Queste bambole dell’orrore sono delle vere e proprie opere d’arte

Nina Ippolitova
Sono realizzate interamente a mano e vengono vendute in tutto il mondo. La storia della giovane artigiana di Samara che ha lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla loro realizzazione

Un corpicino fragile con la pelle pallida, un abito da sposa strappato, un viso sfregiato e sinistri occhi sporgenti. Lei è Angie, una bambola ispirata al videogioco Resident Evil Village; a ottobre 2021 una foto di Angie è stata postata su Instagram nientepopodimeno che dal chitarrista dei Guns N' Roses, Slash. La bambola è opera di Anastasia Vin, un'artista e cosplayer 28enne di Samara.

“[Slash] mi ha seguito a lungo su Instagram, e mi ha addirittura scritto che gli piacciono i miei lavori”, ha detto Anastasia.

La sua passione per il disegno l’accompagna fin da bambina: ha frequentato la scuola d'arte e nel tempo libero realizzava bambole con qualsiasi cosa le capitasse a tiro.

“Ricordo come, dopo aver visto ‘I pirati dei Caraibi’, ho modellato i personaggi principali con la plastilina. E per aggiungere colore, ho preso in prestito il fondotinta di mia madre. Non ne era molto contenta”, ricorda Anastasia.

I suoi genitori hanno insistito perché lasciasse la pittura e trovasse una “professione più prestigiosa”. Seguendo il loro consiglio, Anastasia ha quindi studiato ingegneria e per diversi anni ha lavorato in quel settore. Ma le vecchie abitudini sono dure a morire, e così ha continuato a occuparsi di cosplaying, pittura e burattini anche durante gli studi e nel tempo libero dal lavoro.

“All'università ero una fan dei My Chemical Romance. Una volta il gruppo è venuto a Mosca e sono riuscita a incontrarli in una sessione di autografi, dove ho presentato loro delle bambole che avevo fatto a loro immagine e somiglianza. Erano state messe insieme con dei materiali riciclati”, dice l'artista.

Le foto dei suoi lavori raccolgono moltissimi commenti positivi sui social network. Un successo inaspettato, che l’ha spinta a lasciare il lavoro per dedicarsi al 100% alla sua passione: costruire bambole. E adesso questo hobby si è trasformato nella sua principale attività.

“Ricordo di aver messo la bambola su Etsy e di averla venduta subito. Ero stupita. A quel tempo, ero molto disillusa dal mio lavoro diurno. Era molto stressante e ho iniziato ad avere degli attacchi di panico. Inevitabilmente me ne sarei andata. Se non fosse stato per le bambole, avrei scelto un altro settore”, ammette.

Anastasia ha perfezionato le sue tecniche grazie a dei corsi online; e se all’inizio realizzava bambole con del filo metallico, adesso usa materiali e tecniche più complesse. 

Il processo di creazione richiede ad Anastasia da una settimana a due mesi di tempo, a seconda delle dimensioni e della difficoltà dell’opera.

Prima disegna uno schizzo, poi progetta le parti mobili del corpo e le modella con l'argilla, che poi cuoce. Dopo di che le rifinisce e le leviga. Cuce a mano tutti i vestiti, li invecchia con la vernice, poi veste la bambola e la trucca.

“La modellazione è la parte più difficile, quella che richiede più tempo - spiega -. Prima di dipingere, nella fase di levigatura, tutti i dettagli devono corrispondere all'abbigliamento e alla colorazione. Anche l'assemblaggio della bambola può richiedere molto tempo. Dipingere, invece, è un piacere: è la parte migliore del processo”.

Ogni bambola viene confezionata in una scatola a forma di bara con un coperchio decorato; a seconda della complessità, costa dai 130 ai 1.000 dollari.

Il 70% dei suoi clienti vive negli Stati Uniti. Le bambole godono di un certo successo anche in Francia, Italia, Gran Bretagna e altri paesi europei, così come in Indonesia, Australia e Canada.

“La maggior parte dei miei clienti sono adulti o adolescenti che collezionano bambole per hobby e ne hanno già molte altre. Tra gli acquirenti ci sono fotografi, musicisti, gente comune, ma anche studenti che non hanno ancora scelto una professione. Alcuni ordinano le bambole come regalo”, spiega Anastasia.

Quasi tutte le sue bambole sono macabre, spesso ispirate ai personaggi dei film dell’orrore o ai videogiochi. Tra le sue fonti d’ispirazione ci sono Guillermo del Toro, Tim Burton e Stephen King.

“Ho sempre preferito un'estetica dark. La maggior parte dei miei vestiti sono neri. E le bambole sono un po' come me - dice -. Ma chi lo sa, in futuro potrei spaziare di più”. 

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