Ossigeno dallo spazio

Il dispositivo “Potok” viene già impiegato con successo nel settore spaziale (Foto: NASA)

Il dispositivo “Potok” viene già impiegato con successo nel settore spaziale (Foto: NASA)

Un importante imprenditore sta investendo centinaia di milioni di dollari in una nuova tecnologia per la purificazione dell'aria, con l’intento di lanciarne la produzione sul mercato globale. Per ora il dispositivo viene impiegato dai cosmonauti russi e dagli astronauti della Nasa sulla Stazione spaziale internazionale

L'ex deputato della Duma di Stato Marat Zagidullov ha acquistato il 50% di un’impresa produttrice di apparecchiature per la purificazione dell'aria. Il dispositivo, chiamato "Potok 150-M-01", non ha eguali in tutto il mondo. È stato ideato vent’anni fa e brevettato in Russia, Ucraina, Giappone, Europa e Stati Uniti. A differenza di altri dispositivi di depurazione dell'aria, il purificatore russo distrugge qualsiasi tipo di microrganismo, vanta una batteria con un’ottima autonomia, ed è completamente innocuo per l’uomo.

Dalla Duma all'imprenditoria

Marat Zagidullov, ex deputato della Duma, membro dell'amministrazione comunale di Kazan e proprietario dell’holding automobilistica “Motovilikhinskie zavody”. Attualmente possiede il 25% di Qiwi India, sistema di pagamento istantaneo

Secondo Alexander Nagolkin, direttore generale e co-proprietario di “Potok Inter”, il dispositivo distrugge, con una percentuale del 99,9%, il virus dell'influenza aviaria ed è in grado di annientare anche i resistenti stafilococchi.

“In linea di principio, qualsiasi microorganismo passi per il suo campo elettrico, viene distrutto in una frazione di secondo", spiega Nagolkin.

“Potok” viene già impiegato con successo nel settore spaziale. Il dispositivo compone l’equipaggiamento del modulo russo della Stazione spaziale internazionale e del Centro specializzato per la preparazione dei cosmonauti “Yuri Gagarin”.

Come funziona

La tecnologia sfruttata dal dispositivo si basa sul fenomeno dell’elettroporazione della membrana cellulare. Sotto l'influenza esercitata dal campo elettrico generato dal purificatore, nella membrana cellulare si creano dei pori che portano la cellula alla distruzione. L'intensità del campo elettrico è stata calcolata con il fine di distruggere eventuali microrganismi e virus, indipendentemente dalla loro specie

Nel 2009, anche la NASA ha installato un’unità nel proprio modulo della stazione spaziale per combattere la crescita di un fungo. Secondo i dati pubblicati sul sito web della società, il purificatore è molto richiesto anche tra i medici. Tra i clienti dell’impresa figurano importanti ospedali clinici in varie città russe, tra cui l'Ospedale Clinico Militare “Burdenko”, così come diversi centri perinatali e di maternità.

David Melik-Guseynov, direttore del Centro di Economia Sociale, conosce il dispositivo e ritiene sia una tecnologia molto promettente nell’ambito dei centri sanitari, soprattutto per le unità di terapia intensiva e di rianimazione. "Si potrebbe assistere a un miglioramento degli effetti delle cure nei centri che possiedono questa tecnologia. Ciò è dimostrato tanto scientificamente quanto praticamente. Tuttavia, per il momento il sistema sanitario russo non dispone delle risorse sufficienti per potersi permettere queste tecnologie”, commenta Melik-Guseynov.

Secondo Zagidullov, uno dei prossimi passi previsti per lo sviluppo della società è il lancio del dispositivo sul mercato internazionale. "Non partecipo al progetto solo in qualità di investitore ma contribuisco anche alla promozione del prodotto a livello internazionale”, spiega Zagidullov. L’ufficio stampa della società ha dichiarato a RBTH che Paesi come Cina, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, dove sussistono gravi problemi legati alla purificazione dell’aria negli edifici più alti, hanno già dimostrato un certo interesse in questa tecnologia. Tuttavia, l’ufficio non ha potuto fornire alcuna informazione più dettagliata a riguardo, giacché gli accordi definitivi devono ancora essere firmati. Marat Zagidullov stima che il progetto richiederà nei prossimi tre anni un investimento pari a circa 200 milioni di dollari.

L’articolo è stato redatto sulla base di materiali tratti dal quotidiano Kommersant

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