Cinque territori che appartengono alla Russia pur trovandosi fuori dai confini nazionali

Barentsburg, Russian settlement in Svalbard, Norway

Barentsburg, Russian settlement in Svalbard, Norway

Legion Media
Una piccola porzione di terreno in Svizzera, un gelido villaggio artico in Norvegia... Questi luoghi sono ufficialmente di proprietà russa. Ma nessuno di loro si trova nella Federazione!

1 / Una città e un cosmodromo in Kazakhstan  

Bajkonur è una città nel sud del Kazakhstan, dove si trova il famoso cosmodromo usato dalla Russia per tutte le sue missioni spaziali. Il governo russo ha preso in affitto sia il cosmodromo che i territori circostanti, “appropriandosi” di questo luogo fino al 2050, anno in cui scadrà il contratto. Questo territorio ha ottenuto infatti lo status ufficiale russo di città di importanza federale: qui sono in vigore le leggi russe e la moneta russa; anche i cartelli stradali sono in russo, e ancora oggi sulla piazza centrale svetta il busto di Vladimir Lenin. 

I cosmonauti sovietici di ritorno dallo spazio atterravano al Bajkonur molto prima che la città e il cosmodromo diventassero di proprietà del Kazakhstan con il crollo dell’URSS. Il contratto di affitto tuttora vigente è stato firmato nel 1994: per poter utilizzare questa porzione di territorio, la Russia paga un canone di 200 milioni di dollari all’anno!

Si può accedere alla città solo con un permesso, che non è poi così difficile da ottenere, anche per uno straniero: basta ricevere un invito da un residente o inoltrare la richiesta attraverso un tour operator. I tour a Bajkonur costano una fortuna, perché comprendono anche lo “spettacolo” del lancio di un razzo: 95.000 rubli (circa 1.300 dollari) per i russi e circa 5.800 dollari per gli stranieri.

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2 / Una roccia in Svizzera con una croce di pietra

Questa proprietà russa, acquisita alla fine del XIX secolo, è di soli 495 metri quadrati e si trova sulle Alpi svizzere. Nel 1799, il generale Suvorov partì per la Svizzera insieme alle forze della coalizione austriaca; sul passo del San Gottardo i russi persero 2.000 uomini! L'obiettivo di cacciare i francesi dalla Svizzera non fu mai raggiunto e l'esercito dovette ritirarsi a causa delle pesanti perdite. Gli storici, tuttavia, sono dell'opinione che la fallita campagna militare portò ai russi più fama e onore di molti altri interventi militari.

Diversi secoli dopo, probabilmente ricordando l’impresa sul passo del San Gottardo, la comunità svizzera di Lucerna cedette alla Russia i diritti di un terreno sulle Alpi per permettere la costruzione di un monumento russo, eretto nel 1898 dal principe Sergej Golitsyn. È interessante notare che lo stesso governo svizzero non era al corrente di questa iniziativa e la notizia si diffuse solo negli anni '70.

3 / Un insediamento in Norvegia

La comunità mineraria russa di Barentsburg esiste come parte del trattato di Spitsbergen del 1920, secondo il quale ogni paese partecipante (sono più di 50) ha il diritto di condurre varie attività sull'arcipelago. Tuttavia, i privilegi oggi sono sfruttati solo dalla Russia. 

L'URSS possedeva tre insediamenti, due dei quali sono stati abbandonati dopo la fine della produzione di carbone. L'unico esistente ancora oggi funziona con i sussidi governativi. 

Lì vivono circa 400 persone: si tratta di russi che non hanno bisogno di un visto. La gente arriva principalmente per lavorare a turno. Nel frattempo, negli ultimi anni ha iniziato a svilupparsi il turismo. E per sentirsi davvero a casa, i russi hanno persino installato un obelisco di origine sovietica, sul quale svetta la scritta “Il nostro obiettivo è il Comunismo”. In questo villaggio si contano una scuola, un museo, un asilo, alberghi e ostelli, un canile per cani da slitta e un centro di sviluppo. 

4 / Un centro russo a Parigi

Nel 2010, la Russia ha battuto il Canada e l'Arabia Saudita nella corsa all’acquisto di un terreno sulle rive della Senna, proprio accanto alla Torre Eiffel, pagando 75 milioni di euro (circa 100 milioni di dollari all'epoca). 

L'area del Branly Embankment misura 4.245 metri quadrati ed è stata progettata dall'architetto Jean-Michel Wilmotte. Il complesso ospita la cattedrale ortodossa della Santa Trinità, un centro espositivo, una scuola, un edificio amministrativo della diocesi, una sala concerti e un alloggio per i sacerdoti. Legalmente, il terreno appartiene all'ambasciata russa, quindi il territorio gode di immunità diplomatica. 

5 / Le rive del Giordano e il sicomoro di Zaccheo

Nel 2008 la Russia ha riacquistato la proprietà di tre terreni a Gerico, in Cisgiordania, sulla riva occidentale del fiume Giordano: erano stati acquisiti nel XIX secolo da dei sacerdoti russi grazie ad alcune donazioni. Ma i terreni sono passati di mano in mano più volte, e per un certo periodo sono stati posseduti anche dal presidente della  Società Imperiale Ortodossa di Palestina (una ONG scientifico-umanitaria creata in Russia). Alla fine, dopo la morte dell'ultimo presidente, registrare questo territorio come appartenente alla Russia si è rivelato piuttosto problematico e la questione è stata risolta solo un secolo dopo. 

Questo territorio di 12.000 metri quadrati ospita, tra le altre cose, un luogo sacro ai cristiani: il sicomoro di Zaccheo. Il Vangelo di Luca afferma che l'albero fu il luogo dell'incontro tra Gesù e il pubblicano Zaccheo.

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