Tenendo lo scettro nella mano destra e il globo crucigero nella mano sinistra, il monarca russo si sedeva sul trono nella parte finale della cerimonia di incoronazione. Il primo zar ad usare queste insegne regali fu Fedor I di Russia (1557-1598), figlio di Ivan il Terribile, mentre l’ultimo fu Nicola II il 27 aprile 1906, sebbene, in questa occasione, l’Imperatore non toccò le insegne, che furono invece collocate su un tavolo cerimoniale alla sua destra.
Bastoni e scettri dei Rjurikidi e dei Romanov
Il bastone del monarca è probabilmente il più antico simbolo di potere. Le sue origini risalgono ai bastoni dei pastori e del clero, che simboleggiavano rispettivamente il potere sulla mandria e sui fedeli. Il bastone è stato spesso utilizzato da religiosi di alto rango in vari culti. Il bastone nella mano di un monarca simboleggia l’albero della vita, che collega il cielo e la terra.
Tale bastone può essere visto su antiche monete russe di Vladimir I di Kiev, detto il Grande o il Santo (956-1015) e del principe Svjatopolk I di Kiev, detto il Dannato (978-1019). Su di esse, il principe tiene in mano un bastone ornato con una croce. Tali immagini si trovano anche su monete bizantine della stessa epoca.
La verga o lo scettro sono leggermente diverse: più corte. Una verga veniva usata nell’esercito dell’Impero Romano come attributo del comandante, e più tardi, nel Medioevo, verghe e bacchette varie furono adottate dai monarchi europei come il loro attributo di potere militare e secolare.
La prima bacchetta in Russia fu probabilmente raffigurata nelle illustrazioni della Cronaca di Radziwiłł (XIII secolo), dove Sviatoslav II di Kiev tiene in mano una sorta di scettro, mentre incontra dei legati tedeschi. Ma ufficialmente, lo scettro vero e proprio non fu usato fino al XVI secolo, e i principi dello Zarato di Moscovia usarono il bastone come loro insegna regale (insieme alla corona).
Nel 1553, i diplomatici inglesi Robert Chancellor e Clement Adams scrissero che Ivan il Terribile li aveva accolti seduto su un “trono dorato, con una corona in testa e uno scettro fatto di cristallo e oro nella mano destra”. Da allora, lo zar ha sempre tenuto uno scettro durante le cerimonie.
Ma Ivan il Terribile portava sempre con sé un bastone come simbolo del suo potere. Jerome Horsey, un altro diplomatico inglese in Russia, riferì che Ivan credeva che il suo bastone fosse di “osso di unicorno” e avesse abilità curative! Durante una conversazione con Horsey, Ivan annunciò: “Sono avvelenato dalla malattia”. Ordinò quindi al suo medico personale di disegnare un cerchio su un tavolo con il bastone tempestato di gioielli di Ivan, completato da un “corno di un unicorno” (in realtà, molto probabilmente, una zanna di narvalo) e metterci dentro due ragni. Uno morì ma l’altro scappò, e Ivan disse: “È troppo tardi. Il bastone non mi preserverà”.
Durante l’incoronazione di Fedor I di Russia, nel 1584, Fedor usò sia il bastone, retto in mano, sia lo scettro e il globo crucigero, entrambi portati su un cuscino davanti a lui. Sfortunatamente, lo scettro di Fedor non è sopravvissuto fino ai nostri giorni.
Lo scettro più antico conosciuto degli zar russi fu quello usato dal primo Romanov, Michele I di Russia, per la sua incoronazione, nel 1613. Molto probabilmente questo scettro fu ricevuto in dono dall’imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II. Un altro, usato da Alessio di Russia, venne da Istanbul nel 1662, insieme a un globo crugifero.
Durante l’incoronazione di Pietro il Grande, Pietro usò uno scettro vecchio stile fatto a Mosca, che assomigliava molto agli scettri dei Rjurikidi. Ma nel 1762, Leopold Pfisterer, un gioielliere austriaco al servizio della Corte russa, realizzò uno scettro imperiale per Caterina II, che da allora venne usato nelle incoronazioni.
Nel 1774, sullo scettro venne incastonato il Diamante Orlov. Lo scettro ha una lunghezza di 59,6 cm e pesa 604 grammi. Per farlo sono stati impiegati 395 grammi di oro, 60 grammi di argento e 193 diamanti. Dal 1967, è in mostra nel Fondo dei Diamanti nell’Armeria del Cremlino.
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La croce sul mondo
Il globo crucigero (“globus cruciger” in latino), una sfera sormontata da una croce, è un altro emblema regale, e simboleggia il potere spirituale e religioso del monarca sul mondo. Come la verga (scettro), anche la sfera proveniva dall’impero romano. La sfera semplice del dio Giove rappresentava il mondo, o l’universo, mentre la sfera di metallo sostenuta dall’imperatore rappresentava il suo dominio.
Con lo sviluppo del cristianesimo, la sfera fu sormontata da una croce. L’imperatore teneva in mano la sfera (il mondo) per mostrare che la governava per conto di Dio. Proprio come lo scettro, l’uso del globo crucigero fu adottato dagli zar russi riprendendolo da Costantinopoli.
Ci sono quattro di queste sfere russe. Il primo globo crucigero fu usato dal primo Romanov, Michele I di Russia, e arrivò a Mosca assieme allo scettro di Rodolfo II. Presenta scene della vita del re biblico David. Il globo greco, che venne da Istanbul nel 1662 insieme a uno scettro, fu usato da Alessio di Russia. Venne creato anche un globo per Pietro II di Russia, ed era piuttosto piccolo perché, nel 1727, al momento dell’incoronazione, il monarca era solo un ragazzino di 12 anni.
Infine, un globo imperiale alto 24 cm e dal diametro di 48 cm fu realizzato per Caterina II dal gioielliere di corte Georg Friedrich Eckart. È un globo dorato, liscio e ben levigato, tempestato da cinture di diamanti. Durante il regno di Paolo I di Russia, la sfera fu ulteriormente abbellita con uno zaffiro di Ceylon del peso di 195 carati. Per creare la preziosa sfera vennero utilizzati 465 grammi d’oro, 305 grammi di argento e 1370 diamanti.
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