Il memorandum di cooperazione è stato firmato a Mosca. Nella foto, uno scorcio della capitale russa, dove sono molte le imprese italiane che lavorano attivamente nel mercato.
Ramil Sitdikov / RIA NovostiOggi oltre il 50% dell’export di prodotti italiani nella Federazione Russa riguarda i settori dell’ingegneria meccanica, dei veicoli da trasporto e dell’alta tecnologia. Malgrado le sanzioni economiche, il prossimo anno dovrebbe confermarsi un trend positivo di cooperazione tra i due Paesi per questi prodotti. E tale tendenza dovrebbe affermarsi come prioritaria per l’import dall’Italia.
Lo hanno detto a Mosca i rappresentanti della Camera del Commercio e dell’Industria della Federazione Russa (Tpp), della Camera di Commercio italo-russa (Ccir) e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), dopo la firma del memorandum di cooperazione trilaterale.
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Le parti hanno constatato la volontà degli ambienti imprenditoriali russi e italiani di intensificare i contatti tra le organizzazioni partner dei due Paesi. “Il memorandum include tra i suoi obiettivi anche lo sviluppo della piccola e media impresa e della cooperazione nel campo degli investimenti anche a livello interregionale”, rileva nel suo discorso introduttivo Sergej Katyrin, presidente della Camera del Commercio e dell’Industria della Federazione Russa. A suo avviso, sul mercato russo sono presenti oltre 500 aziende italiane con un volume d’investimenti reciproci pari a 3,5 miliardi di euro. Katyrin ha anche aggiunto che “l’Italia è stata, e presumibilmente, continuerà a essere uno dei partner strategici della Federazione Russa”.
In base al documento siglato, per favorire la cooperazione le parti sono tenute a rilasciare agli imprenditori dei visti d’ingresso con procedura semplificata sia ai cittadini italiani per la Russia che a quelli russi per l’Italia. Come ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, si vuole offrire uno speciale sostegno a quegli imprenditori che sono attivamente coinvolti in progetti economici bilaterali per il futuro.
Rosario Alessandrello, Sergej Katyrin e Pier Paolo Celeste. Fonte: Dmitrij Podrezov
“Dobbiamo offrire un aiuto particolare a quegli imprenditori che hanno delle buone credenziali e che sono attivamente coinvolti nei progetti imprenditoriali. Questi imprenditori saranno accuratamente selezionati da noi e inclusi in speciali liste per l’ottenimento dei documenti necessari con procedura semplificata”, ha precisato il capo della missione diplomatica italiana nella Federazione Russa.
Il diplomatico ha rilevato che questa era una prassi già in uso tra le parti, ma che ora verrà notevolmente intensificata. A detta del rappresentante della sede di Mosca dell’Ice, Pier Paolo Celeste, la firma del documento è il segno di 18 anni di lavoro comune. “Da parte nostra cerchiamo di stimolare le aziende italiane a operare nel mercato russo che presenta grandi opportunità per il futuro”, ha dichiarato Celeste.
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I capi delle tre istituzioni che promuovono lo sviluppo del commercio e dell’industria sono convinti che al Forum annuale “Innoprom-2016”, che si svolgerà a Ekaterinburg, il forum tematico degli imprenditori italiani e russi otterrà un grande successo. La principale questione sarà quella dello sviluppo di alcune nuove tendenze come la tecnologia laser e la robotica. Secondo la parte italiana, la delegazione dei partecipanti sarebbe praticamente già pronta e sarebbe costituita da rappresentanti di alto livello delle imprese.
Restano da risolvere ancora una serie di importanti aspetti della cooperazione imprenditoriale tra i due Paesi rimasti in sospeso. Il vice presidente della Camera del Commercio e dell’industria della Federazione Russa, Georgj Petrov, in un’intervista rilasciata a Rbth, ha ricordato che l’intesa commerciale ed economica tra l’Italia e la Russia è un freno alla riluttanza dell’Unione Europea ad adottare per i suoi membri il più flessibile sistema di certificazione Gost-R.
Fonte: Dmitrij Podrezov
“Purtroppo, non tutti gli standard adottati nell’Ue sono compatibili con le norme russe. E condurre un dialogo su basi del tipo: ‘o prendete i nostri prodotti, o non collaboriamo con voi’ risulta per il nostro Paese e per i nostri imprenditori impossibile. Petrov ha anche spiegato che si determineranno condizioni più favorevoli per il business quando i nostri organi di certificazione potranno finalmente accogliere i prodotti realizzati dagli italiani o dalle altre aziende europee secondo degli standard modificati.
Le merci italiane maggiormente esportate in Russia sono auto, macchinari e veicoli da trasporto (38,8%), prodotti chimici (15,1%), prodotti agricoli (8,6%), metalli ferrosi e loro derivati (6,3%), abbigliamento (4,2%), metalli non ferrosi e loro derivati (3,4%), materie prime e articoli di pelletteria e pellicceria (2,9%), mobili (2,7%). Nell’import prevalgono auto, macchinari e veicoli da trasporto (29,4%), combustibili minerali (13,0%), prodotti chimici (18,3%), prodotti agricoli (10,9%), metalli ferrosi e loro derivati (5,6%), metalli non ferrosi e loro derivati (4,4%).
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