Il padiglione italiano della World Food Moscow
Ufficio stampaCresce la presenza italiana alla World Food Moscow, uno dei più rilevanti eventi internazionali per i prodotti agroalimentari in Russia. A fronte delle 34 aziende dell’edizione 2016, quest’anno il padiglione italiano (520 metri quadri di superficie al secondo piano del complesso Expocenter di Mosca) ospita 50 imprese tricolore, accorse a Mosca per esporre le eccellenze Made in Italy. “Un chiaro segnale che il periodo di scoraggiamento è ormai passato”, commenta Pier Paolo Celeste, direttore Ice, Agenzia per la promozione all’estero.
Nei primi sei mesi del 2017 l’Italia si è infatti classificata al 10° posto tra i Paesi fornitori della Federazione, con un incremento dell’export del 26,2%. Ottime le performance per i vini, il caffè torrefatto e la pasta (1° posto); bene anche l’olio d’oliva (2° posto) e i prodotti da forno (3° posto).
Il taglio del nastro del padiglione italiano. Al centro, il direttore dell'Ice di Mosca Pier Paolo Celeste
Ufficio stampaMa le vere novità di quest’anno sono il biologico e la birra artigianale: ben 7 imprese su 50 stanno infatti presentando alla World Food Moscow alimenti di agricoltura biologica, fino a prima non così gettonati nel Paese degli zar. “In Russia si sta registrando un crescente interesse nei confronti del biologico - spiega Celeste -. I russi sono consumatori curiosi, sempre al passo con le nuove tendenze”. E nei prossimi anni proprio questo mercato potrebbe risultare di grande interesse per le 6.000 imprese che oggi in Italia si occupano di produzione biologica.
L’altra “regina” della fiera è la birra artigianale, presente per la prima volta quest’anno nel padiglione italiano con il birrificio Antoniano: un birrificio agricolo del Nordest che rispecchia l’ideale di filiera corta. “Il consumo di birra artigianale a Mosca sta andando molto bene, complice anche il calo di consumi di bevande super alcoliche - commenta Pier Paolo Celeste -. E da quando è esplosa la tendenza della birra artigianale, noi italiani, che siamo sempre molto creativi, siamo riusciti a cogliere in pieno questa opportunità”.
Brindisi di inaugurazione
Ufficio stampaImmancabili come sempre, poi, gli stand di prodotti da forno, pasta, vino e caffè. Tra le realtà che diffondono in Russia l’aroma dell’espresso c’è Ionia, una delle 4 imprese produttrici di caffè presenti quest’anno alla fiera. “Siamo attivi nel mercato russo già dagli anni Novanta - racconta Giuseppe Bonomo di Ionia -. Anche se negli ultimi tempi la crisi del rublo ha un po’ pesato sugli affari, oggi in tutto il Paese vendiamo 3 tonnellate di caffè al mese. Si tratta di un prodotto molto richiesto dai consumatori russi, che amano soprattutto il cappuccino e l’americano”.
Tra le new entry della World Food c’è la Fabbrica della pasta di Gragnano, presente per la prima volta con uno stand. “Realizziamo pasta da quasi 500 anni e produciamo 141 diversi formati, esattamente come facevano i nostri nonni”, racconta Egidio Donadio.
Masterclass di cucina con i prodotti esposti dalle 50 aziende italiane
Ufficio stampaQuella di Gragnano però non è l’unica realtà che vede nel World Food un trampolino di lancio verso il mercato dell’Est: “L’anno scorso alla fiera erano presenti 4 nuove aziende e siamo riusciti a inserirle tutte nel mercato russo della grande distribuzione”, spiega il direttore dell’Ice. Una scommessa che si rinnova anche quest’anno, supportata dagli eventi interni della World Food: “Come sempre durante la fiera vengono organizzate numerose masterclass di cucina - conclude Celeste -, un sistema che permette ai visitatori russi di assaggiare i prodotti esposti dalle nostre imprese”.
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