L’ingresso della stazione “Spasskaya” della metropolitana di San Pietroburgo, chiuso – così come il resto delle fermate – dopo l’attentato terroristico nel quale sono morte nove persone.
: Sergej Konkov/TASSForze dell'ordine fuori dalla fermata "Tekhnologicheskij Institut" della metropolitana di San Pietroburgo. Fonte: Reuters
Almeno nove morti e una cinquantina di feriti, 25 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. Sono questi i dati diffusi a poche ore dall'esplosione avvenuta oggi alle 14.40 (le 13.40 in Italia) nella metro di San Pietroburgo. La deflagrazione sarebbe avvenuta all’interno di un vagone tra le fermate “Sennaya Ploshchad” e “Tekhnologicheskij Institut”. Nella stazione "Ploshchad Vosstaniya" è stato trovato un altro ordigno inesploso.
“Abbiamo sentito un forte odore. Poi un denso fumo”, ha dichiarato un testimone al giornale Bumaga. Dopo la deflagrazione, il treno ha raggiunto la stazione e i passeggeri sono usciti dai finestrini.
Il comitato investigativo di San Pietroburgo parla di nove vittime. Un’ora dopo l’esplosione, la metropolitana è stata chiusa e i passeggeri sono stati evacuati. Così come scrive Interfax, 25 feriti, tra cui un bambino, sono stati ricoverati in ospedale.
Secondo i dati riportati da Interfax, l’esplosione avrebbe avuto una potenza pari a 200-300 grammi di tritolo. La procuratura generale parla di attentato terroristico.
“Stiamo prendendo in considerazione ogni ipotesi, anche quella dell’attentato terroristico”, ha dichiarato dal Forum sui Media, in corso a San Pietroburgo, il Presidente russo Vladimir Putin.
Parlano di attentato terroristico anche le fonti interne alle forze di sicurezza. “Con molta probabilità si tratta di un attacco terroristico visto che è molto difficile introdurre oggetti potenzialmente esplosivi in metro”, ha detto a Rbth una fonte dell’Fsb a San Pietroburgo.
Secondo una fonte del Ministero degli Interni, i presunti terroristi avrebbero scelto un’ora di punta per compiere l’attacco. “A quell’ora le stazioni della metro sono sempre affollate”, ha detto.
Città blindata dopo l'esplosione avvenuta nella metropolitana. Fonte: Reuters
L’atmosfera in città
A poche ore dall’esplosione si respira aria di tensione in città. “Un incubo, si respira aria di guerra”, ha detto a Kommersant FM un testimone, Aleksandr Bulekov. Mentre nell’aeroporto Pulkovo sono state introdotte misure di sicurezza straordinarie. Al momento i mezzi di trasporto pubblico di superficie stanno offrendo corse gratuite. In tilt il traffico in città.
Il Presidente Putin e il primo ministro russo Dmitrij Medvedev hanno espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. Parole di cordoglio sono state espresse anche dal Presidente bielorusso Petro Lukashenko, che proprio oggi ha incontrato Putin a San Pietroburgo.
Parole di cordoglio sono arrivate anche dall'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini via Twitter, che ha scritto: “Stiamo seguendo le notizie che arrivano da San Pietroburgo insieme a tutti i ministri degli Esteri della UE. I nostri pensieri sono rivolti al popolo russo”.
Following the news coming from #SaintPetersburg, together with all EU Foreign ministers. Our thoughts are with all people of #Russia
— Federica Mogherini (@FedericaMog) 3 aprile 2017
“Dall’inizio dell’anno i nostri servizi speciali sono riusciti a prevenire oltre 40 attentati terroristici – ha commentato Vladimir Lutsenko, colonnello in pensione, ex capo della sezione del KGB per la lotta al terrorismo -. In pochi mesi sono state arrestate diverse centinaia di potenziali terroristi. C’è una guerra in corso. Siamo parte di un sistema fatto di tragici eventi che stanno coinvolgendo il mondo. È tutto molto complesso. Ed è un dato di fatto che ogni attentato terroristico abbia risonanza in tutto il mondo, e non solo da noi. Non possiamo mettere i carri armati fuori da tutti gli asili così come non possiamo trasformare la nostra società in una fortezza in stato di assedio. Dobbiamo restare nei limiti della ragione".
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