Ecco quali sono gli errori di grammatica e pronuncia che fanno rabbrividire i russi

Kira Lisitskaya (Foto: Khosrork/Getty Images)
Il più delle volte non si dà peso agli errori commessi dagli stranieri che parlano il russo, anzi! Si guarda con ammirazione chi è riuscito a imparare una lingua così complicata. Ma ci sono alcune cose che proprio non vengono tollerate

I russi sono soliti trattare con grande ammirazione e rispetto gli stranieri che parlano la loro lingua, e sono piuttosto pazienti con gli errori di pronuncia o di grammatica. Tuttavia, ci sono alcuni errori che causano in loro una certa irritazione. Vediamo quali.

1 / Gli accenti sbagliati 

Fra le cose che fanno storcere la bocca ai russi ci sono gli accenti sbagliati in alcune parole. In cima a questa lista c’è la parola zvonit (“chiamare”): la pronuncia giusta è zvonìt (“tebe kto-to zvonìt”, “qualcuno ti sta chiamando”), ma alcune persone dicono zvònit, e suona come se l’interlocutore stesse deliberatamente testando la tua pazienza! Secondo Azalia Blinova, professoressa di recitazione all'Istituto di Teatro di Ekaterinburg, la sottolineatura scorretta sarebbe indice del livello culturale di una persona. 

2 / La deformazione di una parola

Le parole con radici straniere suonano strane per un orecchio russo, specialmente per gli anziani, che chiamano gli oggetti della vita di tutti i giorni a modo loro. Ecco allora che il caffè espresso diventa “expresso”, il ketchup “ketchup”, il notebook “nubuk” e il croissant “kurasan”. Blinova fa ironicamente notare che chi ordina un “expresso” probabilmente spera di ricevere un caffè al volo e di essere servito in maniera ben più rapida degli altri clienti. Ironia a parte, secondo Azalia Blinova, ognuno dovrebbe sforzarsi di parlare correttamente. Come? Frequentando i teatri di prosa, ascoltando i poeti e gli scrittori e leggendo i classici della letteratura. 

4 / I verbi di posizione 

In russo si usano verbi diversi per indicare la posizione di un oggetto. In particolare, ci sono due verbi molto utilizzati e che è bene conoscere: Класть – положить (klast’ - polozhit’). Entrambi significano “mettere in posizione orizzontale” e sono rispettivamente imperfettivo e perfettivo; класть è usato solo senza prefissi, e non ha una forma perfetta, per esempio: не клади яйца в одну корзину (“non mettere le uova in un cestino”); mentre положить viene utilizzato solo con il prefisso по-, per esempio: они положат яйца в корзину (“metteranno le uova nel cestino”). Ma la gente spesso si confonde e dice “lozhat” e “pokast”. Cercate di evitare assolutamente questi errori! I russi rabbrividiscono al solo pensiero! 

La stessa regola vale per i verbi sazhat e posadit (посадить, “piantare”): la parola “sadit”, infatti, non esiste! 

5 / Usare anglicismi quando esiste un equivalente in russo

Un mix di parole russe e inglesi, ironicamente chiamato “Runglish”, suona piuttosto divertente per i russi e causa in loro un certo sarcasmo.

“Sento spesso parole come ‘meeting’ invece di ‘vstrecha’ (встреча), ‘workshop’ invece di ‘masterskaja’ (мастерская) e così via... E davvero non capisco perché la gente usi queste parole”, dice la fotografa moscovita Darja Sokolova.

6 / Utilizzare pronomi strani

I pronomi russi nel caso genitivo indicano l'appartenenza di un oggetto, e sono piuttosto semplici: “его” (di lui), “её” (di lei) e “их” (loro). Ma le relative forme colloquiali sono semplicemente terrificanti! Talvolta si sentono storpiature come “yevonny”, “yeyny” e “ikhny”: sono errori molto gravi e non dovrebbero essere commessi.

I linguisti fanno notare altre espressioni colloquiali che causano un certo fastidio: “pogovorit za” (una forma non letteraria di “pogovorit o”, поговорить о, “raccontare”) e “skuchat za” (invece di “skuchat po”, скучать по, “sentire la mancanza” di qualcosa o qualcuno). La frase corretta sarebbe: Я скучаю по тебе (“ya skuchayu po tebe”, “mi manchi”), mentre alcune persone dicono “ya skuchayu ZA toboy”, che è assolutamente sbagliato. 

7 / Il segno morbido quando non serve

Molti verbi russi finiscono con il suono “tsya” (per esempio: учиться, “uchitsya”); ma fate attenzione, perché esistono due forme: una con il segno morbido “mjagkij znak” (Ь), l’altra senza. “Mi dà davvero fastidio quando la gente aggiunge il ‘mjagkij znak’ a caso”, dice la responsabile educativa Valentina Pakhomova, di San Pietroburgo. 

Leggi come usare correttamente il segno morbido qui!  

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