Probabilmente è il più famoso dei copricapi da cerimonia degli zar russi, fatto di oro, smeraldi, rubini, spinello e perle, e rifinito con pelliccia di zibellino. La maggior parte degli studiosi è incline a credere che la corona sia un dono di Uzbek Khan, sovrano dell’Orda d’Oro, al principe Ivan I di Russia (1288-1340), e che sia stato creato dai gioiellieri dell’Orda d’Oro alla fine del XIII secolo.
Il suo nome deriva invece dalla leggenda, risalente alla fine del XV secolo, secondo cui sarebbe stato un dono dell’imperatore bizantino a Vladimir II di Kiev, detto Monomaco (1053-1125).
Il prezioso copricapo è stato usato per ogni incoronazione degli zar russi fino alla fine del XVII secolo.
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Questa icona in oro cesellato racchiude un prezioso crocifisso realizzato con il legno della “Vera Croce” di Cristo nell’XI secolo e una panagìa (distintivo pettorale dei vescovi ortodossi) con tre pietre del Santo Sepolcro e una della copertura del Sepolcro. Arrivarono a Mosca sotto Boris Godunov, nei primi anni del 1600. La croce è stata utilizzata per le incoronazioni degli zar dal 1547.
Il magnifico trono in oro intarsiato con rubini, turchesi e tormaline apparteneva allo zar Boris Godunov (1551-1605), figura storica immortalata nella famosa omonima opera di Modest Mussorgskij. Realizzato da artigiani persiani, fu un dono dello scià Abbās I il Grande (1571-1629), ed è stato utilizzato per quasi due secoli.
Questo è uno dei numerosi scettri presenti nell’Armeria del Cremlino. Fu utilizzato per l’incoronazione di Michele I di Russia nel 1613, il primo dei Romanov. L’oggetto prezioso è stato creato nello stile del tardo Rinascimento dai mastri dell’Europa occidentale.
A far da coppia allo scettro c’era il globo crucigero (in russo: “derzhàva”). Questo proviene dall’Europa occidentale e risale all’inizio del XVII secolo. Nella parte superiore, è decorato con rilievi con scene della vita del re biblico David ed è tempestato di grandi pietre preziose: diamanti, smeraldi, rubini e zaffiri.
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La catena d’oro composta da 88 anelli apparteneva al primo rappresentante della dinastia dei Romanov: lo zar Michele. Un’iscrizione è incisa su ogni anello; tutti insieme costituiscono un unico testo, in cui, tra l’altro, c’è una preghiera alla Santissima Trinità e un elenco completo delle terre che la Russia possedeva allora.
La croce di diamanti fu realizzata nei laboratori del Cremlino nel 1662 e faceva parte del “Bolshój narjàd gosudàrja”; il completo solenne del sovrano. Nasconde un segreto: al centro c’è un’altra croce più piccola rimovibile.
Dopo la morte dello zar Fedor III di Russia nel 1682, che non aveva eredi, a seguito dei vari intrighi tra boiardi, il trono fu temporaneamente diviso da due dei suoi fratelli minori, Ivan e Pietro. Alla cerimonia di incoronazione, il quindicenne Ivan, con problemi sia fisici che mentali, aveva in testa la corona di Monomaco (di cui al punto 1), e per Pietro, che di anni ne aveva dieci, venne realizzata una copia, altrettanto preziosa.
Per Ivan e Pietro, nei laboratori del Cremlino venne anche creato questo insolito doppio trono in argento. Nella struttura lussuosa, che ricorda più un gazebo barocco, c’è anche un terzo posto segreto, con una finestrella, nascosto dietro il sedile del piccolo Pietro. Questo posto segreto era destinato a un mentore.
Questo copricapo cerimoniale apparteneva allo zar Ivan V, fratello di Pietro il Grande, che insieme a lui governò dal 1682 al 1696. Fu realizzato nei laboratori del Cremlino utilizzando gioielli e diamanti di precedenti sovrani.
Il catalogo “Государственные регалии Московского царства”/“State Regalia of the Muscovite Tsardom”, dedicato ai tesori del’Armeria del Cremlino, è stato pubblicato dalla casa editrice del Museo del Cremlino. È in vendita a 5000 rubli (62,50 euro).
Cosa c’è all’interno del Cremlino di Mosca?
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