Che fine hanno fatto le strutture costruite per le Olimpiadi di Mosca del 1980?

Storia
RUSSIA BEYOND
I circa ottanta complessi, tra sportivi, residenziali e alberghieri, sono ancora in funzione e alcuni stanno per essere sottoposti a grandi opere di rinnovamento. Ecco le foto

I Giochi della XXII Olimpiade si svolsero a Mosca dal 19 luglio a 3 agosto del 1980. Fu una prima volta per l’Urss e per tutto il blocco socialista dell’Europa orientale. Prima della cerimonia d’inaugurazione, nel giro di pochi anni, vennero costruite circa 80 strutture, e non solo nella capitale dell’Unione Sovietica, ma anche a Leningrado (oggi San Pietroburgo), Tallinn, Kiev e Minsk, città dove si svolsero alcune gare. La gran parte dei complessi sorse, ovviamente, a Mosca, e non paliamo solo di stadi e palasport ma anche di interi quartieri e di parchi. Oggi, a quasi quarant’anni da quelle Olimpiadi, sono ancora tutti in buono stato e continuano a stupire per la loro grandiosità. 

Complesso sportivo “Olimpijskij” 

Il più grande stadio al coperto d’Europa sorge sul Prospekt Mira (Corso della Pace) nella capitale russa e fu costruito in tempi record, in appena due anni e mezzo. Al suo interno ci sono la piscina olimpica (15 mila posti sulle tribune) e i campi per vari sport, in particolare pallacanestro e pugilato, ma è stato usato anche per il tennis e concerti musicali (massimo 35 mila posti). 

L’Olimpijskij non è certo rimasto inutilizzato dopo la fine dei Giochi. Qui si sono tenuti alcuni dei concerti più mitici di Mosca. Vi hanno cantato Paul McCartney, Lady Gaga, Madonna, Justin Bieber, Britney Spears e decine di altri artisti e gruppi di livello mondiale. Oltre alle competizioni sportive, tra cui una finale di Coppa Davis, vinta dalla Russia contro l’Argentina nel 2006, si è tenuta qui una grande fiera libraria e poi è stato aperto al suo interno un grande outlet delle migliori marche. 

Il complesso è stato chiuso il 1º gennaio 2019 e il 3 marzo è iniziata la demolizione dell’arena centrale. La struttura sarà completamente rinnovata e dopo la riapertura ospiterà anche cinema e ristoranti.

Case rotonde 

Queste due case in pannelli prefabbricati nella zona sud occidentale di Mosca sono state soprannominate “bubliki” (i tipici bagel russi) dalla gente del posto, per la loro insolita forma ad anello. In realtà qui pianificavano di costruirne cinque di questi palazzoni rotondi, per ottenere dall’alto l’aspetto dei cinque cerchi olimpici, ma questo esperimento architettonico si fermò a due case, perché fu presto chiaro che c’erano troppi problemi con i servizi e l’isolamento acustico, e vivere qui non era troppo piacevole. 

In ognuno dei due palazzoni (qui una vista dal drone) ci sono oltre mille appartamenti, e trovare l’ingresso alla scala giusta tra ben 26 non è un compito semplicissimo. Gli edifici sorgono non lontano dagli studi cinematografici della Mosfilm e per questo sono apparsi non di rado nei film sovietici, per esempio nella pellicola da premio Oscar “Mosca non crede alle lacrime”.  

Aeroporto Sheremetjevo-2 

Il nuovo terminal di questo aeroporto moscovita fu aperto appositamente per le Olimpiadi. Durante il periodo della manifestazione atterrarono qui oltre 460 mila ospiti stranieri. Oggi il terminal F è usato da molte compagnie europee. E inoltre è sede del Duty Free più grande di tutto lo scalo. Se avete tempo, nell’attesa del vostro volo potete anche fare un salto al Museo della storia di Sheremetjevo, che si trova sempre qui. 

Velodromo di Krylatskoe 

Nel 1980 questo velodromo coperto era il più grande al mondo. Visto da fuori, l’impianto ricorda una gigantesca farfalla, e le sue piste permettono ai ciclisti di avvicinarsi ai cento chilometri all’ora. Da quando è stato inaugurato sono stati fissati qui oltre duecento record. Il velodromo è ancora attivo e vi si svolgono allenamenti e gare. Le tribune possono ospitare fino a seimila persone. 

Villaggio olimpico 

La zona a sud ovest di Mosca dove vivevano gli atleti è diventata un quartiere residenziale. Oggi ci vivono circa 15 mila moscoviti. I palazzi sono i tipici edifici prefabbricati a pannelli sovietici a 16 o 18 piani. In eredità agli abitanti della capitale è rimasto anche un bel parco con piste ciclabili e zone attrezzate per fare sport.

Nell’ex Palazzo dirigenziale sorge oggi il Museo della difesa di Mosca, mentre nell’ex Centro culturale ci sono un teatro e una filarmonica. 

Hotel “Kosmos” 

Per il mastodontico progetto di questo albergo a 25 piani sul Prospekt Mira (Corso della Pace) furono chiamati architetti francesi e imprese costruttrici jugoslave, e all’inaugurazione, il 18 luglio 1979, era presente lo chansonnier francese Joe Dassin, morto poi d’infarto nel 1980 mentre si esibiva in concerto a Cannes. 

Dopo i Giochi, l’hotel sarebbe stato teatro di tanti congressi e festival internazionali e di vari progetti tv. Lo si può vedere anche nel film fantasy di Timur Bekmambetov “Day Watch”. Lì, sulla sua facciata curva, corre la macchina di una delle protagoniste.

Centro stampa sul Boulevard Zubovskij

La costruzione del centro stampa olimpico ebbe inizio nel 1976. Al suo interno ci sono varie sale conferenze e una sala per concerti e proiezioni. Adesso in questo enorme edificio nei pressi della fermata della metropolitana “Park Kultury” ha sede l’agenzia di stampa RIA Novosti.

 

Los Angeles 1984: quando i russi restarono la prima volta senza Olimpiadi