Dalle divise militari ai jeans: com’è cambiata la moda maschile nella Russia del XX secolo

Lifestyle
ALEKSANDRA GUZEVA
Le trasformazioni storiche hanno portato grossi cambiamenti anche nella moda dell’epoca. Ecco com’erano e come si vestivano gli uomini che hanno combattuto, difeso e ricostruito il paese

Austeri ed eleganti, o dignitosi in tutta la loro semplicità. L’aspetto degli uomini nella Russia di inizio ‘900 era ovviamente ben diverso rispetto ai canoni estetici che si imposero nei decenni successivi. Contadini, mercanti, nobili e militari: ecco com’erano gli uomini russi all’inizio del secolo scorso. 

Con l’arrivo del potere sovietico, i nobili persero titoli e fortune; ebbe inizio una guerra civile estenuante, poi il terrore rosso, quindi un breve periodo di nuove politiche economiche e relativa libertà. In quel momento si incrociavano per strada molti militari, ma anche signori distinti, elegantemente vestiti.

Con la salita al potere di Stalin iniziò l’epoca della collettivizzazione e dell’industrializzazione, così come una delle pagine più tristi del periodo sovietico: i gulag. I fotografi iniziarono a immortalare i grandi cantieri; gli operai e gli agricoltori delle fattorie collettive divennero i protagonisti principali delle cronache di quel periodo. 

Gli anni ‘40 si rivelarono un decennio funesto per il paese: la guerra, l’intensificarsi delle repressioni, la fame, le deportazioni, le durissime condizioni di vita. Gli uomini indossano prevalentemente l’uniforme militare, giacche e cappotti.

Negli anni ‘50, con la fine della guerra, si torna pian piano a una vita normale. Le uniformi militari vengono sostituite da costumi più austeri. Gli uomini tornano a svolgere lavori normali.

Gli anni '60 sono associati al disgelo dopo il duro regime stalinista. È il periodo dei samizdat che aprono le porte alla letteratura proibita, di nuovi sorrisi, di un ritorno alla vita. 

Gli anni ‘70 sono gli anni degli stilyagi, della controcultura sovietica, dei pantaloni a zampa e delle acconciature eccentriche. 

Negli anni ‘80 si inizia a respirare aria di libertà: sono gli anni degli hippie, delle Olimpiadi, degli occhiali giganti e dei baffi alla Freddie Mercury. 

Gli anni ‘90 portano con sé una grossa rivoluzione: crolla l’Unione Sovietica, nasce un nuovo paese, si aprono le porte verso l’Occidente. Arrivano i jeans e la moda dall’estero.