Amore, gelato e fantasia: Federico, dalla Sardegna alla Russia dove ha aperto una gelateria

Si è trasferito per amore a Rostov sul Don. Doveva fermarsi solo un paio di anni, invece ne sono già trascorsi dieci. Durante questo periodo ha aperto una gelateria e ha scoperto la vera essenza dell’anima russa

Si dice che il gelato sia un concentrato di felicità. Se poi nasce dall’amore, e di amore si alimenta, ecco trovata la quadratura del cerchio. Questa, infatti, è la storia di Federico Abis, partito dalla Sardegna per rincorrere l’amore, e approdato a Rostov sul Don, nella Russia meridionale, insieme alla sua Vlada, moglie e musa ispiratrice, dove ha aperto una gelateria.

Questa fiaba a lieto fine è iniziata 12 anni fa in Sardegna, dove Federico ha conosciuto Vlada Bobrovnikova, giocatrice professionista di pallamano, all’epoca tesserata con la maglia del Sassari. “Allora parlavo pochissimo l’italiano - racconta lei -, e quando Federico mi scriveva correvo dalle mie compagne a chiedere aiuto con la traduzione”. 

Una nuova vita

Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (2021). Vlada Bobrovnikova, a destra, nella partita dei quarti di finale tra Montenegro e Russia

Il grande salto è stato fatto nel 2012, quando Vlada ha ricevuto una proposta di contratto in Russia. Prima l’entusiasmo, poi i dubbi e i timori per un trasferimento così radicale. Ma Federico ha deciso di seguirla. “Non conoscevo quasi nulla della Russia, non avevo neanche mai sentito nominare questa città, Rostov sul don - racconta Federico -. Conoscevo solo gli stereotipi su questo grande Paese: immaginavo che non ci fosse mai il sole e che gli orsi, come i cani, passeggiassero liberi per le strade… E poi sapevo che faceva freddo, molto freddo! A ottobre saranno 10 anni che ci siamo trasferiti in Russia!”. La prima volta, Federico arrivò dalla Sardegna in camper: “Caricai i miei genitori, i miei due cani e i bagagli… Percorremmo più di 5 mila chilometri, e al confine con la Russia ci raggiunse Vlada”. 

Vlada Bobrovnikova

All’inizio la difficoltà maggiore fu la lingua. “Non capivo niente - racconta lui -. Così passavo le giornate in casa, aspettando che Vlada tornasse dagli allenamenti. Dopo un paio di mesi capii che non ce la facevo più: o iniziavo a lavorare, o tornavo in Italia. Così mi misi a studiare il russo, e le cose pian piano iniziarono a cambiare”.

I primi lavori

In un primo momento Federico si mise a lavorare come cameriere in un ristorante italiano della città, con soddisfazioni e frustrazioni. “Mi sembra che in Italia ci sia un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei camerieri. Talvolta è il proprietario stesso a servire i piatti ai clienti. Qui invece il cameriere è visto più come un lavoro per studenti, un’occupazione temporanea.. E l’atteggiamento dei clienti è spesso arrogante. Mi ha stupito che in Russia, nel settore della ristorazione, tutto viene pesato e contato in grammi; in Italia invece non si presta troppa attenzione all’etto: si fa tutto con amore, e anche se si cucina un po’ di pasta in più, non succede niente”. 

Federico, Vlada e la loro figlia Aria nel giorno dell'inaugurazione della gelateria

Ma il vero shock culturale è arrivato al momento della colazione: “Una mattina, entrano nel nostro ristorante due persone che ordinano cappuccino, cognac e carbonara! Ovviamente gli ho chiesto in che ordine volevano essere serviti. Sono rimasto di sasso quando mi hanno detto che volevano tutto insieme! Hanno bevuto il cognac con il cappuccino… e poi hanno iniziato a mangiare la pasta!”. 

La proposta di matrimonio è arrivata a Vienna, in cima alla ruota panoramica. All’epoca Federico e Vlada stavano girando l’Europa in camper, e hanno fatto tappa in Austria. “Finché eravamo sulla ruota panoramica, Federico si è messo a rovistare nella sua borsa… Non capivo perché si agitasse così tanto - rammenta Vlada -. Poi, all’improvviso, ha tirato fuori un anello e mi ha detto ‘Amore, sposami!’. Sono quasi caduta dalla ruota!”. 

Il momento della serenata prima del matrimonio

Gli italiani visti dalle russe

Gli italiani, dice Vlada, sanno come corteggiare le donne. “La notte prima del matrimonio - dice -, io alloggiavo in un hotel in una stradina antica e molto pittoresca della Sardegna. Improvvisamente sento cantare. Mi affaccio al balcone e vedo Federico con alcuni miei amici, una ventina di persone dalla Russia che erano venute per matrimonio, cantando una serenata. Federico è un grande romantico: ancora oggi mi sorprende spesso”.

Una cosa che lui però non riesce proprio a capire, sono le superstizioni russe. “Non ha ancora capito che non si deve fischiare! - esclama Vlada, ridendo -. Ma lui non ne vuole sapere, e continua a fischiettare e a cantare canzoni”. 

Vlada e Federico si sono sposati in Sardegna. Per il giorno del loro matrimonio hanno fatto arrivare da Rostov sul Don la moto

Dopo aver lavorato per un certo periodo alle dipendenze, Federico ha aperto un locale proprio. “Ho inaugurato una gelateria insieme a un’altra coppia di italiani. Ho imparato a fare il gelato e scoperto i segreto del mestiere. Abbiamo lavorato così per 5 anni, poi i miei soci ed io abbiamo preso strade diverse. Ma tutto è andato per il meglio: ora abbiamo un nuovo locale, al Parco della Rivoluzione, dove c'è molta gente e tutti ci conoscono”.  

I successi sul campo da gioco hanno dato grosse soddisfazioni a Vlada, che insieme alla sua squadra ha vinto l’oro a Rio nel 2016 e l’argento a Tokyo nel 2020; ai Campionati del Mondo 2019, poi, ha vinto la medaglia di bronzo e ha investito quel bonus olimpico per aprire la loro prima caffetteria. “Quel budget ci è servito per l’acquisto del locale e la ristrutturazione”, dice Vlada. 

“È molto più facile sbrigare le pratiche burocratiche qui in Russia - prosegue Federico -. Abbiamo aperto il nostro locale in appena 15 giorni. Ma avremmo potuto farlo anche in una settimana, e poi mettere a posto i documenti. In Italia, invece, bisogna prima sistemare le pratiche burocratiche, e questo processo può richiedere mesi!”.

Ormai sono trascorsi 10 anni da quando Federico si è trasferito in Russia. E adesso ammette di sentirsi molto più russo: “Al volante sono diventato russo al 100% - scherza -, guido come un russo locale! E ho iniziato pure a mangiare la zuppa okroshka!”. 

Federico, Vlada e la loro figlia Arja

Difficile, secondo lui, descrivere il carattere russo: “Ogni persona è molto diversa - dice -. Vlada, ad esempio, ha un carattere simile a quello degli italiani: è molto emotiva, sempre allegra. Gli altri russi che conosco invece sono più pacati. Sono venuto in Russia per starci due anni, e invece ne sono già passati dieci! La nostra attività sta crescendo, e io sto creando sempre più gusti di gelato per i golosi di Rostov sul Don; ad esempio, avete mai assaggiato il gelato al gorgonzola? O alla lavanda? È bello osservare la reazione delle persone che lo provano per la prima volta. È in quei momenti che ho la sensazione di aver fatto la scelta giusta ad essere rimasto qui”. 

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La versione completa di questo articolo è stata originariamente pubblicata sulla rivista “Нация/nationmagazine.ru” 

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