Valentina Gagarina (1935-2020), la moglie di Gagarin, è rimasta fedele al marito anche dopo la sua morte. Fino alla fine dei suoi giorni è rimasta a vivere nel loro appartamento a Zvjozdnyj (Città delle Stelle), nei pressi di Mosca. Non si è mai risposata. Secondo le figlie Elena e Galina, era rimasta così sconvolta dalla morte del marito che non ne parlava quasi mai.
La vedova del primo cosmonauta conduceva una vita da eremita e non ha mai concesso interviste. Tuttavia, ha scritto un libro dedicato a suo marito, intitolato “108 minuti e tutta la vita”. Valentina Gagarina è deceduta il 17 marzo 2020 all’età di 84 anni.
La figlia maggiore aveva appena 11 anni, quando suo padre scomparve tragicamente. Lo ricorda con grande affetto. Secondo Elena, fu proprio Gagarin a trasmetterle l’interesse per l’arte. “Apparteneva alla generazione che aveva avuto pochissime opportunità [durante la guerra, Gagarin e sua famiglia sopravvissero all’occupazione nazista], pertanto dopo la fine della guerra queste persone si interessavano di tutto con avidità”, ha detto Elena in un’intervista dedicata a suo padre, il quale si sentiva attratto non solo dallo Spazio, ma anche dalla storia e dall’arte. “Uno dei suoi amici mi raccontava che quando veniva a Mosca, frequentava lezioni sull’arte al Museo Pushkin”.
Ciò, probabilmente, ha influenzato la scelta di Elena: ha deciso di dedicarsi allo studio dell’arte.
Subito dopo la laurea, è andata a lavorare al Museo Pushkin di Mosca. Il suo primo impiego è stato quello di conservatore museale. Ha dedicato vent’anni della sua vita all’arte inglese del XVIII secolo.
Anche oggi la sua carriera è legata all’arte, alla storia e alla gestione dei musei: da oltre vent’anni lavora come Direttore generale dei Musei del Cremlino di Mosca. Inoltre, Elena è membro della Commissione per gli affari dell’Unesco e del Consiglio per la cultura presso il Patriarca della Chiesa russa.
Ha una figlia, Ekaterina, nata dal primo matrimonio con l’operatore di ripresa Elizbar Karavaev.
Galina aveva soltanto 7 anni, quando Gagarin morì. Parlando di suo padre, Galina ricorda innanzitutto le loro gite e l’amore del padre per gli animali: “Se aveva una domenica libera, andavamo a raccogliere i funghi o, semplicemente, a fare una passeggiata nel bosco. Amavamo anche fare dei picnic sulle rive del bacino di Khimki, dove andavamo col motoscafo, regalato al papà in Svezia”, ricordava Galina.
Dopo la scuola, Galina studiò Economia, si è dedicata alla scienza, conseguendo il grado di Dottore in scienze economiche. Oggi dirige la cattedra di Economia presso l’Università russa di economia Plekhanov, e ha avuto anche un riconoscimento ai meriti in qualità di operatore del sistema universitario della Federazione Russa.
Nel 2011 Galina ha presentato una domanda per depositare un marchio registrato intitolato a suo padre: “Jurij Alekseevich Gagarin”. “Non ci vedo nulla di riprovevole, visto che con il nome di Gagarin guadagnano tutti. Perché la famiglia non lo dovrebbe fare?”, ha commentato la figlia del cosmonauta. Il valore del marchio “Gagarin”, stimato dagli esperti, è di circa 1 miliardo di rubli (circa 10 milioni di euro).
Galina è sposata con Konstantin Kondratchik, medico oncologo ed ematologo. La coppia ha un figlio che si chiama Jurij.
La nipote del primo uomo nello Spazio ha deciso di seguire le orme di sua madre e si è iscritta alla facoltà di storia dell’Università di Mosca. Dopo la laurea, per diversi anni ha lavorato insieme alla madre nei musei del Cremlino di Mosca. Oggi Ekaterina è sposata con il diplomatico Pavel Vnukov e vive a Londra.
All’unico figlio di Galina il nome fu dato in onore di suo nonno. Il nipote però non ha voluto prendere il cognome del nonno, perché, a sua detta, è una persona piuttosto riservata e non gli piace “sfoggiare” la sua discendenza.
“Lo confesso, quando è arrivato il momento di prendere il passaporto, ho avuto questa idea [di prendere il cognome di Gagarin]. Poi però ho deciso di non farlo. Ho pensato che presentarmi come Jurij Gagarin sarebbe stato troppo”, ha detto il nipote in una delle sue poche interviste.
A differenza del suo famoso nonno, Jurij si definisce uomo “della terra”. Da piccolo voleva diventare medico, ma alla fine ha deciso di seguire l’esempio di sua madre e anche lui ha studiato Economia. A un certo punto, la sua carriera ha fatto una virata, quando è stato nominato direttore dell’Aeroporto internazionale di Khabarovsk, nell’Estremo Oriente. Ha provato anche a candidarsi come deputato, ma senza successo.
Oggi è titolare e direttore di un’azienda di costruzioni stradali.
Recentemente, Jurij e sua moglie hanno avuto un figlio, un pronipote del primo uomo nello Spazio!
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