La fine di un’era: Mosca dice addio ai filobus sovietici

Il filobus MTB-82 per le strade di Mosca

Il filobus MTB-82 per le strade di Mosca

Sergej Fadejchev/TASS
Il 2020 segna il tramonto degli storici mezzi di trasporto pubblico utilizzati dai moscoviti fin dal 1933: l’ultimo filobus ha spento i motori nei mesi scorsi, per lasciare il posto ai più moderni autobus elettrici

Negli anni ‘30 la popolazione di Mosca stava crescendo a ritmi significativi: da lì la necessità di mettere in circolazione nuovi mezzi di trasporto. All’epoca il mezzo più usato per spostarsi fra i quartieri della capitale era il tram: ogni giorno, il 90% dei moscoviti ne prendeva uno. 

In quello stesso periodo, uno dei più stretti collaboratori di Stalin, Lazar Kaganovich, fu nominato responsabile del piano generale di ricostruzione di Mosca, e avviò il progetto per lanciare la prima linea della metropolitana, aumentando al contempo il numero di mezzi pubblici della città. Sorprendentemente, il filobus come mezzo di trasporto non era fra le sue priorità.

Tuttavia, Nikita Khrusciov, che più tardi sarebbe diventato leader dell’Unione Sovietica, ma che negli anni '30 non era ancora così influente come Kaganovich, dimostrò un certo entusiasmo all’idea di creare nuove linee di filobus; e per assicurare un futuro a questi veicoli “rivoluzionari”, propose di intitolare il primo filobus al suo mecenate Lazar Kaganovich: fu così che il primo modello fu chiamato “LK”.

Un filobus per le strade di Mosca, 1938

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Il primo tragitto fu inaugurato il 15 novembre 1933, nella zona dell'autostrada di Leningradskij. Nell’arco di un anno, a Mosca entrarono in circolazione 50 filobus. In breve tempo anche altre città dell’URSS adottarono questo nuovo mezzo di trasporto: Kiev, Rostov sul Don, Tbilisi e Leningrado (l'attuale San Pietroburgo).

La storia del filobus a Leningrado è però segnata da un tragico incidente: il 26 dicembre 1937 un filobus LK-5 cadde nel fiume Fontanka. Nella tragedia morirono tutti gli 11 passeggeri che erano a bordo. Nel pieno del terrore staliniano, il capo del servizio filobus della città, l'ingegnere capo del parcheggio e altre persone in qualche modo legate alla tragedia, furono arrestati e successivamente giustiziati, mentre i filobus della famiglia “LK” furono dismessi. 

Il primo filobus LK-1 entrato in circolazione sulle strade della capitale russa. Mosca, 1934

In generale, il primo modello di filobus “LK” era tutt'altro che perfetto: alcune delle componenti principali erano in legno: un materiale non abbastanza affidabile per proteggere i fili e altre parti del veicolo. 

Inoltre i primi modelli erano privi del sistema di riscaldamento e non avevano dei parabrezza adeguati: condizioni che rendevano particolarmente difficile la circolazione nel rigido inverno russo. Nonostante tutto, i russi si abituarono in fretta al nuovo mezzo di trasporto, che divenne molto popolare, quasi al pari di una giostra dei divertimenti. 

Il modello YATB-1

Nel 1936 per le strade della capitale entrò in circolazione un modello ben più nuovo e avanzato: fu chiamato “YATB-1” in onore di una fabbrica con sede a Yaroslavl. Come prototipo per la sua costruzione fu utilizzato un veicolo di fabbricazione britannica, acquisito da un ingegnere della fabbrica durante un viaggio di lavoro nel Regno Unito, nel 1935. 

Sebbene anche la struttura dello YATB-1 fosse di legno e rivestita solo da un sottile strato di acciaio, si rivelò comunque migliore rispetto a quella precedente: il veicolo era perlomeno dotato di un sistema di riscaldamento e i sedili erano imbottiti. 

Il problema principale di questo modello era che le apparecchiature elettriche non erano sufficientemente protette dall'umidità e dalla polvere, il che portava a frequenti malfunzionamenti.

Il filobus MTB-82 fotografato dalle finestre della redazione

Un nuovo modello, denominato MTB-82, arrivò sulle strade nel 1946. Fu realizzato nella “Fabbrica n. 82” del Commissariato del Popolo dell'industria aeronautica dell'URSS e progettato dall’ingegnere aeronautico Naum Chernyakov. Negli anni '50, l'MTB-82 si rivelò il modello di filobus più diffuso in Unione Sovietica; negli anni successivi ne furono realizzati 5.000.

Prima dell'uscita del modello successivo di filobus, gli ingegneri sovietici fecero un tentativo infruttuoso di sostituire l'MTB-82 con il filobus TBU-1. Furono realizzati solo un prototipo e un lotto sperimentale di 10 autobus. Ma i tecnici trovarono seri difetti di progettazione e la sua produzione fu interrotta.

TBU-1

Tuttavia, l'esperimento non riuscito permise agli ingegneri sovietici di creare un modello di filobus decisamente migliore, chiamato ZiU-5; fu prodotto nel 1959 e fu assemblato in quattro diverse versioni: quella più spaziosa poteva ospitare fino a 120 passeggeri. Era anche molto più veloce di tutti i suoi predecessori. 

Il filobus TsIU-5 sulla Prospettiva Kalinin (oggi Ulitsa Vozdvizhenka); sullo sfondo, i grattacieli della Nuova Arbat

Il 1972 fu l’anno in cui uscì un nuovo modello di successo, molto spazioso, lo ZiU-9: l'Unione Sovietica lo esportò in Ungheria, Grecia, Germania, Bulgaria e persino in Argentina. Fra il 1972 e il 2013 nel paese ne vennero realizzati 42.000: lo ZiU-9 si rivelò infatti il modello più prodotto al mondo.  

TsIU-9

Nel frattempo, gli autobus elettrici iniziarono gradualmente a sostituire i vecchi mezzi di trasporto e la maggior parte delle vecchie linee elettriche utilizzate dai filobus furono smantellate prima del 2019. Nella notte tra il 24 e il 25 agosto, l'ultimo filobus di Mosca ha concluso il suo ultimo viaggio, cedendo definitivamente il posto agli autobus elettrici. 

Autobus elettrico Kamaz-6282

Oggi a Mosca è presente solo una linea di filobus: il 4 settembre 2020, infatti, è stato inaugurato un tragitto che collega la stazione della metropolitana Komsomolskaya a piazza Yelokhovskaya. 

Un filobus per le strade del centro di Mosca

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