Sirius-17, un nuovo esperimento di isolamento per personale di missioni spaziali, è iniziato il 7 di novembre. È parte del progetto congiunto Russia-Stati Uniti conosciuto come Sirius (Scientific International Research in a Unique terrestrial Station). L’impatto della privazione del sonno sulle prestazioni dei cosmonauti, e come i rapporti di genere uomo-donna possano influenzare la missione spaziale, sono tra i temi principali del test.
In questa missione, la Russia è anche interessata a sperimentare alcune tecnologie della nuova navicella “Federazione”, che è in fase di sviluppo e punta a essere il vettore per un allunaggio negli anni Venti. Il primo obiettivo del progetto “Federazione” è comunque quello di sostituire il vettore Soyuz, che trasporta ora cosmonauti e forniture sulla Stazione Spaziale Internazionale.
La Nasa, come afferma Lisa Spence, direttrice del programma Flight Analogs, sta collaborando con l’Ibmp, l’Istituto russo dei problemi biomedici, per “individuare le sfide e le questioni di una missione a più lungo termine”. Gli Stati Uniti lavoreranno con Ibmp per condurre almeno tre missioni collegate: una di quattro mesi nel 2018, una di otto nel 2019 e una di 12 mesi nel 2020.
L’Istituto russo dei problemi biomedici ha svolto missioni di isolamento di lunga durata a partire dal 1967, fino a un massimo di 520 giorni. “Hanno dimostrato di saper svolgere bene il tipo di missioni a cui stiamo progettando di lavorare”, ha detto la Spence.
L’esperimento, chiamato Sirius-17 per la sua lunghezza (17 giorni), è il primo di una lunga serie nel programma Sirius, che aumenterà il periodo di isolamento fino a 365 giorni nei prossimi cinque anni. La maggior parte dei membri dell’equipaggio sono ricercatori o cosmonauti in formazione da parte della Russia. C’è anche un cittadino tedesco, Viktor Fetter, specialista delle piante che possono crescere nello spazio.
Durante il volo, i partecipanti devono tenere un diario, e Russia Beyond vi offre alcune delle recenti annotazioni sulle pagine dei membri dell’equipaggio.
Natalia Lysova, ricercatrice
Ieri sera ho avuto l’impressione assoluta di essere davvero in volo: comunichiamo con la Terra dalla sala radio e solo con messaggi brevi. Questo è un vero e proprio isolamento… I cosmonauti, a proposito, dicono che la Terra profuma di mela, e lo sentiamo anche noi…
Mark Serov, comandante di missione
“Il giorno è iniziato con la gestione manuale del modello della navicella spaziale “Federazione”. Abbiamo condotto l’esperimento subito dopo il sonno per rendere l’esecuzione il più difficile possibile, è stata una bella sfida! Ciò significa che adesso siamo un po’ più vicini alla comprensione di come l’interfaccia uomo-macchina ci permetterà di svolgere i nostri compiti durante il volo sulla Luna. La prossima sessione si svolgerà in condizioni di privazione del sonno. Quindi le nostre competenze e attrezzature saranno messe alla prova in modo più severo”.
Victor Fetter, ingegnere di volo
Si è scoperto che tutto il cibo a bordo era completamente sperimentale e sviluppato per i voli spaziali, ma cheavevano dimenticato di darci lo strumento per aprire i tubetti. Pertanto, abbiamo ideato un sistema artigianale per spremerli, usando un tagliere di legno. Ma quando abbiamo provato la nostra invenzione, il tubetto è scoppiato, perché nella strozzatura del collo era rimasto bloccato un pezzo di carne. I nostri diari alimentari serviranno a migliorare ulteriormente il cibo per i voli reali nello spazio.
Elena Luchitskaja, ricercatrice
Il secondo giorno del “volo” è pieno di esperimenti medici. Ma, naturalmente, una delle impressioni più forti è la realtà virtuale. Immersione totale! È qualcosa di incredibile! Come se volassi veramente sui moduli della stazione spaziale! Ho guardato giù mentre “volavamo” sull’Italia: da restare senza parole! Potevo distinguere montagne e fiumi. Ed è anche possibile uscire nello spazio aperto, per vedere il cielo stellato, la Terra e i pannelli solari sotto. Si percepisce tutto così brillantemente! Stiamo studiando come cambi la circolazione sanguigna e cerchiamo di misurare l’affaticamento durante i test.
Natalia Lysova, ricercatrice
Ciao a tutti! Oggi abbiamo finalmente “raggiunto la Luna” e abbiamo avuto modo di gestire il rover lunare. Mi sembra che questo sia il mio genere di cose… Per celebrare l’arrivo, abbiamo preparato una Torta lunare, che, probabilmente, è stata una sorpresa per gli specialisti che curano la nostra alimentazione. Ecco la ricetta, potete provare a farla a casa.
Cracker spaziali – 2 confezioni
Miele spaziale – 1,5 vasetti
Confettura di fragole spaziale – 1 confezione
Mettete il primo strato di cracker sul vassoio e spalmate miele sulla parte superiore. Disponete il secondo strato di cracker e copritelo con la confettura di fragole, quindi aspettate finché u biscotti non sono ben inzuppati (noi non abbiamo avuto la pazienza). La torta ha alzato il nostro morale prima della fase successiva della nostra missione sperimentale. Nuovi obiettivi e compiti, risultati e scoperte ci attendono!
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