1 / Bolshòj Kàmennyj Most (Ponte grande di pietra): 1680-1858
Questo è stato il primo ponte sul fiume Moscova, costruito negli anni Ottanta del Seicento, durante la reggenza di Sofia Alekseevna Romanova (1657-1704), sorellastra di Pietro il Grande. Il ponte era lungo 170 metri e largo 22. Il costo della costruzione fu così alto che a Mosca si diffuse il modo di dire: “Caro come il ponte Kamennyj!”. Il ponte, insieme al gigantesco cannone Zar Pushka e al campanile di Ivan il Grande, era considerato uno delle cose di maggior interesse a Mosca. Numerosi negozi, taverne e imprese di vario genere occupavano l’enorme struttura, e sotto le arcate c’erano luoghi di ritrovo famigerati, di solito frequentati da ladri e criminali. Con il tempo, tuttavia, il ponte iniziò lentamente a deteriorarsi. E nel 1858, ne fu decisa la demolizione. Ma in realtà si rivelò così robusto, che alcune parti fu necessario farle saltare in aria con l’esplosivo. Il ponte fu sostituito con uno in metallo a tre campate, anch’esso smantellato nel 1938, lo stesso anno in cui fu costruito l’attuale Bolshoj Kamennyj Most, lungo 487 metri e con una campata massima di 105.
2 / Mura e torri del Kitàj-Gòrod: 1538-1934 (piccole parti sopravvissute)
Dal 1538, le mura orientali del Cremlino e le vicine strade del centro erano circondate dalle mura del Kitaj-Gorod, una fortificazione medievale che proteggeva l’interno di Mosca. Le mura erano state create da Petrok Malyj (Pietro il Piccolo), nato Pietro Annibale, un architetto italiano attivo a Mosca. Inizialmente avevano quattro torri con porte, ma altre porte furono aggiunte in seguito. Le mura persero le loro funzioni militari nel XVIII secolo, ma non furono demolite, e divennero parte della città. Nel 1925-1926 fu eseguito il restauro delle mura e delle torri del Kitaj-Gorod, riconosciuto come monumento storico, ma nel 1933-1934 la singolare fortificazione fu barbaramente demolita. Il governo sovietico sostenne di averlo fatto per sviluppare ulteriormente la rete stradale, ma i posti che le mura occupavano sono liberi ancora oggi. Purtroppo, solo una piccola porzione originale della struttura è sopravvissuta, dietro all’hotel Metropol.
3 / Monastero Strastnòj: 1654-1937
Il monastero Strastnoj (della Passione) fu fondato nel 1654 su quella che oggi è Piazza Pushkinskaja, una delle piazze principali del centro di Mosca. Il suo campanile era situato esattamente dove ora si trova la statua di Aleksandr Pushkin (trasferita qui nel 1950 dal lato opposto del viale). Il monastero fu chiuso dai bolscevichi nel 1919, ma fino al 1924 continuarono ad abitarvi circa 200 suore. Negli anni successivi, ospitò diverse istituzioni, tra cui un museo antireligioso. Nel 1937 fu demolito.
4 / Kràsnye Voròta (Porte Rosse): 1757-1927
Le Krasnye Vorota erano un arco trionfale situato nell’attuale piazza Krasnye Vorota che, proprio come la stazione della metropolitana, porta ancora questo nome. Il primo arco apparve qui nel 1709, per ordine di Pietro il Grande, per accoglierlo trionfalmente al ritorno dalla vittoriosa battaglia di Poltava. L’arco originale tuttavia fu distrutto da un incendio, così come lo furono diverse copie successive. Nel 1757, l’architetto Dmitrij Ukhtomskij creò una Porta Rossa barocca in pietra, decorata con sculture, stemmi di territori russi e incoronata con una statua in bronzo della figura mitologica di Fama. Diverse volte, ci furono tentativi di demolire la Porta Rossa a causa della sua inutilità, ma sopravvisse fino al 1927, quando fu infine buttata giù perché “ostacolava il traffico”.
5 / Torre Sùkharev: 1695-1934
La costruzione della Torre Sukharev fu ordinata da Pietro il Grande dopo aver preso definitivamente il trono dalla sua reggente Sofia. Progettata dall’architetto militare russo Mikhail Choglokov nel 1692-1695, la struttura, alta 64 metri e larga 40, ospitava la Scuola di matematica e navigazione di Mosca, con tanto di uno dei primi osservatori in Russia ai piani alti. Inoltre, in una sala speciale della torre si tenevano corsi di scherma. Nel 1829-1892, fu utilizzata come torre dell’acqua, e sotto i bolscevichi la struttura ospitò un museo. Restaurata negli anni Venti e riconosciuta come monumento storico, la torre fu comunque demolita nell’aprile del 1934, su ordine diretto di Stalin, che scrisse: “Considero giusta questa decisione. Suppongo che il popolo sovietico sia in grado di edificare esempi architettonici più maestosi e memorabili della Torre Sukharev”.
6 / Monastero Simonov: 1370-1930 (numerosi edifici sopravvissuti)
Fondato nel 1370 sotto il principe Demetrio di Russia (Dmitrij Donskoj), il monastero Simonov era un’enorme struttura fortificata: alla fine del XVII secolo, le sue mura erano lunghe 825 metri e avevano cinque torri, tre delle quali sono ancora oggi intatte. Il monastero fu chiuso nel 1923 e nel 1930 la maggior parte degli edifici furono demoliti facendoli esplodere, al fine di costruire il Palazzo della Cultura ZiL, ora lui stesso monumento storico costruttivista. Anche la necropoli fu distrutta. Parti del muro del monastero, tre torri, una chiesa e diversi edifici, fortunatamente sono sopravvissuti. Sono tra i più pittoreschi esempi di architettura del XVII secolo a Mosca, situati in via Vostochnaja.
7 / Chiesa della Dormizione della Madre di Dio in via Pokrovka: 1699-1936
Sebbene una chiesa in legno si trovasse in precedenza al suo posto, nel 1696-1699, a spese del ricco mercante di Mosca Ivan Sverchkov, in via Pokrovka, una strada brulicante di vita appena fuori dalle mura del Kitaj-Gorod, venne costruita la Chiesa della Dormizione della Madre di Dio. L’architetto Pjotr Potapov creò un capolavoro dell’architettura barocca di Mosca. Quando Napoleone prese Mosca, espresse la sua ammirazione per questa chiesa, e scherzò sul fatto di ordinarne il taglio in alcune parti da trasferire a Parigi. Nel 1936, la chiesa fu demolita per un progetto di ampliamento della strada, ma in realtà via Pokrovka non fu mai allargata e il terreno della chiesa è libero ancora oggi. Solo la canonica sopravvisse, al civico 5/5 di via Pokrovka. Alcune parti delle decorazioni esterne di questa chiesa sono conservate nel Monastero Donskoj di Mosca.
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8 / Cattedrale Aleksandr Nevskij: 1917-1952
Questa cattedrale era la seconda chiesa più grande di Mosca dopo la Cattedrale di Cristo Salvatore. Ma fu anche considerata un monumento alla procrastinazione russa: ci volle mezzo secolo solo per iniziare la costruzione. Fu deciso di edificarla già nel 1861, per festeggiare l’abolizione della servitù della gleba in Russia. Ma il denaro necessario fu raccolto da donatori e benefattori solo entro il 1894. Il progetto finale venne poi approvato nel 1900 e la costruzione iniziò nel 1913, un anno prima dello scoppio della Prima guerra mondiale. L’architetto Aleksander Pomerantsev progettò una cattedrale a 21 cupole alta 70 metri, in stile antico russo. Sebbene la costruzione fosse rallentata dalla guerra, nel 1917, l’edificio sacro era quasi completato e ospitò già le prime messe ortodosse, che continuarono a essere officiate fino al 1920. La cattedrale vuota venne poi fatta saltare in aria dai bolscevichi nel 1952.
9 / Cattedrale di Cristo Salvatore: 1883-1931
La cattedrale che doveva commemorare la vittoria russa su Napoleone fu iniziata nel 1839, completata nel 1860 su progetto dell’architetto Konstantin Ton, e consacrata nel 1883. Con 103,5 metri di altezza, e oltre 15 milioni di rubli di costi di costruzione, la cattedrale divenne la più grande del Paese. I migliori artisti russi dell’epoca lavorarono agli affreschi interni e alle decorazioni della cattedrale: Vasilij Surikov, Ivan Kramskoj, Vasilij Vereschagin e altri.
Nel 1931, fu deciso che l’enorme edificio del Palazzo dei Soviet dovesse prendere il posto della cattedrale. E nel dicembre del 1931 fu fatta saltare in aria. Più tardi, il progetto del Palazzo dei Soviet fu annullato e la piscina “Moskvà” fu costruita al posto della cattedrale. Nel 1999, una copia contemporanea della chiesa originale è stata costruita nello stesso luogo. Ma la nuova cattedrale non è una struttura in mattoni, è fatta di cemento, proprio come un comune edificio cittadino. E la nuova decorazione interna non può eguagliare quella originale. Ci sono state molte semplificazioni per ridurre i costi di costruzione: il rivestimento in pietra bianca è stato sostituito con il marmo, le cupole sono state tinte d’oro usando metodi più economici, ecc. Tuttavia, la Cattedrale di Cristo Salvatore è ancora la più grande cattedrale della Chiesa ortodossa russa.
10 / Il Palazzo di Vasilij Golìtsyn a Okhòtnyj Rjàd: 1680-1934
Vasilij Golitsyn (1643-1714) fu un grande personaggio politico del tempo di Sofia, la sorellastra e reggente, fino al 1689, di Pietro il Grande. Controllò tutti gli affari esteri russi dell’epoca, era immensamente ricco e aveva uno stile di vita europeo, abitando in una zona prevalentemente rurale di Mosca. Ordinò di costruire un magnifico palazzo per lui in via Okhotnyj Rjad. Il diplomatico francese Foy de la Neuville definì il palazzo “una delle residenze più magnifiche d’Europa” e lo paragonò ai palazzi del Cremlino. Dopo la caduta in disgrazia e la morte di Golitsyn, il palazzo cambiò padrone molte volte. Nel 1870, le sue decorazioni interne furono demolite e, negli anni Dieci del Novecento, fu trasformato in una fabbrica per la lavorazione del pesce. Negli anni Venti, fu parzialmente restaurato. Era una struttura unica, un ottimo esempio di architettura del XVII secolo, ma ciononostante nel 1934 fu demolito. Nel 1932-1935, al suo posto fu costruito l’edificio del Consiglio del lavoro e della difesa, che oggi ospita la Duma di Stato della Russia.
L’uomo che salvò la Cattedrale di San Basilio dalla demolizione