Sei cose made in Urss che i russi usano ancora oggi

Vladimir Smirnov/TASS
Con il crollo del comunismo, molti dei prodotti sovietici sono spariti, spodestati dai loro sostituti occidentali e capitalistici. Ma qualcosa ha resistito, e ora c’è un gusto rétro a usare quei cioccolatini, quel profumo, quella borsa…

Podstakannik (portabicchiere)

Questo modo di servire il tè nei treni a lunga percorrenza di solito affascina i turisti stranieri. L’addetto al vagone lo versa in un bicchiere sostenuto da un portabicchieri metallico che si chiama in russo podstakannik.

Il podstakannik protegge il vetro dalla rottura ed evita a chi beve si bruciarsi le dita. I primi modelli comparvero prima della Rivoluzione del 1917, ma l’oggetto divenne particolarmente popolare in epoca sovietica, e fu usato dal governo a scopi di propaganda.

Abili artigiani incisero una varietà di soggetti socialisti sui podstakannik, e ci furono edizioni speciali dedicate al compleanno di Lenin, alle città sovietiche e ai congressi del Pcus.

Oggi un podstakannik può recare il nome di un treno, ad esempio il famoso Freccia rossa che collega Mosca e San Pietroburgo, oltre al logo delle ferrovie russe, simboli delle città, immagini di luoghi famosi e persino loghi aziendali (le ditte li usano non di rado come regalo per dipendenti e clienti).

Cioccolatini Mishka na severe

Nel 1939, la fabbrica di dolciumi Krupskaja di Leningrado (oggi San Pietroburgo) iniziò a produrre cioccolatini ripieni di noci, chiamati “Mishka na severe” (“L’Orsetto al Nord”). Durante l’assedio di Leningrado la fabbrica sostituì alcuni ingredienti, ma non fermò la produzione.

La famosa immagine dell’orso bianco sull’involucro è stata progettata dall’artista Tatjana Lukjanova, ed è stata utilizzata fino al 2010, quando è entrato in uso un nuovo disegno. Ma a molti russi il restyling non è piaciuto. Così oggi le caramelle sono disponibili in confezioni vecchie e nuove, in modo che i consumatori possano scegliere.

Profumo Krasnaja Moskvà

Secondo la leggenda, questo profumo fu creato per l’imperatrice Maria Fedorovna, madre di Nicola II, ultimo imperatore di Russia. In epoca sovietica, il “Krasnaja Moskvà” (“Mosca Rossa”) divenne un profumo molto ricercato, usato in occasioni speciali.

“Eleganza” è la parola che una volta le donne usavano per descrivere questa forte fragranza floreale. Alcuni dicono ancora che la fragranza sia ricca e splendida, anche se ora è accessibile per ogni donna e non una rarità come in passato. In media, il Krasnaja Moskva costa oggi circa 500 rubli (7,20 euro).

Molte giovani lo considerano troppo antiquato e tagliente, ma alcune lo comprano per curiosità o nostalgia, anche se non per un uso regolare. 

I rompighiaccio nucleari

L’Urss è stato l’unico Paese al mondo a costruire una flotta di rompighiaccio a propulsione nucleare. La prima imbarcazione del genere, la Lenin, fu varata alla fine degli anni Cinquanta e fu la prima nave civile ad energia atomica. Il Lenin è stato progettato per le spedizioni artiche e ha percorso oltre 82.000 miglia nautiche durante i suoi 30 anni di servizio.

Altri famosi rompighiaccio sono l’Urss, il Russia, il Sibir, lo Jamal e il 50 Let Pobedy (“Cinquant’anni dalla vittoria”). Quest’ultimo è stato a lungo il più grande rompighiaccio del mondo e naviga ancora nell’Artico. Guidare convogli commerciali è il compito chiave del 50 Let Pobedy, ma più volte all’anno conduce anche crociere. Gli ospiti hanno accesso a ristorante, piscina, sauna e persino biblioteca. L’avventura è costosa, tuttavia; il prezzo si aggira sui 20 mila euro a persona.

La maggior parte dei rompighiaccio dell’era sovietica è arrivata alla fine del suo servizio, ma alcuni anni fa il governo russo ha investito in nuovi rompighiaccio. L’Arktika, attualmente il più grande al mondo, è stato messo in acqua nel 2016, ma la consegna finale è prevista solo nel 2019. 

Champagne sovietico

L’idea alla base della creazione del vino spumante dell’Urss quella era di rendere l’alcol di qualità accessibile ai cittadini sovietici (qui la storia). Il metodo tradizionale di produzione dello champagne attraverso la lunga fermentazione in bottiglia era troppo costoso. Pertanto, l’Unione Sovietica mise a punto il proprio metodo, con la fermentazione in speciali serbatoi. Ciò ha reso il processo di produzione molto più breve e ha ridotto i costi. Lo shampanskoe sovietico divenne così rapidamente popolare, per non parlare della sua obbligatoria presenza durante le celebrazioni del Capodanno, ai matrimoni e in altre occasioni speciali.

Nonostante il crollo dell’Urss, lo spumante locale ha mantenuto un suo forte appeal in Russia, ed è ora esportato. Il nome ufficiale della bevanda è Sovetskoe Shampanskoe (Champagne sovietico), mentre la versione per l’esportazione si chiama Vino Frizzante Sovietico. La Russia ha discusso per anni con la Francia sul diritto di lasciare la parola “champagne” scritta in cirillico sulle bottiglie, ma non è stato raggiunto un accordo definitivo. 

Sacchetto di corda

La parola russa per la “borsa di corda” è “avoska” e potrebbe essere letteralmente tradotta come “borsa-nel-caso-in-cui”. La parola “avos” esprime una sottile speranza di fortuna, lasciata al caso, al destino, e in Urss, dove c’era carenza di molti beni, il nome aveva perfettamente senso. Stava in tasca e poteva essere utile nel caso in cui, a sorpresa, si trovasse qualcosa nei negozi. La borsa sembra una rete, e tutto ciò che è dentro è visibile ai passanti. Ma i sovietici erano abituati alla mancanza di privacy.

Quando le borse di plastica sono diventate disponibili negli anni Novanta, l’avoska ha perso la sua popolarità, ma di tanto in tanto si può ancora vedere nelle strade. Almeno è più rispettosa dell’ambiente, e in questo senso era molto più avanti nei tempi.

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