I video delle partite più epiche della nazionale sovietica e russa

Leo Vogelzang/Global Look Press
La soddisfazione di un Europeo vinto e i rammarichi per il Mondiale del 1966. E poi tante emozioni e tanti gol, dal disastroso debutto ai tempi dell’Impero, alle imprese tra i pali di Lev Jashin, fino all’eliminazione in Messico per colpa di un guardalinee distratto

Per i più giovani sarà difficile da credere, ma c’è stato un periodo in cui l’Unione Sovietica era una superpotenza del calcio. Quanto alla Russia di oggi, pur giocando tra le mura domestiche, non è certo tra le favorite del Mondiale che si aprirà il 14 di giugno (con la sfida tra i padroni di casa e l’Arabia Saudita). Ma i russi stanno attendendo con grande trepidazione il torneo. E se anche voi non vedete l’ora che arrivi il momento del fischio d’inizio, accontentatevi intanto di ripercorrere alcune partite storiche del calcio sovietico e russo.

1. Germania–Impero russo 16-0 (1º luglio 1912, Giochi olimpici, Stoccolma)
L’uscita disastrosa della Russia dalla sua prima apparizione ufficiale al torneo olimpico fu una lezione appresa nel modo più duro, ed è rimasta agli annali come la peggiore sconfitta nella storia del calcio russo. 
La partecipazione alle Olimpiadi del 1912 fu il segno della acquisita popolarità di questo sport e della crescita del movimento calcistico russo, ad appena 15 anni dalla prima partita disputata nel Paese, a San Pietroburgo. Tuttavia, l’umiliazione di dieci gol segnati dal solo attaccante tedesco Gottfried Fuchs mise rapidamente a tacere qualsiasi entusiasmo, dimostrando che i russi con il pallone avevano ancora molta strada da fare.
Per saperne di più sul calcio al tempo dell’Impero russo, leggete qui
2. Unione Sovietica–Turchia 3-0 (16 novembre 1924, amichevole, Mosca)

Prima di una pausa forzata di 28 anni dal calcio internazionale (l’Urss fu ammessa nella Fifa solo dopo la Seconda guerra mondiale) la nuova sbornaja (la “selezione”) sovietica debuttò alla grande. Desiderosa di scrollarsi di dosso la reputazione di squadra materasso della Russia imperiale, l’Unione Sovietica rese il calcio (sport proletario per eccellenza) un passatempo nazionale, e diede a questa partita un’enorme copertura mediatica. 
Dopo aver messo insieme una squadra e scelto il rosso come colore delle magliette per affrontare la non proprio imbattibile Turchia, la propaganda pompò l’evento e più di 15.000 spettatori accorsero a Mosca per vedere il primo match della nazionale sovietica. I padroni di casa vinsero comodamente grazie a una doppietta del capitano Mikhail Butusov e a un terzo gol di Aleksandr Shpakovskij. La vittoria venne presentata dai giornali sovietici come un trionfo morale sul capitalismo. Per saperne di più su questa mitica partita, leggete qui
3. Unione Sovietica– Jugoslavia 2-1 (10 luglio 1960, finale di Coppa delle Nazioni europee, Parigi)
Dopo aver ripreso le partite di calcio internazionali nel 1952, l’Urss impiegò solo otto anni per vincere il suo primo trofeo.

Con in porta il grande portiere Lev Jashin, l’Unione Sovietica dovette lottare a lungo per strappare una vittoria al Parc des Princes, dopo essere passata in svantaggio al 43’ del primo tempo con il gol di Milan Galić per la Jugoslavia. Il giocatore georgiano Slava Metreveli pareggiò al 49’, ma la rete della vittoria gonfiò il sacco solo ai supplementari, quando al 113’ minuto, con un colpo di testa, Viktor Ponedelnik mise a segno il gol che avrebbe incoronato i sovietici campioni d’Europa.
La vittoria è considerata il momento più alto del calcio russo fino a oggi, e rimane il premio più significativo conquistato dal Paese in questo sport. 
4. Unione Sovietica–Germania Ovest 1-2 (25 luglio 1966, semifinale di Coppa del Mondo, Liverpool)
Ormai una potenza del calcio, l’Unione Sovietica aveva nel mirino il traguardo più prestigioso: vincere il mondiale che si svolse in Inghilterra nel 1966. Sembrava ben promettere, e la squadra non prese prigionieri in rotta verso la finale, vincendo tutti i match del girone (ne fece le spese anche l’Italia, sconfitta 1-0 con rete di Chislenko e poi spedita a casa dalla Corea del Nord) e facendo fuori l’Ungheria ai quarti (2-1).

Ma i fenomeni della Germania occidentale guidati da Franz Beckenbauer si dimostrarono un ostacolo insuperabile in semifinale. Nonostante una delle più grandi parate della storia del calcio di Jashin su una saetta di Beckenbauer, i tedeschi al 70’ erano avanti di due gol. La rete all’88’ di Valerij Porkujan arrivò troppo tardi per i sovietici, e la Germania Ovest si qualificò a una delle finali più famose della Coppa del Mondo (che l’Inghilterra vinse 4-2, ma con un gol fantasma ai supplementari, quello del 3-2). Il quarto posto dell’Urss, battuta 2-1 dal Portogallo nella finalina, è stato il miglior piazzamento mai registrato ai mondiali. 
5. Unione Sovietica–Belgio 3-4 (15 giugno 1986, Coppa del mondo, ottavi di finale, León)

Questa partita, che sarebbe stata l’ultima nella fase a eliminazione diretta di un Mondiale per l’Unione Sovietica (a Italia ’90 i sovietici arrivarono ultimi nel loro girone) è una vittima della storia. Questo bel match degli ottavi, ricco di goal e spettacolo, sarebbe probabilmente rimasto agli annali come il più bello di quel torneo messicano se, ai quarti, non ci fosse stato un Inghilterra-Argentina con un mattatore come Maradona, che segnò uno dei gol più belli della storia del calcio e uno dei più discussi (la mano de Dìos). Due volte in vantaggio, l’Urss soccombette nei supplementari. Peccato per Bjelanov, che segnò un’inutile tripletta, tra cui un primo fantastico gol con una bomba da fuori area. E per il fatto che il guardalinee aiutò non poco il Belgio, non alzando la bandierina nonostante il clamoroso fuorigioco di Jan Ceulemans.


Volete proseguire il ripasso delle più grandi partite del calcio sovietico e russo? Ecco i video dal 1988 ai giorni nostri

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