Perché in Russia i teppisti di strada sono chiamati “gopnik”?

Russia Beyond (Foto: Pavel Bardin/Leopolis, 2010; Dominio pubblico)
A quanto pare la strana parola deriva da un acronimo, e un po’ c’entra anche la Rivoluzione d’Ottobre…

“Anche prima dell’avvento dell’high-tech, avevo già pagato con il mio cellulare un paio di volte”, scherzano i russi su Internet. Chi ha vissuto i selvaggi anni Novanta e i primissimi anni Duemila capisce perfettamente la battuta. All’epoca, i balordi della malavita terrorizzavano i cittadini perbene, derubandoli, sotto la minaccia della violenza, dei loro allora rari telefoni cellulari, di qualsiasi altro oggetto di valore o semplicemente di denaro contante nei vicoli bui. In russo, questi attacchi sono chiamati “gop-stop”. 

Tipici gopnik dei primi anni Duemila

Da dove vengono le parole “gop” e “gopnik”?

Nel “Dizionario esplicativo della Grande Lingua Russa vivente” del lessicografo e collezionista di folclore russo Vladimir Dahl (la prima edizione risale al 1863-1866), il significato della parola “gop” è indicato come “saltello, salto o colpo”. In un piccolo dizionario del gergo della malavita, “Il linguaggio gergale dei truffatori di San Pietroburgo, conosciuto come ’musica’ o ’lingua delle favole’”, compilato sempre  dallo stesso Dahl intorno agli anni Cinquanta del XIX secolo, il verbo “gopat” significa invece “passare la notte in strada”. 

Bambini di strada. Quello dei minori rimasti senza genitori fu un enorme problema sociale dopo la Guerra civile

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Questo significato non contraddice una versione più popolare dell’origine delle parole “gop” e “gopnik”. Secondo quanto riportato, all’origine della parola ci sarebbe la sigla GOP (ГОП in cirillico), che sta per “Gosudarstvennoe obshchestvo Prizora”, ossia “Società di vigilanza statale” di San Pietroburgo. Alla fine del XIX secolo si trovava in uno degli edifici dell’Hotel Znamenskaja, un tempo alla moda (è l’attuale Hotel Oktjabrskaja), nel centro della città, di fronte alla stazione ferroviaria Moskovskij. Era un orfanotrofio dove venivano mandati i bambini poveri e i giovani delinquenti.

L’Albergo Znamenskaja (oggi Oktjabrskaja). In uno dei suoi edifici ebbe sede a fine Ottocento il GOP, la “Società di vigilanza statale”, poi diventata “Dormitorio cittadino del proletariato” dopo la Rivoluzione

Dopo la Rivoluzione del 1917, l’edificio fu nazionalizzato, ma mantenne la sua funzione e la sua abbreviazione. Anche se ora GOP stava per “Gorodskoe obshchezhitie proletariata”; “Dormitorio cittadino del proletariato”.  Negli anni Venti, tuttavia, non era abitato da lavoratori, ma da bambini di strada. La Guerra civile, le epidemie e diversi anni di grave carestia avevano causato un gran numero di orfani. Gli abitanti di questo dormitorio, divennero noti come GOPniki. Non impiegati nel mondo del lavoro, si dedicavano spesso a piccoli furti, teppismo, rapine e rendevano famigerato il quartiere di Ligovka, dove si trovava il loro dormitorio. 

Dalla piazza della stazione alla periferia

L’area di Lígovka, vicino alla stazione dei treni per Mosca, era la zona più malfamata di Leningrado negli anni Venti del Novecento

All’epoca, Ligovka era considerato il luogo più pericoloso e sinistro di Leningrado. Nelle cronache era spesso teatro di crimini che sconvolgevano l’intero Paese, come stupri di gruppo o brutali massacri di ispettori di polizia. Paulina Onushonok, la prima donna a capo di un dipartimento di polizia dell’Urss, riuscì a sradicare la criminalità da Ligovka. Risolse anche il problema della delinquenza giovanile e dei bambini di strada in città e in campagna: si ritiene che sia stata sua l’iniziativa di istituire, nel 1935, delle sale per bambini nelle sedi della milizia. Lì si svolgeva un lavoro educativo con i giovani delinquenti. 

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Il tipico modo di spostarsi dei bambini di strada e degli sbandati era attaccandosi al tram. Leningrado, 1928

Così Paulina Onushonok riuscì a ripristinare la reputazione di Ligovka e col tempo i gopnik “migrarono” dal centro alla periferia della città, nei quartieri dormitorio. 

Oggi, fortunatamente, è più facile incontrarli nelle barzellette, nella letteratura e nei film che per strada.

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