Chi è Sofja Lebedeva, la bellezza russa che vedremo in “Vikings: Valhalla” di Netflix (FOTO)

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Nonostante sia ancora giovane, ha già interpretato una cinquantina di ruoli, sia in Russia che all’estero. E presto uscirà anche un altro film a cui ha preso parte: “Tetris” dello scozzese Jon S. Baird

Sófja Lébedeva è una di quelle attrici a cui è stato detto per quasi tutta la vita: “Una come te non sarà mai richiesta”. Eppure, è proprio quello che è diventata. I registi se la contendono. Non ha ancora trent’anni (è nata il 14 dicembre 1993) ma ha già recitato in quasi cinquanta progetti russi e internazionali. Solo in questo inverno, ne usciranno due che la vedono coinvolta: la seconda stagione della serie di Netflix, spin-off di “Vikings”, intitolata “Vikings: Valhalla” (è un sequel che si svolge 100 anni dopo l’originale, e sarà in streaming dal 12 gennaio 2023), e un film sulla creazione del famoso videogioco “Tetris” per la regia dello scozzese Jon S. Baird (uscirà su Apple TV+ a marzo 2023).

Sofja viene da Obninsk (regione di Kaluga), la prima “città della scienza” in Russia. Proviene, infatti, da una famiglia di scienziati, un fatto che ha fortemente influenzato la sua vita. I suoi genitori immaginavano lo stesso futuro per lei.

È stata cresciuta come una bambina dai tanti interessi: ha studiato sia recitazione presso il teatro locale sia ginnastica ritmica. Ha dedicato dieci anni della sua vita a quest’ultima passione e si è candidata al titolo di Maestro dello Sport della Russia. Ma non ha avuto una carriera sportiva: “Non ho mai pensato allo sport professionistico. Venivo elogiata, ma in generale non potevo raggiungere risultati seri. Sono incline a ingrassare e, da quando ho memoria, ricordo la mia allenatrice ripetermi soltanto: ‘Sonja, devi perdere peso, devi perdere peso’”, racconta.

Con lo studio teatrale di Obninsk invece le cose andavano meglio. Il regista Oleg Demidov riconobbe subito il talento della ragazza. Tuttavia, i suoi genitori speravano ancora che facesse una carriera accademica e la prepararono a iscriversi all’Università Statale di Mosca, nella Facoltà di Processi Globali.

Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore, la quindicenne Sofja aveva il punteggio sufficiente per accedere all’Università Statale di Mosca, ma finì per scegliere un istituto teatrale della capitale, dove è stata ammessa al secondo tentativo. “Quando sono entrata in un istituto teatrale e non mi hanno presa al livello successivo, all’Istituto Shchepkin, ho chiesto all’insegnante: ‘Perché? Cosa c’è che non va? Mi hanno detto che non avevo talento e che non sarei mai diventata un’attrice. Poi, durante i miei studi alla scuola di teatro, mi hanno ripetuto un sacco di volte che avevo una voce strana e alta, e quindi che non avrei mai potuto fare l’attrice”, ricorda Sofja. Tuttavia, tutto questo non ha fatto che aumentare la sua determinazione. 

Dopo la fine degli studi, ha ottenuto un posto in teatro e ha calcato regolarmente il palcoscenico del Teatro d’Arte di Mosca, del Teatro Majakovskij, del Centro Mejerkhold e altre scene della capitale, ottenendo ruoli importanti. Ma le sue apparizioni cinematografiche all’epoca si limitavano a ruoli episodici in serie tv e cortometraggi. 

Tutto è cambiato nel 2014, quando Sofja Lebedeva ha ottenuto un ruolo nel lungometraggio di guerra “A zori zdes tikhie…” (“А зори здесь тихие…”; ossia “Ma qui le albe sono quiete…”) di Renat Davletjarov, che riprende, pur non essendone un remake, il classico sovietico…A zori zdes tikhie” (“…А зори здесь тихие”; “Qui le albe sono quiete”), del 1972. Per ottenere il ruolo, ha dovuto ingrassare di 8 kg, tagliare i suoi sontuosi capelli lunghi, e superare la paura dell’acqua: in una scena, il suo personaggio annega in una palude. Ci sono volute 20 riprese per questa scena, che è stata per lei “una vera tortura”. 

L’impegno messo nel suo film d’esordio ha fatto la differenza: è stata notata da vari registi. Poi ha deciso di andare oltre il cinema russo e ha assunto un agente in Inghilterra. Già nel 2018 il suo talento ha potuto essere apprezzato dagli spettatori stranieri: Sofja ha recitato nella serie britannica “McMafia” (in Italia su Prime Video) il ruolo di una ragazza ridotta in schiavitù sessuale. Durante la sua preparazione, l’attrice ha incontrato varie vittime di abusi. 

Il risultato di questa collaborazione con una troupe straniera ha superato ogni aspettativa: la serie è stata premiata con un Emmy. Sofja è diventata una stella nascente sul mercato estero. 

Durante le riprese di “Tetris”, ha trascorso un anno e mezzo a Glasgow, una “città fantasma”, la ricorda Sofja, “perché, a causa delle restrizioni legate alla pandemia di Covid, erano aperti solo i supermercati”. Ha fatto un provino a distanza, con un self-tape (ti mandano una scena e tu la reciti, riprendendoti da solo con la camera). 

In seguito, ha trascorso più di sei mesi a lavorare in Irlanda a “Vikings: Valhalla” nei panni dell’“indomabile” Helena (chi sia, Netflix non lo rivela). “Mentre lavoravo a ‘Vikings’, si è formata una specie di mia squadra, che mi aiutava a prepararmi. C’era un consulente storico (ora conosco il dodicesimo secolo nei minimi dettagli), c’era un coach di pronuncia, dato che nel progetto ci sono molti accenti e dialetti diversi, e c’era anche una ragazza che si occupa di diverse tradizioni antiche. Abbiamo studiato a fondo come si sentiva una donna del XII secolo, cosa sentiva a livello fisico, qual era la sua visione del mondo. C’era anche molta attività fisica: equitazione, arte del combattimento…”, racconta.

Porta sempre con sé, quando parte per le riprese all’estero, dei piccoli quadretti disegnati da sua sorella e dalla sua migliore amica, sordo-cieca, e un peluche regalo di sua madre. “La famiglia è uno dei miei fondamenti. Mia madre, dopo aver cresciuto tre figli, si è presa una seconda laurea all’età di cinquantacinque anni. Ha studiato per diventare stilista e costumista e ha poi iniziato a lavorare nel cinema. Sono molto orgogliosa di lei. Spesso sento dire dalle persone che è troppo tardi per inseguire i propri sogni: non è mai troppo tardi!”.

Oltre a interpretare film, Sofja si dedica alla danza moderna, all’apprendimento delle lingue e ama le attività all’aria aperta, come il tennis e lo snowboard. Preferisce non parlare della sua vita privata, e dice che dopo diverse storie d’amore non andate a buon fine, ha deciso di concentrarsi sulla sua carriera.

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