In caso di infedeltà, la donna non solo veniva picchiata dal marito, ma poteva anche essere denudata e legata a un cavallo, il quale poi veniva condotto per le strade del paese, mentre gli abitanti insultavano la donna, le tiravano addosso dei sassi e le gettavano sabbia negli occhi.
Alternativamente la donna poteva essere legata a un carro al posto dei buoi e costretta a tirarlo, e talvolta veniva legata a una pala del mulino con le gonne alzate sopra la testa e legate con un nodo.
Particolarmente difficile la sorte della moglie infedele era nel Sud della Russia. I cosacchi, noti per il loro temperamento focoso, potevano annegare la povera donna o, persino, decapitarla con la sciabola. Per fortuna, i casi di tale crudeltà, furono rarissimi.
È significativo che per il marito infedele non era prevista alcuna pena. La colpa era comunque della donna, perché, sin da tempi di Adamo e Eva, era lei “l’adescatrice”.
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