Il “tè russo”: la strana storia dell’infuso amato e gustato all’estero, ma sconosciuto in Russia

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I russi sono grandi amanti del tè: lo bevono a tutte le ore e vantano un grosso assortimento di miscele. Ma esiste una varietà “russa”, molto amata in paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, curiosamente sconosciuta in patria

I russi sono grandi amanti del tè. Possono berne fino a 10 tazze al giorno senza battere ciglio! E la varietà di tè offerta, anche nei negozi più piccoli, è sbalorditiva: tè in foglie, in bustine, nero, verde, fruttato… tutti a loro volta suddivisi in decine di altre varietà. Ma c'è una cosa che nessun negozio russo ha mai venduto: il famoso "tè russo", popolare in molti supermercati occidentali.

Le origini del “Russian Earl Grey”

Mentre in Russia si vende una varietà di tè chiamata “English Earl Grey”, in Europa si trovano curiose confezioni di “Russian Earl Grey”: un tè prodotto da grandi brand come Lipton, Twinings e altri ancora. In cosa consiste la differenza?

Si ritiene che i tè aromatizzati non si sposino bene con il limone, in quanto coprirebbe gli aromi con i quali è stato infuso il tè originale.

L’Early Grey è una varietà aromatizzata con l'olio estratto dalla profumata scorza del bergamotto, e l’eventuale aggiunta di latte o limone rischia di rovinarne il delicato sapore. Ma ai russi ciò non importa molto, e per questo vi aggiungono spesso una fetta di limone. Una tendenza diventata via via sempre più popolare, fino a quando ci si è resi conto che vi è una fascia di acquirenti a cui piace questo mix di sapori. Ed è così che il "Russian Earl Grey" è arrivato sul mercato. 

In generale, i russi sono dei grandi fan del tè al limone, a differenza di altre culture che preferiscono solo la scorza o, al massimo, una spruzzata di succo. E, a quanto pare, proprio nella Terra dei Cremlini avrebbe avuto origine l’abitudine di infilarne nella tazza un’intera fetta.

I limoni sono apparsi nell'Impero russo grazie a Pietro I, che li ha portati dall'Europa all'inizio del XVIII secolo. In un primo momento il frutto veniva coltivato a Oranienbaum, residenza della casa imperiale russa situata sul golfo di Finlandia a Lomonosov, a ovest di San Pietroburgo, e nei frutteti degli aristocratici. In seguito, gli alberi hanno iniziato a spuntare anche in provincia, e al giorno d’oggi non sorprende trovare alberi di limoni nelle dacie o più semplicemente sui balconi delle case. 

All’epoca il raccolto non era abbondante: appena 10-15 limoni all’anno, sufficiente però per il fabbisogno di una famiglia. 

Ma la storia di come questo paese sia diventato la patria del tè al limone è ben più curiosa, e ha a che fare con… le cattive strade! La gente si è infatti accorta che qualche fettina di limone poteva fare miracoli per il mal d’auto, come confermato anche al giorno d’oggi, ed è così che il frutto è finito nell’infuso. 

Il “Russian Caravan”

Un altro tipo di tè "russo" molto popolare è il "Russian Caravan", che deve il proprio nome ai commercianti russi che lo portavano dalla Cina. Si tratta di una miscela di tè nero con un caratteristico sapore affumicato.

La leggenda narra che durante il lungo viaggio (che durava più di un anno), il tè veniva infuso con l'aroma dei falò con cui i commercianti si scaldavano di notte. In realtà, l'aroma proviene dalle foglie di keemun (un tè nero cinese, molto conosciuto: il "Russian Caravan" infatti non è altro che una miscela di keemun, oolong e lapsang souchong, tutte varietà di tè cinese). Le foglie di keemun gli conferiscono sia il suo sapore affumicato che la sua tonalità brunastra. Oggi è venduto dai brand Twinings e Stash Tea.

Un tè russo con un passato francese

Uno dei tè "russi" più popolari al mondo è prodotto dal marchio Kusmi, fondato nel 1867 da Pavel Kuzmichev, un genio della miscela dei tè. Le foglie venivano acquistate in Cina, mentre la miscelazione avveniva nelle sue case da tè in Europa. 

Il tè più famoso di Kuzmichev fu il "Principe Wladimir", creato in onore del 900° anniversario della nascita del principe. Dopo la morte di Kuzmichev, avvenuta nel 1908, subentrò suo figlio, Vyacheslav, che a Londra inaugurò alcune sale da tè per soddisfare i palati dei clienti con le nuove miscele "Regina Vittoria" e "Castello di Windsor". L’azienda infine si stabilì definitivamente a Parigi poco prima dello scoppio della Rivoluzione russa del 1917. 

Kusmi riuscì a creare un vero e proprio impero, con sedi in Germania, Stati Uniti e Turchia. Il figlio Konstantin, però, non si rivelò un imprenditore di successo come Vyacheslav, e nel 1972 finì per vendere l’azienda, sull'orlo del fallimento, per pochi spiccioli.

Negli ultimi anni il marchio ha cambiato diversi proprietari, fino a quando, nel 2003, è stato acquistato dai fratelli Oreby, che si occupano di caffè e bevande a base di tè. Gli Oreby hanno deciso di ripristinare la gloria dei Kusmi, ed è proprio grazie a loro che oggi possiamo trovare questo tè sugli scaffali dei supermercati… tranne che in Russia! 

Sapete perché in Russia si beve il tè a tutte le ore? Ve lo abbiamo spiegato qui

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