Diversi anni fa, una società americana mise in commercio insoliti lecca lecca al sapore di Coca-Cola e a forma di testa di Lenin. Nonostante l’ironia, la caramella copiava il disegno di dolciumi sovietici con impresso un ritratto di Lenin realmente venduti in Russia.
Dopo la Rivoluzione del 1917, gli sfarzosi dolci della Russia zarista, venduti in eleganti involucri o bellissime scatole di latta, furono sostituiti con delizie sovietiche in confezioni semplici, molti dei quali portavano immagini di politici. I volti di Lenin e dei suoi compagni Feliks Dzerzhinskij, Jakov Sverdlov e di molti altri bolscevichi divennero in poco tempo noti a bambini e golosi, grazie a questi deliziosi esempi di propaganda.
Oggi, questi dolciumi sono ancora disponibili sul mercato. Eccone alcuni, che potete portare come souvenir sovietico ad amici e familiari o mangiare voi stessi.
Tartufi di cioccolato artigianali “Ilich”
Un’edizione commemorativa del tartufo “Ilich” raffigura il leader della Rivoluzione d’Ottobre, Lenin (“Ilich” era il su patronimico), in occasione del Centenario della Rivoluzione. Sono confezionati in una bella carta rossa, con un ritratto di Lenin e le date “1917-2017” impresse in oro. I tartufi sono fatti di cioccolato fondente, estratto di vaniglia del Madagascar e vodka “Tsarskaja Zolotaja”, ma non costano poco: 2.569 rubli al chilo (36,70 euro).
Busto di Lenin di cioccolato
Questo è davvero un pezzo unico della storia sovietica. Potete ordinare un busto di Lenin, del peso di 500 grammi o di un chilo, di cioccolato bianco o scuro. L’internet russo è pieno di offerte simili. Costano rispettivamente 500 e 1.000 rubli (7,20-14,40 euro). Sensibilmente meno del busto di Bred Pitt (9.000 rubli; 129 euro).
“Feliks di ferro” di cioccolato
Feliks Dzerzhinskij, uno dei più stretti collaboratori di Lenin, guidò la Cheka, la “Commissione straordinaria”, ovvero la prima polizia segreta della Russia dei soviet, fin dal 1917. Non solo lottò contro il Terrore Bianco, ma contribuì anche a rimettere in piedi ponti e ferrovie del Paese. Oggi potete assaggiare un busto di “Feliks di Ferro”, come era soprannominato per la sua dedizione alla causa bolscevica, realizzato in cioccolato fondente, bianco o al latte, al prezzo di 680 rubli (9,75 euro).
Cioccolatini “San Pietroburgo serale”
I dolci “Vechernij Peterburg” (“San Pietroburgo serale”) vengono prodotti nella fabbrica, fondata nel 1938, intitolata a Nadezhda Krupskaja, la moglie di Lenin.
La scatola è illustrata con la Colonna di Alessandro e il Palazzo d’Inverno sullo sfondo. Nella notte del 25 ottobre 1917 (calendario giuliano) i bolscevichi assalirono con successo il palazzo di Pietrogrado (ora San Pietroburgo), dove si trovava il governo provvisorio. Qui la storia di come andarono davvero le cose.
Cioccolatini “Aurora del nord”
L’incrociatore Aurora divenne uno dei simboli più riconoscibili della Rivoluzione d’Ottobre, ed è oggi un museo galleggiante sulla Neva. Sparò il colpo a salve che servì da segnale per assaltare il Palazzo d’Inverno.
I cioccolatini con la nave rivoluzionaria sulla confezione sono anch’essi prodotti dalla fabbrica Krupskaja. Hanno un ripieno morbido a base di latte al gusto di arancia, con frutta secca macinata, alcol e frutta candita, ricoperto di croccante cioccolato.
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