Il movimento samavto (acronimo di “samodelnyj avtomobil”, cioè, “auto fai da te”), popolare in Urss negli anni Sessanta e Ottanta, permise a molti appassionati e ingegneri di realizzare le loro idee più audaci. Uno dei progetti più memorabili fu l’automobile “Laura”, creata da Dmitrij Parfjonov e Gennadij Khainov nell’arco di tre anni.
Lavorando in un capannone, costruirono due esemplari di auto sportiva, recuperando pezzi da vecchie auto e usando materiali improvvisati.
La parte meccanica era una vera miscellanea: il cambio manuale era quello dell’utilitaria ZAZ, il motore era della Lada (modello VAZ-2105), i freni a disco furono presi in prestito da una Moskvich-2140. Invece, le sospensioni anteriori di tipo MacPherson furono realizzate dai due appassionati.
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L’abitacolo sfoggiava sedili sportivi e una plancia ultramoderna. La “Laura” non assomigliava a nessuno dei modelli costruiti in serie in Urss.
La macchina sportiva di Parfjonov e Khainov partecipò a vari autoraduni, compreso quello dell’Expo 1985 a Plovdiv, in Bulgaria (dal tema “Le conquiste dei giovani inventori”). Durante una delle fiere l’auto fu vista da Nuccio Bertone. Il famoso imprenditore, mostro sacro del design di auto, non poteva credere che la “Laura” fosse stata creata artigianalmente dai due appassionati.
Ai due inventori, che nel frattempo erano stati notati anche ai vertici, fu affidato il compito di creare l'auto sovietica del futuro entro il Duemila. Lavorando insieme, i due costruirono la “Ochta”, monovolume a sette posti, ma dopo questo progetto le loro strade si divisero.
Gennadij Khainov si sarebbe dedicato alla progettazione di veicoli a trazione integrale, tra cui un prototipo di “LuAZ” e i modelli “Jump!” e “Astero”, mentre Dmitrij Parfjonov avrebbe creato il fuoristrada blindato “Kombat”, tra i più veloci al mondo.
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