Fonte: RiaNovosti
Quando vanno a trovare un amico, un vicino o un semplice conoscente, i russi portano quasi sempre un piccolo regalo. Una scatola di cioccolatini, una torta o un giocattolo per i bambini, e a volte un mazzo di fiori. Non è il dono, ma il pensiero che conta. I russi dicono: “Beh, non possiamo andare a mani vuote!”. Basta poco per far felice qualcuno.
Fonte: RBTH
Ai tempi dell’Urss, c’era una battuta frequente. Si diceva che i russi bevessero il tè con l’occhio destro chiuso, per non farsi male con il cucchiaino. Non è noto perché i russi facciano così, e non lo tolgano prima di bere. Alcuni sostengono che il tè così si raffreddi prima, altri addirittura che sia più buono…
Prima del 1918, i russi usavano il calendario giuliano, che era 13 giorni indietro rispetto al calendario gregoriano adottato in Europa. Anche se la Russia è passata al nuovo calendario da ormai quasi cento anni, viene ancora celebrato il Capodanno vecchio stile (sorprendentemente chiamato “Vecchio Anno nuovo”). E se ci riflettete un attimo, la cosa ha perfettamente senso: avere due Capodanni significa due feste, due occasioni per bere, per farsi gli auguri e per esprimere un desiderio (i russi però, ahimè, non si scambiano regali nella notte tra il 13 e il 14 gennaio).
La stagione fredda non è una scusa per rinunciare a un bel cono o a una coppetta. Nelle città russe alcuni chioschi e non poche gelaterie restano aperti anche quando la temperatura scende ben al di sotto dello zero. Se avete paura di ammalarvi, provate a mescolare il gelato con della deliziosa marmellata russa (varenje). Eviterà che la vostra gola si raffreddi troppo. E se volete saperne di più sulla storia del gelato in Russia, leggete quanto era buono quello sovietico.
Fonte: Sergej Kuznetsov/RIA Novosti
I russi in qualche modo riescono sempre a fare tutto all’ultimo momento possibile. Sono lenti a iniziare, ma abili a finire – questo è un dato di fatto!
Da un lato, è indice di una totale incapacità di pianificare in anticipo, dall’altro, di una capacità assoluta di portare sempre e comunque a termine la missione.
C’è una vecchia barzelletta: A uno studente viene chiesto: “Di quanto tempo hai bisogno per imparare il cinese? “Risponde: “Quando è la deadline?”.
Fonte: Aleksandr Rymin/TASS
La chiusura ogni anno dell’acqua calda per i lavori di manutenzione, le estati fredde (quella del 2017 in particolare!), la crisi finanziaria… I russi tendono a trattare tutto con ottimismo e senza vittimismi. Si scaldano l’acqua in pentola per lavarsi, hanno l’armadio pieno di maglioni e pazienza in abbondanza.
Qualunque cosa non uccida, fortifica! Un atteggiamento mentale “positivo” è fondamentale per vivere bene.
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