Uno dei primi punti in programma quando si visita un Paese straniero dovrebbe essere quello di non infastidire le persone che ci vivono.
Quando mi ero trasferito da qualche mese in Russia, una mia amica venne a trovarmi. Andammo in un ristorante dove pranzavo spesso. Nel giro di un minuto ero già terribilmente imbarazzato. La mia amica si sedette e iniziò a chiacchierare come una mitragliatrice a voce altissima. Parlava di tutto quello che le passava per la mente: il tempo, le macchine, il cibo, la sua vita sessuale, la sua famiglia, il suo cane, la vita, l’universo… Quando finalmente dovette fare pipì, mi lasciò lì in una sorta di vuoto della sua ingombrante rumorosità.
I camerieri, con cui sarei diventato sempre più amico nel corso dei mesi, mi fissavano torvi dal bar. Chi sedeva a un paio di tavoli accanto, dove tutti parlavano piano, mi lanciava occhiate di rimprovero. Persino dall’altra parte della sala, notai segni di fastidio. Con chiunque mi guardasse negli occhi, cercavo di stringere le spalle, mostrando di prendere le distanze e di far capire che mi sentivo in colpa per tutto quel casino, ma il danno era stato fatto. Ormai anche io ero, per associazione, un odioso rumorosissimo americano.
Cerco sempre di evitare questo cliché ogni volta che vado all’estero. E non importa da quanto tempo vivo in Russia, sono comunque un ospite, qui. Quando sei un ospite, dovresti rispettare i padroni di casa. Ho contattato diversi russi per discutere di quali abitudini dei turisti stranieri li infastidiscano di più. Ecco cosa ho imparato e cosa posso consigliarvi:
Se misurassero il suono proveniente da diversi Paesi del mondo, la Russia sarebbe uno di quelli con meno decibel. Questo non vuol dire che non capiti di fare un po’ di casino, solo che i russi sembrano capire bene la velocità impiegata dal suono per passare dalla bocca alle orecchie, e paiono agire di conseguenza, sapendo moderarsi. Come straniero puoi ignorare la regola del non parlare ad alta voce e non avere mai molti problemi, ma solo perché ti tollerano.
Come sottolinea Julia, che ha vissuto a lungo a Mosca: “I russi, in generale, sono più tolleranti verso gli stranieri che verso i compatrioti. Ad esempio, un paio di volte, io e i miei amici siamo stati rimproverati in treno perché ridevamo a crepapelle, ma se fossimo stati stranieri, la gente lo avrebbe accettato più facilmente”.
Ma meglio essere “tollerato” o educato? Abbassa la voce!
Questo è un malinteso molto diffuso tra i turisti di lingua inglese. Parlare di oscenità e avere conversazioni maleducate in luoghi pubblici non è molto saggio. Molti russi parlano bene l’inglese e altri lo capiscono, anche se non si sentono sicuri nel parlarlo.
Ancora più antipatico è quando i turisti presumono che nessuno nei negozi li capisca. Come racconta Marija, che lavorava in una libreria nei giorni del Campionato del mondo di calcio del 2018, che si è disputato in varie città russe:
“I clienti stranieri spesso ripetevano le loro richieste mentre stavo già cercando ciò che volevano. E ripetevano ogni singola parola, facendo proprio lo spelling!”
Gli americani sono spesso sorpresi da questo, ma molti Paesi non sono così ossessionati dal discutere di politica in ogni occasione. Ero in Russia ai tempi delle elezioni americane del 2016, e con un altro ragazzo americano ne parlavamo senza sosta, e i nostri amici russi erano disperati: “Ma la fate finita!? Ma davvero la politica vi appassiona così tanto? Perché la prendete così sul personale?”
È vero. Lo facciamo. Gli americani sostengono la loro parte politica come se stessero difendendo i loro migliori amici. Non tutti nel mondo sono così, e in particolare in Russia è considerato estremamente scortese chiedere a chi non si conosce bene cosa ne pensa di qualche tema politico: “Allora, cosa ne pensi di Trump? E di Putin? E della questione ucraina?”, e così via.
“Evitate di discutere di politica”, afferma Evgenija.
“Ogni genere di chiacchiere politiche con i turisti di solito finisce male. Spesso perché le persone tendono a incolpare i russi nel loro insieme di molte cose. E a chi piacerebbe essere incolpato delle ingerenze nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti / della Brexit / degli avvelenamenti in Gran Bretagna / dello scandalo del doping / della brutalità della polizia… Le persone ne sono stanche. La maggior parte dei russi non si sente responsabile di tutto quello di cui è accusato il Paese. Proprio come chiunque altro cittadino in qualsiasi altro Stato. È come incolparci degli incendi nelle foreste siberiane se chiediamo a qualcuno un accendino per fumarci una sigaretta”, osserva Julia G.
Daria trova fastidiose le domande sulla politica dopo che una volta le è stato chiesto: “Perché avete attaccato l’Ucraina?”. E non tollera il refrain: “Cosa ne pensi di Putin?”
In generale, il fastidio non è tanto verso la politica quanto verso la gente che rigurgita acriticamente le mezze verità dai media occidentali che accusano pesantemente la Russia senza mai fornire la storia completa o l’altra faccia della medaglia.
Aleksandr, di San Pietroburgo, trova inappropriato criticare i russi, specialmente quando sei straniero: “Anche i russi più politicamente progressisti e critici nei confronti del governo, nel loro profondo hanno la loro identità russa, e potrebbe farli arrabbiare una critica proveniente da altri, da non russi”.
Non ho mai visto adolescenti russi per strada con un cartello con su scritto: “Free Hugs” (“Abbracci gratis”), come capita spesso in America e in altri Paesi occidentali. Questo non vuol dire che l’abbraccio sia disapprovato, è solo che quando si tratta di estranei, lo spazio personale è essenziale. A parte dare la mano agli uomini (suggerimento: toglietevi il guanto per farlo), i russi apprezzano tenere le distanze. Cercate di limitarvi se siete una di quelle persone che ama abbracciare e toccare l’interlocutore. In Russia queste cose sono viste male. E dimenticate completamente i baci sulle guance.
“A volte gli stranieri pensano che i russi si bacino sulla guance quando si incontrano, e provano a salutarli così. Sappiamo che in altre culture è normale, ma per noi è estremamente imbarazzante e cercheremo di sfuggire”, afferma Daria.
“Ai russi non piace essere toccati dagli estranei. Voglio dire, a volte sono necessarie le strette di mano, ma altri tocchi sono sempre imbarazzanti”, aggiunge Sonja.
In alcune culture, tra cui gran parte di quelle occidentali, un certo grado di insincerità e di ipocrisia è una norma accettata a livello sociale. Spesso in Russia, non è così. Non si usa per esempio sorridere alle persone solo per gentilezza. Anzi.
“Non sorridete agli estranei. Può essere considerato un comportamento aggressivo”, avverte Evgenija.
Ci sono molti diversi tipi di persone che ho incontrato in Russia, ma in tre anni, onestamente, posso dire che non ne ho ancora incontrato uno che definirei “frizzante”. Molti russi si arrabbiano se sei disonesto e ancor di più se tratti la loro onestà assolutamente senza filtri come un attacco personale o una mancanza di tatto. Soprattutto per quanto riguarda le questioni sociali, i russi ti spiattelleranno quasi sempre in faccia quello che pensano, pane al pane e vino al vino, senza preoccuparsi troppo che tu possa offenderti.
Se sei una di quelle persone che si offende facilmente, e se il tuo modello di rapportarti agli altri è “falso e cortese”, la Russia non è il Paese che fa per te. Ed è per questo motivo che i russi godono di pessima reputazione nei circoli liberali. Molti russi sono molto più democratici di quanto non sembri dal loro modo secco di affrontare il dibattito, e non hanno paura di ammettere quando non capiscono qualcosa. Se ti offendi, dipende da te.
Tutti questi sono solo suggerimenti. Alla fine, la Russia è molto accogliente e tollerante nei confronti dei comportamenti dei turisti. Fintanto che sei educato e gentile con le persone che incontri, puoi anche infrangere tutte queste regole e non avere nessun problema. Buon viaggio!
“Che il tempo si fotta!”. Perché i russi non amano fare due chiacchiere di cortesia
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