Quante parole ci sono nella lingua russa?

Istruzione
ALEKSANDRA GUZEVA
Il conteggio è una cosa più complicata di quanto non sembri a prima vista. Comunque, se ne usate diecimila siete già una persona molto bene istruita, e con duemila dovreste cavarvela nel parlare delle cose fondamentali

Dalla storia della lingua

I primi dizionari della lingua russa iniziarono a essere compilati alla fine del XVIII secolo. Si trattava di dizionari di vocabolario ecclesiastico, oltre che di dizionari dell’Accademia delle Scienze, in cui si cercava di tracciare una mappa dell’origine di tutte le parole, partendo dalle loro radici. Tali dizionari etimologici raccoglievano meno di 50 mila termini.

Nel XIX secolo, Vladimir Dal (1801-1872) incluse oltre 200 mila parole nel suo celebre “Dizionario esplicativo della lingua grande-russa viva” (“Толковый словарь живого великорусского языка”; Tolkovyj slovar zhivogo velikorusskogo jazyka”). Prese come base la cosiddetta lingua russa letteraria, che include parole di uso comune. Incluse anche parole in slavo ecclesiastico che venivano usate solo per iscritto, e fu il primo a raccogliere un’enorme quantità di parole del linguaggio popolare; termini che venivano usati solo nel linguaggio orale e non avevano dignità letteraria.

Nel XX secolo furono compilati molti altri dizionari: il numero di parole in essi variava da 50 a 120 mila. Ci furono diverse edizioni, e tra gli autori non c’era consenso sul fatto che fosse necessario indicare come voci separate parole derivate da altre, ma con la stessa radice. Solo di radici nel russo ce ne sono circa 40 mila.

Nel russo moderno

La fonte più rilevante e autorevole sulla composizione lessicale della lingua moderna è il “Grande Dizionario Accademico della Lingua Russa” (“Большой академический словарь русского языка”; “Bolshoj akademicheskij slovar russkogo jazyka”). Si tratta di 30 volumi che contengono circa 150 mila parole: e si ritiene che questo sia esattamente il numero di termini che attualmente fanno parte del corpus ufficiale della lingua russa.

Per fare un confronto, l’Oxford English Dictionary contiene circa 400 mila parole, i dizionari italiani tra 200 e 250 mila. Tuttavia, i linguisti non amano tali confronti: ogni dizionario ha la sua specificità. Se, per esempio solo le parole attualmente in uso trovano posto nel “Grande dizionario accademico della lingua russa”, nel dizionario Oxford si possono trovare tutte le parole del 1150, comprese quelle obsolete e cadute in disuso, così come varietà americane e canadesi dei lemmi. E anche nei dizionari di italiano ci sono un certo numero di termini di uso letterario o aulico, vengono registrate espressioni arcaiche o desuete e ci sono regionalismi e dialettismi, anche per la presenza nell’italiano di molti geosinonimi (la stessa cosa può essere chiamata con nomi diversi in diverse zone).

In generale, poi i dizionari non indicano le singole unità lessicali. Insomma, ci sono più parole reali, rispetto ai lessemi riportati.

E se ci limitiamo alla radice ci sono importanti differenze tra le lingue: in russo ci sono, ad esempio, circa 40 parole con la radice “ljub” (“люб”) di “amore”, mentre in inglese ci sono appena cinque parole con la radice “love”.

“E se dovessimo aggiungere le parole dialettali alle 150.000 parole della moderna lingua letteraria russa, otterremo un corpus di 400.000 vocaboli…”, dice una delle autrici del dizionario accademico, la linguista Ljudmila Kruglikova.

Ma le parole vengono usate tutte?

Volete sapere se ogni russo madrelingua usa tutte le 150 mila parole? Ovviamente no. Si ritiene che il vocabolario medio di una persona istruita sia di circa 10 mila parole, mentre solo circa duemila sono in uso attivo. I professionisti che usano un vocabolario specialistico possono avere circa 2.000 parole in più nel loro vocabolario. Nell’italiano la situazione è pressoché la stessa: 6.700 parole sono il vocabolario di base, di cui 2.000 di quello fondamentale in uso attivo.

Uno dei detentori del record per l’uso delle parole è il poeta Aleksandr Pushkin (1799-1837). A metà del XX secolo è stato pubblicato il “Dizionario della lingua Pushkin”, su cui lavorarono per più di un decennio. Dopo aver analizzato l’opera omnia del poeta, e in più le lettere, i documenti e le bozze di opere, i compilatori hanno incluso circa 21 mila parole nel dizionario pushkiniano. Ed è proprio Pushkin ad essere di solito ritenuto il creatore del linguaggio letterario moderno. Ha introdotto parole popolari nel discorso scritto, dove prima non avevano diritto di stare, e ha ridotto il tono pomposo e affettato che era caratteristico della lingua scritta prima di lui.

Quante parole sono di origine straniera?

La lingua russa ha assorbito prestiti da molte altre lingue: le parole greche sono arrivate con la diffusione del cristianesimo, quelle turche per la vicinanza, e le frizioni storiche (tra cui molte guerre) fra i due popoli. Sotto Pietro il Grande, ci fu un grande afflusso di parole europee in vari settori della scienza, della navigazione e di altre sfere della vita.

Nel XIX secolo, in Russia il francese divenne praticamente la prima lingua dei nobili, ed è indicativo che nella lingua di Pushkin circa il 6% delle parole siano prestiti. Come hanno scoperto i ricercatori, il 52% dei prestiti nel vocabolario del poeta proveniva dal francese, circa il 40% dal tedesco e solo il 3,6% era inglese.

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Un “Dizionario di parole straniere” (“Словарь иностранных слов”; “Slovar inostrannikh slov”) è stato pubblicato in Urss; includeva circa 23 mila vocaboli di origine straniera. Il “Dizionario delle parole straniere nella lingua russa contemporanea” (“Словарь иностранных слов современного русского языка”; “Slovar inostrannikh slov sovremennogo russkogo jazyka”) del 2014 ne registrava già 100 mila.

Nel XX secolo, in lingua russa, gli anglicismi sono diventati un numero schiacciante tra i prestiti, e con il crollo dell’Unione Sovietica il loro numero è cresciuto ancora di più. Si ritiene che nel russo moderno più della metà delle parole siano prese in prestito e circa il 70% di esse sia inglese. Inoltre, il numero di parole prese in prestito è in costante crescita. I linguisti ritengono che le nuove parole si riferiscano principalmente a sfere professionali e speciali, tuttavia stanno entrando sempre più nella lingua comune. “Le parole straniere si adattano al sistema russo, e le radici prese in prestito vengono russificate con affissi”, osserva la Kruglikova, che fa alcuni esempi: постить (póstìt), ossia “postare”, dall’inglese “post” a cui si aggiunge la desinenza dell’infinito russo e che si declina come un verbo russo; смайлик (“smàilik”), dallo “smiley” a cui si aggiunge l’alterazione diminutivo-vezzeggiativa russa “ik”. Fenomeno simile per океюшки (“okejushki”) da “Ok”. E che dire di лайкать (“làjkat”) ossia “dare il like”, che ha già visto formare una forma perfettiva del verbo, облайкать (oblajkat), da cui è derivato l’aggettivo “облайканный” (“oblajkannyj”,) ossia “likato”; nel senso che “ha ricevuto il like”?


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