Cosa vuol dire il proverbio russo “Non è sempre Maslenitsa per un gatto”?

Kira Lisitskaya (Foto: Komsomolskaya Pravda/Global Look Press; Pixabay; Unsplash)
I russi sono appassionati di proverbi, che utilizzano magistralmente in diverse situazioni. Eccone uno davvero curioso

Posso giocare ancora con i videogiochi? - No, caro, non è sempre Maslenitsa per un gatto. 

Perché non ricevo più la paghetta? - C’è crisi finanziaria, non è sempre Maslenitsa per un gatto. 

Ecco alcuni esempi di come viene usato il proverbio russo “Non è sempre Maslenitsa per un gatto”: significa che tutte le cose buone, prima o poi, finiscono. 

Come è nata questa espressione?

In russo suona così: “Не все коту масленица" (Ne vsyo kotu maslenitsa). Non è sempre Maslenitsa per un gatto. Come abbiamo raccontato qui, la Maslenitsa è una festa popolare slava che celebra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, a suon di scorpacciate di pancake. I russi festeggiano questa ricorrenza in modo grandioso: le celebrazioni durano un’intera settimana e sono accompagnate da grandi abbuffate di cibo delizioso (soprattutto bliny​​, i pancake russi) e brindisi. 

Ma perché a un gatto dovrebbe fregargliene qualcosa della Maslenitsa? Perché durante questa settimana si rimpinza anche lui: di leccornie che riesce ad afferrare di nascosto, di cibo che gli allungano e di latte che abbonda. In buona sostanza, questa è la settimana più formidabile dell’anno anche per un gatto!

In realtà, il proverbio originale aveva anche una seconda parte, caduta nel dimenticatoio, che diceva più o meno così: “Non è sempre Maslenitsa per un gatto, arriva anche il tempo della Quaresima”. 

Infatti, dopo la Maslenitsa inizia un rigoroso periodo quaresimale, che si prolunga nei 48 giorno dopo la Pasqua. In questo periodo è fatto divieto di mangiare molti cibi, soprattutto quelli di origine animale. 

Secondo la Chiesa ortodossa russa, la Quaresima non si limita al cibo, ma riguarda qualsiasi tentazione negativa della mente e del corpo, compreso il desiderio sessuale. 

Storicamente, la Quaresima significava che tutte le scorte di cibo accumulate alla fine dell’estate in vista dell’inverno sarebbero finite entro febbraio; perciò era indispensabile diminuire la quantità di cibo consumato.  

E così, alla fine dell’inverno iniziava un duro periodo di privazioni e di fame, non solo per le persone, ma anche per i gatti! 

Un proverbio immortalato dalla letteratura

Questo proverbio deriva da un'opera teatrale del 1871 scritta da Aleksandr Ostrovskij, portata in scena in molto teatri della Russia.

La storia narra le vicende di un ricco e tiranno mercante, Ermil Zotych Akhov, e del suo ambizioso assistente, Ippolit. 

Entrambi cercano la mano di Agnia, una modesta ragazza senza dote, figlia della vedova di un mercante. Ermil non ha dubbi che Agnia lo sceglierà e pensa di farle un favore sposandola. Ma lei sfata ogni convinzione, decidendo di sposare Ippolit. 

Ermil, infuriato, si domanda perché quella povera gente non giace ai suoi piedi come ai vecchi tempi, e Agnia gli risponde: “Ecco perché, Ermil Zotych, come dice il proverbio russo: ‘Non è sempre Maslenitsa per un gatto’, perché arriva anche la quaresima”.

Con ciò vuol dire che i bei tempi finiscono, anche per le persone ricche e potenti. 

Quando utilizzano questo proverbio, i russi si rammentano dunque che le cose positive hanno una fine… e che bisogna essere mentalmente preparati ad affrontare anche i momenti più difficili. Ma si consolano pensando che, allo stesso modo, dopo la pioggia arriva l'arcobaleno.

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