Cosa vuol dire l’espressione russa “infilarsi nella bottiglia”?

Kira Lisitskaya (Foto: Legion media)
No, non ha nulla a che spartire con il bere tanto. Avete altre proposte?

“Davvero, non vale la pena per sei mesi o anche un anno di scomodità, infilarsi nella bottiglia”, scrisse il dissidente sovietico e attivista per i diritti umani Julij Daniel (1925-1988) negli anni Sessanta.

A un primo sguardo questa frase sembra assolutamente surrealista. Cosa c’entrano sei mesi o un anno di difficoltà con l’introdursi in una bottiglia (in russo: “лезть в бутылку”; “lezt v butýlku”)? Si potrebbe pensare che tra i russi questa frase sia associata alla vodka o allo zapoj… ma no, mica bisogna entrare in una bottiglia per ubriacarsi!

In realtà, l’espressione “entrare nella bottiglia” si può tradurre con “prendersela per un nonnulla”. Insomma, è un “arrabbiarsi”, un “perdere la calma”, un “infastidirsi” per delle “sciocchezze”; “degli eventi per i quali non varrebbe certo la pena di turbarsi tanto”. Nella vita di tutti i giorni potreste sentire qualcosa del tipo: “Se ti pestano un piede in metropolitana, non occorre infilarsi nella bottiglia”; insomma, non dovresti “metter su uno scandalo” davanti a tutto il vagone “per così poco”.

Ma perché la “butylka”?

Qual è il nesso tra l’arrabbiatura e la bottiglia? In russo “бутылка” – “butylka” vuol dire appunto “bottiglia”, ma, naturalmente, in questa espressione, la parola non è usata letteralmente.

La torre della prigione sull’isola della Nuova Olanda a San Pietroburgo, soprannominata

“Butylka” è anche il soprannome popolare dato alla torre della prigione sull’isola della Nuova Olanda a San Pietroburgo! L’edificio della prigione navale fu costruito nel 1829 dall’architetto Aleksandr Staubert. In passato è stato un complesso industriale, dove c’erano cantieri navali e magazzini, oltre che una prigione per marinai, detta appunto “bottiglia”.

Quindi è abbastanza ovvio che nessuno volesse “entrare nella bottiglia”, cioè “finire dietro alle sbarre”, e ancora più per delle inezie. Quindi, secondo la leggenda, l’espressione verrebbe da qui. I marinai, dal temperamento caldo, si richiamavano a vicenda quando le cose rischiavano di mettersi male in una lite, dicendosi “altrimenti finirai nella bottiglia”, ovvero “in carcere”. In seguito l’espressione si sarebbe diffusa anche tra il resto della popolazione.

Perché i russi si “infilano” sempre da qualche parte?

Ci un sacco di espressioni e fraseologismi nella lingua russa con il verbo “лезть” (“lezt”), che alla lettera significa “arrampicarsi”, “salire (con l’aiuto delle mani”); “scendere (aiutandosi con le mani”) e appunto anche “penetrare”, “insinuarsi”, “infilarsi” (“a stento, con sforzo, e con l’aiuto delle mani”). Vediamo alcuni di questi modi di dire:

Vignetta raffigurante il “Rozhon”, un palo appuntito usato come arma per la caccia
  • Лезть в пузырь” – “Lezt v puzýr”. Letteralmente “infilarsi in una bolla”. È sostanzialmente un sinonimo del precedente, più recente.
  • Лезть на рожон” – “Lezt na rozhón”. “Rozhon” è parola desueta del lessico della caccia che indica un palo appuntito usato come arma. L’espressione significa “andare in cerca di guai”.
  • Лезть на рога” – “Lezt na rogá”. Letteralmente: “Arrampicarsi sulle corna”. Il fraseologismo ha il senso di “rischiare di provocare un conflitto”, “imbattersi in un conflitto”.
  • Лезть из кожи вон” – “Lezt iz kozhi von”. Letteralmente: “Tirarsi fuori dalla pelle”. Ha il senso di “farsi in quattro”; “impegnarsi per qualcosa fino (e oltre) al limite delle forze”.
  • Лезть поперёд батьки в пекло” – “Lezt poperjód batki v péklo”. “Peklo” è parola antiquata per “inferno”, “fiamme dell’inferno” e in senso figurato indica qualcosa di estremamente pericoloso che bisogna avere esperienza per affrontare. Alla lettera è quindi uno “Spingersi all’inferno prima del babbo”, ossia: “Fare qualcosa prima di quando sia necessario”, magari senza neanche averci pensato abbastanza.
  • Лезть в душу” – “Lezt v dushu”. Letteralmente: “Insinuarsi nell’anima”. Si usa quando qualcuno cerca di scoprire qualcosa di troppo personale.
  • Лезть на стенку” – “Lezt na stenku”. Letteralmente: “Arrampicarsi sul muro”. Vuol dire “essere fuori di sé per il dolore”.
  • C’è anche un “Лезть со свиным рылом в калашный ряд” – “Lezt so sviným rýlom v kaláshnyj rjád”. “Letteralmente: “Infilarsi con il muso di maiale nelle bancarelle del pane”. Vuol dire: “Cercare di occupare un posto che non si merita”. Ma è ormai piuttosto desueto.
  • Nella Russia moderna è molto diffusa l’espressione “Лезть не в свое дело” – “Lezt ne v svojó delo” (“infilarsi nei fatti non propri”; ossia “immischiarsi negli affari altrui”). Lo si dice a chi è troppo curioso e interessato a fatti che non lo riguardano. Inoltre, ai bambini si può dire severamente dire “Не лезь!” –“Ne lez!”; “non infilarti!”, con il senso di: “Non ficcare il naso”.

Di per sé, il verbo лезть – lezt è considerato abbastanza colloquiale e persino maleducato.

Nel dizionario è elencato anche il senso di “entrare, infilarsi senza permesso o con la forza”. Lo si usa se qualcuno scavalca una recinzione o un cancello chiuso o passa sotto una qualche barriera. E può per esempio essere usato parlando di ladri che si sono “introdotti illegalmente” da qualche parte.

Inoltre, il verbo è usato anche nel significato colloquiale di “fare la muta”. Di solito quando il serpente cambia la pelle o il gatto perde abbondantemente il pelo. 

E ha anche un senso figurato di “importunare”, “molestare”, “seccare” (“con troppe domande”, “con abbracci”, “con consigli non richiesti”), ecc.

Ci sono altre espressioni figurate con la parola “bottiglia”?

Ovvio che sì! Naturalmente, la parola “butylka” – “bottiglia” in senso figurato è principalmente usata come metafora dell’alcol.

Come analogo del proverbio latino “In vino veritas”, in russo c’è l’espressione “Истина на дне бутылки”– “Ístina na dné butýlki”; “La verità è sul fondo della bottiglia”.

“Bere (in abbondanza) alcolici” in russo può essere sostituito dal figurato “раздавить бутылку” – “razdavít butýlku”, letteralmente “schiacciare una bottiglia”; da tradursi come “tracannare” o “scolarsi”. Si può anche “раздавить на троих” – “razdavít na troíkh”; “schiacciare in tre”. In epoca sovietica, una bottiglia di vodka costava tre rubli e i beoni spesso si riunivano in un bar, mettevano un rublo a testa, e si compravano una bottiglia da “schiacciare in tre”.

Враг бутылки” – “Vrag butylki”; ossia “nemico della bottiglia” è l’astemio, mentre chi “заглядывает в бутылку” – “zagljádivaet v butylku”; ossia “guarda nella bottiglia”, mostra debolezza di carattere e, di tanto in tanto, non sapendo come far fronte alle difficoltà della vita, si ubriaca.


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