Oltre a carri armati e blindati, dalle catene di montaggio delle fabbriche del comparto della difesa sovietico uscivano anche cabriolet e fuoristrada per gli alti ufficiali. Alcune di queste auto hanno partecipato alle parate per molti anni o sono servite come comodo mezzo di trasporto su acqua e terreni accidentati.
Le ultime di queste vetture rimaste ancora in uso sono state viste in movimento durante la parata del Giorno della Vittoria sulla Piazza Rossa. Uno sguardo più da vicino è possibile darglielo al Museo dell’equipaggiamento militare di Kubinka, a 60 chilometri da Mosca.
Dalla fine degli anni Settanta, gli ingegneri iniziarono a lavorare per sostituire i celebri Uaz.
Il “Vagon” era un veicolo a quattro ruote motrici con bloccaggio del differenziale, altezza da terra di 33 cm, sospensioni a molla a corsa lunga, e un motore da 100 cavalli.
“Nei test, alla fine degli anni Settanta, la capacità di questo veicolo di superare i terreni più differenti era paragonabile alle migliori alternative straniere del suo tempo. Alla fine degli anni Ottanta, il progetto era ormai in fase finale per la produzione in serie, ma il crollo dell’Urss pose fine alle speranze di realizzarlo e ora uno dei pochi campioni dell’UAZ-3172 è nel museo di Kubinka”, ha raccontato a Russia Beyond Vadim Kozjulin, professore dell’Accademia di Scienze militari.
A metà degli anni Ottanta, gli ingegneri sovietici crearono il veicolo fuoristrada UAZ-3907 (progetto “Jaguar”) per le truppe aviotrasportate.
Kozjulin racconta che il compito dato ai progettisti del “Jaguar” (pronuncia russa: iaguàr) era che potesse resistere a un po’ di onde. Ma, durante i test del modello sperimentale sul Volga, l’auto si rivelò un anfibio straordinario, che doveva essere tirato fuori dall’acqua solo per il rifornimento. Era tanto formidabile che “navigò” da Uljanovsk ad Astrakhan (oltre 1.200 chilometri!) e ritorno!
Tutto sembrava perfetto, ma i soldi per la produzione in serie non furono trovati, e il “Jaguar” cadde nell’oblio come il “Vagon” per via del crollo dell’Urss.
A differenza dei progetti precedenti, rimasti dei prototipi, il LuAZ-967 TPK arrivò alla produzione di massa ed entrò a far parte del parco veicoli dei paracadutisti e dei medici militari sovietici. Questo mezzo di trasporto anfibio da prima linea era utilizzato dall’esercito sovietico per evacuare i feriti dal campo di battaglia attraverso fiumi di montagna, e per trasportare munizioni, armi e altri materiali.
Un particolare interessante è che il blocco dello sterzo, reclinabile, si trova al centro dell’auto, il che permetteva al guidatore di controllare l’auto stando sdraiato, riparandosi così dai colpi nemici.
Questa vettura è stata prodotta in sole tre copie per le più alte cariche militari del Paese, per la parata del Giorno della Vittoria che si tiene il 9 maggio sulla Piazza Rossa. Una vettura era destinata al Ministro della Difesa, la seconda al comandante della parata, la terza sempre in servizio di riserva nei pressi della Torre Spasskaja, in caso di guasti o imprevisti.
La decappottabile è realizzata secondo il principio di “affidabilità prima di tutto”. Gli ingegneri hanno duplicato il sistema di accensione dell’auto e previsto due batterie. Allo stesso tempo, la ZIL-115V ha ricevuto una serie di modifiche “cerimoniali”. Tra queste ci sono installazioni di microfoni, una stazione radio nel bagagliaio (più un sistema con canali chiusi di comunicazioni speciali militari) e persino il riscaldamento a pavimento per il comfort del comandante della parata.
I progetti di auto e camion che sono morti insieme all’Urss
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