Lo Zar Pushka, il cannone più grande del mondo che doveva difendere il Cremlino

Nikolaj Galkin/TASS
Era in grado di lanciare raffiche di pietre dal peso di 800 chili ciascuna e per spostarlo erano necessari quasi 200 cavalli. Oggi questo pezzo unico d’artiglieria è conservato all’interno delle mura del Cremlino di Mosca

Lo Zar Pushka, il gigantesco cannone commissionato nel 1586 e oggi conservato all’interno delle mura del Cremlino di Mosca, è entrato a far parte del Guinnes dei primati grazie al suo obice: il più grande mai realizzato. Disegnato per poter lanciare raffiche di pietre dal peso di 800 chili ciascuna, il cannone pesa quasi 40 tonnellate e per trasportarlo erano necessari quasi 200 cavalli. 

Lungo 5,34 metri, ha 890 mm di calibro e fu realizzato in bronzo da Andrej Chokhov. Ciò tuttavia non lo rende il più grande del mondo: esistevano infatti armi di artiglieria ancor più grandi, come il Mortaio di Mallet, un mortaio da assedio sviluppato e costruito in Gran Bretagna per essere utilizzato durante la guerra di Crimea. Non bisogna però dimenticare che questi sono mortai, e non cannoni, perciò il Cannone dello Zar situato nel Cremlino di Mosca può tranquillamente essere considerato un pezzo d’artiglieria unico e insuperabile per le sue dimensioni.

Chokhov realizzò questo enorme cannone durante il regno dello zar Fyodor Ivanovich, figlio di Ivan il Terribile. Sulla superficie dell’arma è stata impressa un’immagine dello zar a cavallo, con una corona in testa e uno scettro nella mano. Sulla figura dello zar, poi, una scritta recita: “La grazia di Dio, lo zar e il gran duca Fyodor Ivanovich, autocrata di tutta la Grande Russia”. Le altre due incisioni indicano invece il nome di chi costruì il cannone e che la sua realizzazione avvenne su richiesta dello zar.

Il mistero di quel colpo forse mai sparato

C’è chi sostiene che Chokhov abbia creato questo cannone semplicemente per impressionare gli stranieri e non per utilizzarlo davvero come arma. Stando a questa teoria, quindi, lo Zar Pushka non avrebbe mai sparato nemmeno un colpo. Ma quando venne sottoposto a dei lavori di restauro nel 1980 da parte degli specialisti dell’Accademia di Artiglieria, furono rinvenuti dei resti di polvere da sparo. Si giunse quindi alla conclusione che il cannone avrebbe sparato almeno una volta.

Anche le informazioni a nostra disposizione, relative al modo in cui venne utilizzato il cannone, entrano in contraddizione con le teorie secono le quali il cannone sarebbe stato utilizzato puramente a scopo propagandistico. L’arma venne infatti installata in Piazza Rossa e si suppone che dovesse essere utilizzata per difendere l’accesso al Cremlino da est. Ma non venne mai utilizzata in nessuna battaglia reale. Nel XVIII secolo, il cannone fu trasferito nell’Arsenale del Cremlino.

Durante l’invasione di Napoleone nel 1812, un grosso incendio distrusse Mosca e il carrello in legno del cannone venne avvolto dalle fiamme. Più tardi venne creato il carrello in ferro che si può osservare ancora oggi. In quello stesso periodo furono fabbricate anche le pallottone, oggi collocate ai piedi dell’arma. I proiettili del cannone sono puramente decorativi e sarebbero troppo grandi per essere usati.

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