Incredibile eroismo e infinito orrore: sedici foto sovietiche degli anni Quaranta

Getty Images; Boris Kudoyarov/Sputnik; Boris Yaroslavtsev/Sputnik
Fu un decennio segnato dalla Seconda guerra mondiale e dalle sue distruzioni senza precedenti, ma poi anche da una vivace ricostruzione industriale e da una fioritura della vita culturale e delle scienze

La fine della Guerra d’inverno 

La campagna dell’Armata Rossa in Finlandia (30 novembre 1939 – 13 marzo 1940) doveva essere una passeggiata, ma incontrò invece una resistenza sorprendentemente accanita da parte dell’esercito finlandese, che trasformò la guerra in un incubo per le truppe sovietiche, che persero oltre 126 mila uomini. L’unico elemento positivo fu che a Mosca trassero importanti conclusioni dal conflitto e aumentarono significativamente le capacità di combattimento dell’Armata Rossa prima dell’invasione nazista del 1941.

Il massacro di Katyn 

Nell’aprile-maggio 1940, l’Nkvd, la polizia segreta sovietica, uccise più di 21 mila polacchi nella foresta di Katyn, nella regione di Smolensk. Molti di loro erano ufficiali polacchi, catturati come prigionieri di guerra durante l’invasione sovietica della Polonia del 1939. C’erano anche molti rappresentanti dell’intellighenzia polacca, bollati come “pericolosi elementi anticomunisti”.

L’annessione degli Stati baltici e della Bessarabia 

Secondo il “Protocollo segreto” del Patto Molotov-Ribbentrop tra Urss e Germania, gli Stati baltici e la Bessarabia romena (la moderna Moldavia) furono assegnati alla sfera di influenza sovietica e, nel giugno 1940, i sovietici iniziarono ad agire. Rendendosi conto che non avevano alcuna possibilità di resistere all’Urss, i governi lettone, estone e lituano accettarono le richieste sovietiche di consentire all’Armata Rossa di entrare nel territorio delle repubbliche. Le elezioni organizzate portarono al potere le forze filo-comuniste, che a loro volta votarono per unirsi all’Urss. La Romania accettò di cedere la Bessarabia all’Unione Sovietica solo poche ore prima che l’invasione sovietica iniziasse.

L’Operazione Barbarossa

L’offensiva tedesca, lanciata il 22 giugno 1941, portò a un disastro catastrofico per l’Armata Rossa. Nonostante l’eroica e frenetica resistenza dei soldati sovietici, intere divisioni cessarono di esistere, essendo circondate e sterminate, e migliaia di carri armati e aerei furono distrutti. Alla fine del 1941, la Wehrmacht occupò Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Bielorussia e Ucraina, e si fermò alle porte di Mosca e Leningrado. Le truppe sovietiche persero oltre tre milioni di soldati, tra quelli morti e quelli caduti prigionieri, mentre le perdite tedesche furono di oltre 700 mila uomini. 

Il salvataggio del patrimonio artistico

L’evacuazione della più grande collezione d’arte in Europa, quella del Museo dell’Ermitage di Leningrado (oggi, San Pietroburgo), iniziò il primo giorno dell’assalto tedesco all’Urss. In gran segreto, oltre 1,2 milioni di opere d’arte (su un totale di due milioni) vennero trasportate per ferrovia in un deposito sicuro negli Urali. L’evacuazione era stata pianificata da tempo, dal 1939, e quindi fu condotta in modo efficace e rapido. 

L’Assedio di Leningrado 

Nel settembre del 1941 le truppe tedesche e finlandesi circondarono la seconda città più importante e grande dell’Urss: Leningrado. Durante 872 giorni di assedio (8 settembre 1941-27 gennaio 1944), i cittadini avevano solo una via di rifornimento, attraverso il Lago Ladoga ghiacciato, che era però permanentemente sotto il fuoco nemico. La metropoli aveva un disperato bisogno di rifornimenti e soffriva la fame, il che causò la morte di oltre 600 mila civili.

La prima grande sconfitta della Germania 

Dopo aver difeso Mosca in aspre battaglie tra il settembre e il dicembre 1941, le truppe sovietiche lanciarono un’importante controffensiva contro la Wehrmacht esausta e la costrinsero a ripiegare tra 145 e 240 chilometri dalla capitale sovietica. La battaglia di Mosca divenne la prima grande sconfitta della Germania durante la Seconda guerra mondiale, dopo la quale il feldmaresciallo Walter von Brauchitsch definì l’Armata Rossa “il primo avversario serio della Germania”.

La Battaglia di Stalingrado 

La battaglia di Stalingrado, vero punto di svolta della Seconda guerra mondiale, fu una delle più sanguinose della storia e costò la vita a quasi 1,3 milioni di uomini da entrambe le parti. Mentre le truppe tedesche colpivano nel profondo la città, le divisioni romene, più deboli, coprivano loro i fianchi, dopo che a fine settembre le truppe italiane si erano spostate più a nord, nel settore del medio ed alto Don. Il 19 novembre 1942, le truppe sovietiche lanciarono l’Operazione Urano, rompendo le linee romene e circondando la sesta armata tedesca, che fu completamente distrutta nel gennaio 1943.

La Battaglia di Kursk 

Una delle più grandi battaglie della storia, la Battaglia di Kursk, ha coinvolto quasi due milioni di uomini, oltre 6.000 carri armati e 4.000 aerei. Sconfitti a Kursk, i tedeschi persero l’iniziativa strategica durante la guerra e iniziarono una ritirata che si sarebbe conclusa con la loro sconfitta completa e la resa incondizionata. 

L’Operazione Bagration 

L’offensiva dell’Armata Rossa nella Bielorussia occupata dai nazisti, nome in codice “Operazione Bagration”, fu la sua vendetta contro il dirompente attacco a sorpresa del 1941. Il Blitzkrieg sovietico fu programmato per il 23 giugno, quasi in contemporanea con l’anniversario dell’inizio dell’Operazione Barbarossa, tre anni prima. Con attacchi rapidi, massicci e coordinati delle truppe di terra e dell’aeronautica militare, i sovietici sfondarono le difese nemiche, circondando e annientando completamente l’Heeresgruppe Mitte (il “Gruppo d’armate Centro” dell’esercito tedesco). 

La Conferenza di Jalta

Questa conferenza dei leader alleati determinò gli assetti dell’Europa per i successivi quarant’anni. Nel corso di lunghe e complicate discussioni, Stalin, Churchill e Roosevelt decisero il destino postbellico di Polonia, Germania e Jugoslavia e gettarono le basi delle Nazioni Unite.

La fine del Terzo Reich 

Berlino fu presa il 2 maggio e il Terzo Reich si arrese l’8 maggio, ma le battaglie in Europa non erano finite per l’Armata Rossa. Doveva ancora intraprendere l’ultima grande operazione bellica in Europa e distruggere le rimanenti truppe tedesche a Praga e in Cecoslovacchia, cosa che fu compiuta entro il 12 maggio. 

La disfatta dell’Armata del Kwantung 

Come fu deciso con gli Alleati, l’Unione Sovietica dichiarò guerra al Giappone tre mesi dopo la vittoria sulla Germania. L’offensiva sovietica tagliò le difese giapponesi come un coltello nel burro, avanzando in profondità nel territorio della Cina nord-orientale su un fronte di 300-800 chilometri. Entro 10 giorni dal lancio dell’offensiva, l’Armata del Kwantung, il gruppo d’armate dell’Esercito imperiale giapponese in Manciuria, fu completamente schiacciata. 

La resurrezione dell’industria 

L’economia sovietica subì gravi danni durante la Seconda guerra mondiale: oltre 1.700 città e 70 mila villaggi erano ridotti in rovine, 32 mila fabbriche erano distrutte. Tuttavia, mobilitando tutte le forze dell’Urss, alla fine degli anni Quaranta il Paese non solo aveva ripristinato i livelli pre-bellici della produzione industriale, ma l’aveva superata di due volte. Anche il settore agricolo fu rimesso in piedi, ma più tardi, nei primi anni Cinquanta. 

Il Blocco di Berlino 

Nonostante gli accordi tra i sovietici e le potenze occidentali sulla soluzione comune dei problemi tedeschi, gli Stati Uniti e il Regno Unito avviarono importanti riforme economiche nella Germania occidentale senza consultare l’Urss. Per tutta risposta, i sovietici bloccarono tutte le vie d’accesso dalla Germania occidentale a Berlino ovest, ad eccezione del traffico aereo. Il blocco di Berlino andò avanti dal giugno 1948 al maggio 1949 e fu una delle prime crisi della Guerra fredda. 

Il primo test della bomba atomica sovietica 

Il 29 agosto 1949 l’Unione Sovietica divenne il secondo Stato in possesso di armi nucleari al mondo. A Semipalatinsk (Semej, nell’attuale Kazakistan) testò la sua prima bomba atomica: RDS-1. Aveva molto in comune con la Fat Man americana, sganciata su Nagasaki durante la Seconda guerra mondiale.

 

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