l’anno successivo. Nel 1957 divenne il più giovane campione sovietico di sempre.

Tal ha giocato 21 campionati sovietici, vincendo sei volte. Ha vinto diversi tornei importanti in Europa, ma la sua grande svolta è avvenuta nel 1960. Tal, noto per il suo stile di attacco creativo, ha sconfitto Mikhail Botvinnik, diventando il più giovane campione del mondo di scacchi (il suo record è stato battuto solo da Kasparov 25 anni dopo). A causa di continui problemi di salute, Mikhail, 24 anni, perse la rivincita con Botvinnik nel 1961.

L’ottavo campione del mondo di scacchi non si è mai più qualificato per una partita per il titolo. Ha continuato a giocare anche dopo che il suo rene è stato rimosso, stabilendo nuovi record, giocando quasi un centinaio di partite consecutive senza sconfitte. Instancabile, non si è mai ritirato e non ha mai avuto paura di subire scacco matto.

Tal ha sfidato Anatolij Karpov 22 volte, metà delle quali mentre Karpov era campione del mondo in carica. Nel 1992, Tal lasciò l’ospedale per prendere parte al torneo di scacchi lampo (“blitz” nella nomenclatura internazionale; con tempo limitato a 5 minuti o meno) di Mosca, in cui sconfisse Garri Kasparov. L’infaticabile giocatore di scacchi morì un mese dopo.

7 / Sergej Karjakin (1990-)

Mentre gli altri bambini trascorrevano la maggior parte del tempo in giro con gli amici a giocare ai videogiochi, Sergéj Karjàkin si sedeva tranquillamente alla sua scacchiera a Sinferopoli, in Crimea (allora parte dell’Ucraina), risolvendo enigmi tattici.

Non invano. Imparò ad apprezzare l’intensità e la complessità delle posizioni e delle strategie degli scacchi. A 12 anni, Karjakin è entrato nel Guinness dei primati per essere diventato il più giovane Gran Maestro della storia. Affamato di più successo, ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi mondiali degli scacchi all’età di quattordici anni, ottenendo elogi per il suo stile di gioco dinamico e difensivo.

Il prodigio degli scacchi russo, soprannominato il “Ministro della Difesa”, è riuscito a spingere nientemeno che l’imbattibile Magnus Carlsen ai tie break nel campionato mondiale di scacchi 2016. Karjakin (che ha la stessa età di Carsen) era a due passi dalla conquista della corona. Ha vinto l’ottava partita e ha perso l’undicesima, arrivando al tie-break. Carsen (che è diventato il campione del mondo dopo aver battuto Viswanathan Anand nel 2013) ha tuttavia difeso il suo titolo.

Eppure, gli appassionati di scacchi credono che Karjakin sia uno dei giocatori più forti del XXI secolo e abbia tutte le possibilità di diventare presto il numero 1.


Perché in Unione Sovietica c’era una passione così ossessiva per gli scacchi?